Lewis Wickes Hine viene ricordato come uno dei più grandi fotografi del sociale della storia.
Lewis Wickes Hine, meticoloso, discreto e attento, con il suo lavoro di fotografo e con le sue opere documentarie ha contribuito in maniera sostanziale a produrre uno dei più grandi cambiamenti della legislazione lavorativa americana, riversando le sue conoscenze di sociologo nella fotografia. Il fotografo americano, infatti, fu autore di uno dei più massicci e soprattutto controversi reportage sul lavoro minorile e sullo sfruttamento nel lavoro. Proprio i crimini legati allo sfruttamento sono il fulcro dell’opera di Hine, il cui fine è stato sempre quello di promuovere le riforme sociali a favore delle classi più deboli e sfruttate.
Fondendo arte, maestria e conoscenza dell’animo umano, Hine ritrasse alcune grandi opere dell’uomo come l’Empire State Building, ma anche il risvolto della medaglia: non solo insomma bellezza e grandiosità ma anche sofferenza, pena, paura. Ne scaturirono immagini forti, autentiche, in grado di suscitare sdegno e desolazione.
Con la sua incredibile dedizione, le inchieste, le raccolte dei dati e l’agilità con cui s’intrufolava in ambienti in cui non era chiaramente desiderato, Lewis Wickes Hine mostrò al mondo una realtà che sconvolse gli USA: i momenti difficili della Grande Depressione, uomini costretti a lavorare in condizioni precarie e pericolose, bambini di dieci anni costretti a lavorare in condizioni proibitive ed in orari disumani per guadagnare poco o niente, nel tentativo di aiutare le proprie famiglie e per soddisfare la sempre crescente necessità di forza lavoro.
Lewis Wickes Hine non è ricordato esclusivamente per i suoi scatti ma anche per le annotazioni del fotografo stesso aggiunte dietro le immagini: date, nomi e frammenti di storie. Lewis Wickes Hine volle raccontare quanto più dettagliatamente possibile le storie umane celate dietro le condizioni di schiavismo a cui sono costretti adulti e bambini.
Per Hine la fotografia assunse valenza di strumento per denunciare, per restituire dignità, per difendere i diritti umani. Ed è grazie al suo lavoro che negli Stati Uniti vennero riviste e riscritte le leggi sul lavoro minorile.
Lewis Wickes Hine nacque nel 1874 a Oshkosh (Wisconsin). Iniziò ad interessarsi alla fotografia fin da giovane. A causa di alcuni problemi economici a seguito della perdita del padre, Hine iniziò a cercare lavoro per aiutare la famiglia e permettersi gli studi al college. Frequentò con profitto la University of Chicago, dove si laureò in sociologia, quindi la Columbia e la New York University. Rimane nella Grande Mela per insegnare alla Ethical Culture School. Con il passare del tempo e grazie l’esperienza maturata anche durante i suoi anni di lavoro minorile, Hine si accorse come la fotografia sia un valido strumento di denuncia sociale, un mezzo con cui mostrare aspetti della realtà che molto spesso vengono omessi, nonché per attirare l’attenzione della gente, di tanta gente, su di essi. Hine sviluppò una certa sensibilità verso le classi sociali più povere ed iniziò il suo lavoro di denuncia sociale nel 1904, fotografando lo sbarco degli immigrati ad Elllis Island.
Due anni dopo si trovò a lavorare per la National Child Labor Committee, per cui scattò fotografie di minori sfruttati. Attività che continuò fino 1918. Nel mentre, Hine si recò anche a Pittsburgh dove fotografò operai al lavoro in una zona industriale siderurgica (1908). Un anno dopo uscì il suo lavoro Women and the trades (1909) e successivamente The steel workers (1911). La prima guerra mondiale segnò un cambio di soggetto per il fotografo statunitense, che si concentrò sull’opera della Croce Rossa in Europa. Nel 1920 uscì un lavoro connesso a quest’attività fotografica: The human cost of war.
Uno dei più grandi lavori per cui viene tutt’ora ricordato è quello contenente gli scatti realizzati durante la costruzione dell’Empire State Building (1930): immagini che mostrano gli operai lavorare in condizioni di lavoro disumane, molto pericolose e senza alcuna misura di sicurezza. Gli scatti vennero poi raccolti nel libro “Men at work” (1932).
Negli anni della Grande Depressione, Hine fu in prima fila per testimoniare con le sue foto il duro lavoro della Croce Rossa, lavorando contemporaneamente per il Tennessee Valley Authority. Venne successivamente eletto nel consiglio di facoltà della Ethical Culture Fieldston School.
Un altro importante progetto di cui Lewis Wickes Hine fu autore nacque nel 1936, quando il fotografo venne convocato per il Progetto Nazionale di Ricerca delle Opere Progetti Amministrazione. Lavoro che rimase purtroppo incompiuto a causa della sua scomparsa.
Gli ultimi anni della sua vita furono particolarmente difficili, fra le lotte professionali e l’interesse circa il suo lavoro sempre più fievole. Hine si spense a New York (1940) dopo aver subito un intervento chirurgico.