Uno degli aspetti più inesplorati della fotografia digitale è l’immagine scura. Con l’avvento del digitale, qualunque fotografo, dal professionista all’amatoriale puro, ha potuto avere libero accesso a esposimetri, istogrammi, valori ISO altissimi, senza parlare di programmi di elaborazione di immagini talmente semplici ed intuitivi di permettere a chiunque di modificare un’immagine. Buona parte della tecnologia a nostra disposizione è stata realizzata e tarata per permetterci di ottenere immagini perfettamente esposte (ovvero con il giusto valore di esposizione, ovvero di luminosità), in tutte o quasi le diverse situazioni di illuminazione cui potremmo imbatterci.
Questo progresso tecnologico, se da una parte ci aiuta a fotografare meglio, dall’altra sta convincendo i fotografi che le immagini vanno catturare con un istogramma neutro, ovvero in modo che l’immagine risultate sia perfettamente visibile, con quanto più bilanciamento possibile tra le zone di luce, mezzitoni e ombre. Se questo approccio è corretto in talune fotografie, non è possibile generalizzare, considerando la corretta esposizione un “must”, un qualcosa necessario.
Quando si utilizza la priorità di apertura, la priorità di tempo o le modalità automatiche, l’esposimetro integrato nella fotocamera che stiamo usando regola le “altre” impostazioni (nel caso di priorità di apertura, per esempio, il tempo di esposizione) in modo che l’intera immagine catturata si rifaccia al grigio neutro. Questo si traduce nello inscurimento eccessivo delle scene con parecchi riflessi luminosi o per illuminare eccessivamente le scene con un sacco di toni scuri.
A causa di questo comportamento (soprattutto se non avete scelto il giusto metodo di esposizione), quando si fotografa in condizioni di scarsa illuminazione, le vostre esposizioni potrebbero finire per essere illuminate come se fossero state scattate durante la giornata (senza parlare ovviamente del problema del rumore, sempre più evidente con il crescere del valore degli ISO).
Come accennato, il fatto che la macchina fotografica faccia sempre in modo che le esposizioni siano “perfette”, sta appiattendo l’approccio alla fotografia di buona parte delle persone che maneggia una macchina fotografica: scattare foto sottoesposte, ovvero scure, è male. Peccato che ciò è del tutto errato, sbagliato, spesso stupido. Tant’è vero che la fotografia low-key è probabilmente una delle più affascinanti.
Fare una fotografia che sembra sia stata scattata durante la notte non è un male, così come non lo è rendere difficile la visione complessiva della scena, inserire delle aree molto scure, e via discorrendo.
Una fotografia scura, per quanto possa sembrare stana a primo acchito, è in grado di attirare l’attenzione di un osservatore, proprio perché diversa, differente dalla massa di immagini che si vedono in giro per la rete.
Prendiamo l’immagine subito qui sopra: per raggiungere questo obiettivo in termini di apertura o tempo di scatto, è necessario ridurre la compensazione dell’esposizione della macchina fotografia (+/-). A seconda di quanto è scura l’immagine e di quanto la si vuole rendere scura nell’immagine catturata, potete provare a ridurre la compensazione di circa 2/3 o 1 stop, osservare il risultato e modificare nuovamente la compensazione al fine di correggere l’immagine fino ad ottenere il risultato cercato.
Un’altra soluzione per catturare un’immagine scura è quella di passare in modalità totalmente manuale: in questo modo metterete fuori uso l’esposimetro automatico e sarete liberi di settare i parametri al fine di ottenere l’immagine che avete in mente. Questo approccio è particolarmente utile in caso di luce scarsa (e non buio), in modo da dare risalto a parti più illuminate, come potrebbero essere il disco di luce creato da un lampione (la foto sopra).
L’immagine Low Key sono l’estremizzazione dell’immagine scura, come nella foto qui sopra. La predominante scura è decisamente visibile ed è impiegata per dare risalto ad una singola parte dell’immagine stessa. Ovviamente un’immagine del genere richiede una sottoesposizione notevole, quindi dovrete correggere ben oltre il singolo step. Vi rimando comunque alla descrizione linkata prima per maggiori informazioni circa questo tipo di immagini.
Perché fare un’immagine scura?
Ci sono un paio di motivi: il primo è che in molte situazioni può rendere un’immagine molto più realistica. le immagini notturne dove è presente il buio sono più attinenti alla realtà. Questo tipo di immagine è in grado di fornire un set di emozioni completamente differente da quanto potrebbe fare una fotografia più chiara: le zone scure sono infatti in grado di fornire un alone di mistero, pericolo, ma anche di tranquillità, di romanticismo ad una scena. E queste emozioni possono essere gestite dal fotografo semplicemente integrando o meno oggetti all’interno della scena. La foto del lampione per esempio è in grado di infondere tranquillità, al contrario di quella dell’edificio che incute un po’ di paura nell’osservatore.
Le immagini scure inoltre mascherano i dettagli. Chi ha detto che una fotografia piena di dettagli è una fotografia interessante? Spesso e volentieri i fotografi esagerano con il caricare troppo le immagini, inserendo troppi particolari e, conseguentemente, mettendo a disagio l’osservatore. Al contrario, l’uso della sottoesposizione aiuta a mascherare questo problema, rendendo di fatto le immagini più semplici e permettendo agli occhi dell’osservatore di concentrarsi solo sui dettagli, sui particolari che avete voluto mettere in evidenza.