Gli anelli di inversione, unitamente ai tubi prolunga ed alle lenti close-up, sono la soluzione “perfetta” per chi voglia praticare macro fotografia senza dover spendere un capitale per acquistare degli obiettivi specifici.
Dopo aver visto nel dettaglio tubi e lenti, passiamo infine agli anelli di inversione che, come si può intuire dal nome, permettono di montare al contrario un obiettivo sul corpo macchina. Un obiettivo montato al contrario funziona in maniera “contraria”: le ottiche corte (un grandangolare) produrrà un ingrandimento esagerato, un tele o uno zoom produrranno un risultato un po’ più decente.
Si tratta per lo più di anelli in metallo, filettati da una parte (per avvitarli all’obiettivo, come fosse un filtro) e dall’altra l’aggancio a baionetta del corpo macchina (quindi occhio sia al modello di macchina che al diametro dell’obiettivo da invertire).
Il problema principale è che, per gli anelli in commercio, manca l’elettronica (ovviamente, essendo i contatti verso l’esterno): si perde qualunque tipo di automatismo e controllo, compreso quello sul diaframma. Per quest’ultimo, fondamentale, la soluzione più facile è predeterminare l’apertura. Con l’obiettivo montato in maniera corretta, va impostato il diaframma che si vuole usare, premere il pulsante di visione di profondità e tenendolo premuto sganciare l’ottica. In questo modo il diaframma resta bloccato all’apertura scelto.
Veniamo alla qualità: di fatto non vi sono grossi problemi rispetto all’obiettivo montato “diritto”, anche se i rischi connessi a questa pratica non sono trascurabili in quanto stiamo esponendo all’aria aperta l’interno dell’ottica (più delicato) e l’elettronica. Per questo motivo molti fotografi comprano vecchi obiettivi a focale fissa da “sacrificare”. Effettivamente un microscopio fatto con un 20mm rovesciato ottenuto con un vecchissimo obiettivo può costare 20/30 € (a proposito, l’anello di inversione viene via per 5 € circa).
Ricordate sempre che maggiore è l’ingrandimento (quindi minore la lunghezza dell’obiettivo) peggiore sarà la messa a fuoco: occhio quindi agli spostamenti e usate sempre il cavalletto.
Esiste anche una seconda possibilità: per aumentare al massimo l’ingrandimento è possibile montare un obiettivo invertito dinanzi ad un altro obiettivo. Questa operazione la si può fare (ovviamente il secondo obiettivo perderà tutti gli automatismi) tramite l’anello step up. Occhio ovviamente a scegliere un anello che vada bene con entrambi gli obiettivi in gioco!
E se volessimo replicare gli automatismi? Impossibile non è, ma in questo caso è necessario fare affidamento sulla nostra capacità nonché buona volontà. Con un po’ di lavoro e qualche componente elettronico è possibile infatti realizzare un “replicatore” di elettronica da agganciarsi dinanzi all’anello e dinanzi all’obiettivo (con tanto di cavo che percorre l’obiettivo). Certamente non sarà bellissimo da vedersi, ma permetterà di utilizzare la macchina fotografica al pieno delle sue caratteristiche.
Realizzare questo tipo di anello però ha un “costo: la distruzione di una macchina fotografica vecchia, magari comprata su ebay rotta e che quindi non costi più di una ventina di euro. La parte esterna che vedete è infatti la parte che contiene la ghiera di attacco (da una EOS 1000n) dell’obiettivo, necessaria se non volete saldare i pin direttamente alla vostra ottica…
Se poi preferite acquistarlo, la spesa si aggira sui 270€.