Le lenti close up sono degli interessantissimi strumenti in grado di trasformare, ovviamente con le dovute eccezioni, una lente tradizionale in una lente con forte fattore di ingrandimento e ridotta distanza minima di messa a fuoco: per questi due motivi le lenti close-up sono spesso utilizzate nella fotografia macro quando non si ha voglia di spendere parecchi soldi per comprare un obiettivo specifico per la macro fotografia.
Le lenti close up hanno un potere ingrandente o meglio di avvicinamento definito in diottrie: +1, +2, +4, +10. Al crescere del numero di diottrie, si avvicina il punto di messa a fuoco.
Le diottrie di cui sopra sono calcolate come il rapporto
diottrie = 1000/f
essendo f la lunghezza focale della lente di base (espresso in millimetri). Usare un obiettivo a lunghezza focale pari a 250mm equivale ad avere un numero di diottrie pari a 1000/250=+4.
Ovviamente è possibile combinare più lenti close up tra di loro in modo da incrementare questo fattore ricordandosi sempre di avvitare le lenti in ordine decrescente: la più alta vicino all’obiettivo e la più bassa verso l’esterno. L’effetto complessivo sarà quindi pari alla somma delle diottrie: montando una lente con +2 ed una con +1 otterremo l’equivalente di un +3.
Ovviamente ci sono forti svantaggi nell’usare queste lenti: la prima è la presenza di aberrazioni sferiche. Ciò comporta la difficoltà di mettere a fuoco la parte periferica dell’immagine. Con lenti a bassa diottria assisteremo ad un generico ammorbidimento, aumentando le diottrie però si sconfina nello sfocato. Un secondo svantaggio è la luminosità: una lente riduce di uno stop la luminosità.
Ultimo ma non ultimo occhio alla qualità delle lenti: soluzioni economiche daranno risultati “economici” peggiorando e non poco la foto finale.
Le lenti close up hanno un costo contenuto, un set da 5 pezzi lo si trova facilmente intorno ai 30/50€. Di meno, lasciate perdere! Se cercate la qualità, cercate allora le lenti close up basati su doppietti acromatici incollati.