Si inizia.
Ricapitoliamo: il modello c’è, il set è pronta, le batterie cariche, la lista degli scatti in bella mostra, le foto campione a disposizione.
Prima di cominciare, due chiacchiere con il modello: spiegate nuovamente per filo e per segno (un breafing insomma) cosa volete e come volete scattare. Se il modello deve sorridere o meno, se deve essere completamente senza vestiti o solo parzialmente nudo, se deve coprirsi in qualche modo. Fate anche un giro del set in modo che la modella o il modello familiarizzino con l’ambiente. E fare due chiacchiere con il possibile accompagnatore: alla prima esperienza con un fotografo difficilmente una modella si presenterà da sola. Se si tratta di un amico o un’amica, problemi non ce ne dovrebbero essere…nel caso si tratti del fidanzato fate molta attenzione ad evitare qualsiasi tipo di battuta o sorrisino, insomma siate apatici: già è lì controvoglia, ci manca solo che lo facciate innervosire maggiormente.
Sbrigati i convenevoli, passate all’identificazione formale della modella o del modello: la carta di identità è fondamentale essendo delle riprese di nudo e voi dovete averne una copia unitamente alla liberatoria. E’ sufficiente che scattiate una fotografia del documento, senza impazzire alla ricerca di uno scanner o una fotocopiatrice.
In secondo luogo, fate firmare la liberatoria per le fotografie. Una liberatoria “tipo” la trovate nell’indice dello speciale sul Nudo. Per mia esperienza, faccio firmare sempre due liberatorie identiche, scritte sia in italiano che in inglese.
Makeup. Trucco. Eh si, difficilmente la modella arriverà truccata, in quanto dovrà farlo in funzione del tipo di foto che viene richiesta. Vi siete ricordati dello specchio, vero? Ovviamente le foto di nudo artistico dovrebbero essere fatte al naturale, ma questo è un problema soprattutto legato al modello piuttosto che al fotografo.
Occhio ovviamente ai capelli e attenzione ad eventuali piercing e tatuaggi: se non li si vuole nella foto, meglio cercare di mimetizzarli ora piuttosto che cancellarli al computer.
Foto: “It’s all about the boots baby!!!” by Sleek Images
Pronti, via. Modello o modella pronta, in posizione sul set. Prima però di far sistemare il soggetto secondo il vostro schema, fate un paio di scatti di prova: la pelle della modella, specie se molto bianca, potrebbe scombinare le luci, soprattutto se state lavorando in studio. E fate la solita foto con il cartoncino 18% da usare eventualmente in post produzione. Una volta appurato che tutto è a posto, fate sistemare il modello o la modella in modo che assuma la posizione da voi preferita.
Non sarà una cosa facile, probabilmente dovrete fare più scatti prima di ottenere quello desiderato. Se la foto comprende anche il volto della persona, ricordatevi di dare un punto da guardare: non c’è nulla di peggio che un modello che “cerca” qualcosa da fissare mentre voi scattate. Al momento dello scatto, non serve dare il via, anzi: se riuscite a fare delle foto “prima” che il modello si renda conto che siete in fase di acquisizione, probabilmente otterrete una posa più spontanea, specie nello scatto.
Ogni volta che terminate una sequenza, via di anteprima: rivedetele insieme al modello spiegando cosa va e cosa non va bene. “Qui guardavi nella direzione sbagliata”, “qui sorridevi”, qui eri troppo serio”. Non abbiate paura di dirigere il modello, di riprenderlo o di incoraggiarlo, lo apprezzerà: è tutta esperienza per i lavori futuri. Anzi, molte persone odiano e si indispongono se il servizio fotografico è “muto”. Parlate e date un feedback. E chiedetelo al modello anche: che ne pensa della foto? Ha dei suggerimenti?
A caso. Proprio a caso no, ma è buona norma avere sempre il dito sul pulsante di scatto: una foto “rubata” mentre il modello si prepara può essere fondamentale. Un esempio? Questa foto per quanto banale ha un suo fascino:
Foto: “…” by yin7
Professionali o amichevoli? Dipende dal rapporto che avete con il modello. Se è un amico o amica, comportatevi come sempre. Se è un estraneo, siate il più professionali possibili. E non toccate mai la persona, soprattutto se nuda (a meno che non sia la vostra fidanzata). Non potete sapere come quel gesto viene interpretato dal modello e dall’eventuale accompagnatore. Se proprio necessario, chiedete all’accompagnatore se può darvi una mano (essendo esterno alla scena potrebbe aver capito meglio del modello la situazione).
Occhio alle lancette. Quanto dura un servizio fotografico? Un paio d’ore. Cercate di non andare oltre, soprattutto se non avete la necessità di cambiare zona: se siete in uno studio fotografico, per esempio, potrebbe volerci anche di meno.
Ovviamente ricordate di dare la pianificazione temporale al vostro modello prima del giorno del servizio.
Si Finisce.Una volta finito il servizio, occhio che il modello o la modella raccolga tutto ciò che le appartiene. Datele di nuovo il vostro biglietto da visita con il numero telefonico e pagate se previsto. O date una scadenza per il ritiro degli scatti o del CD. Per quest’ultimo potete concordare la spedizione o l’invio tramite servizi online del tipo DropBox o altri (ed inviate sempre le vostre foto a dimensione originale, non ritagliate o ridotte in qualità).
A proposito: il servizio fotografico va sempre bene. Anche se non vi è piaciuto. Essere scortesi non è per nulla bello ed in ogni caso sarà il modello stesso a decidere come è andato guardando le fotografie.
Foto: “Slinky” by Rahul Saha
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