Quanto costa allestire una camera oscura? A parte la sistemazione (la camera vera e propria), si può realizzare un buon progetto a partire da poche centinaia di euro (diciamo che partendo dai 300€ si ottiene un ottimo risultato). Un prezzo tutto sommato accettabile soprattutto comparato con quello che ci costerebbe una camera chiara ovvero un computer, uno scanner ed una stampante fotografica.
La prima cosa da fare nel progetto camera oscura casalinga è quella di individuare un locale adatto. Questi deve essere completamente oscurabile (cosa ottenibile anche usando, per esempio, dei panni sulle tapparelle che non chiudono bene), priva di superfici riflettenti quali specchi o superfici lucide (potrebbero rimbalzare la luce dell’ingranditore e illuminare la stanza) e quanto più possibile priva di polvere. Se fosse disponibile anche di acqua corrente, allora avreste trovato la stanza perfetta.
Individuata la stanza, via alla creazione di due zone ben distinte, usando magari due tavolini separati: una asciutta ed una umida, che andremo ad attrezzare con il necessario per la stampa.
I primi oggetti della lista sono le bacinelle (o vaschette). Queste conterranno i bagni di sviluppo, arresto e fissaggio nei quali andremo a inserire il nostro positivo. Le dimensioni di queste vaschette devono essere sempre più grandi del formato della fotografia: se vogliamo sviluppare una foto 18×24 dovremo usare come minimo vaschette di 24x30cm. Occhio a non esagerare con le dimensioni: i bagni chimici costano e sprecarli sarebbe davvero un peccato.
Le pinzette sono un altro strumento indispensabile per recuperare le foto dalle vaschette. Compratene sempre una per vasca (se una pinza è umida andrebbe ad inquinare la soluzione presente in un’altra vaschetta), quindi almeno tre.
Altro oggetto da comprare a corredo del set per creare la camera oscura è un termometro. Occhio al modello: assicuratevi che sia di vetro e che sia al Alchool (no mercurio, per intenderci) o elettronico. La sua funzione sarà quella di misurare la temperatura dell’acqua e degli agenti chimici necessari al processo di sviluppo. Vedremo più avanti che è fondamentale non sbagliarla.
I cilindri graduati a disposizione devono essere almeno tre. Fate attenzione a prenderli di differenti misure con il più grande almeno da 60cc e che non siano attaccabili da agenti chimici. Vi serviranno per inserire la giusta dose di agente/reagente nelle vaschette. A proposito, vanno bene anche le siringhe.
Il Tank di sviluppo. Si tratta di un contenitore plastico o metallico (a forma di barattolo, molto simile ai portarullini di un tempo) a tenuta di luce. Al suo interno è presente una spirale sulla quale va avvolta la pellicola da sviluppare (quella che estrarremo dal rullino originale). Le spirali delle tank sono di solito modificabili in altezza al fine di adattarsi ai diversi formati, per cui controllate sempre di non avere a che fare con un modello “fisso”.
Il tank è inoltre dotato, sulla parte alta, di due tappi: un primo a tenuta di luce ed un secondo a tenuta anche di liquido. In questo modo si può aggiungere reagente nel tank senza rischiare di impressionare la pellicola con la luce.
Caraffe graduate. Queste serviranno per mescolare gli agenti prima di spostarli nelle vaschette. Costano pochi euro e vanno bene anche quelle da mercatino, basta che siano di vetro.
Arresto per carta. Si tratta di un liquido la cui funzione è quella di arrestare lo sviluppo della fotografia. Il suo utilizzo è necessario per risparmiare sul bagno di fissaggio: se abbiamo intenzione di gettare via l’agente chimico per il fissaggio, allora non preoccupati dell’arresto, sarebbe inutile. Per quanto riguarda le marche, rivolgetevi verso le più famose come Ilford o Tmax.
Fissaggio per carta. Si tratta del liquido usato per fissare l’immagine sulla carta. Ilford o Tmax.
Acqua distillata. Ne userete parecchia insieme all’imbibente per il risciacquo delle fotografie. Da preferirsi all’acqua corrente del rubinetto in quanto priva di calcare.
Imbibente. Si usa insieme all’acqua distillata ed ha la caratteristica di ridurre la tensione superficiale delle gocce permettendo a quest’ultime di “scivolare” via con estrema facilità.
Lampadina inattinica. Sarà la vostra unica fonte di luce in quanto non impressiona la pellicola fotografica. Da sistemarsi abbastanza lontano dal banco di lavoro, non esagerate con i watt (15W sono più che sufficienti).Queste lampade possono essere rosso scuro o giallo/verde.
Rivelatore per pellicole. Un agente chimico in forma liquida la cui funzione è sviluppare la pellicola rivelando l’immagine. Ne esistono di varie marche e modelli, uno più adatto ad una particolare pellicola rispetto ad un altro. Questo prodotto ha inoltre una differente resa a seconda del grado di diluizione. Più è diluito maggiore è il “potere compensatore”: sarà possibile rendere visibili più particolari nelle ombre e nelle luci, riduce il contrasto (che non è un bene), aumenta la nitidezza (maggiore separazione tra i toni di grigio).
Ingranditore. Questo è il componente più costoso in assoluto ma anche il fondamentale. L’ingranditore è una sorta di proiettore che permette di “proiettare” il negativo sulla carta fotografica modificando a piacimento la dimensione della stampa finale. Come si vede dallo schema di fianco, è composto da una lampadina (60W o 150W), uno specchio ed una lente (condensatore di luce) che permettono di diffondere la luce in maniera uniforme sul negativo posizionato immediatamente sotto la struttura metallica che contiene gli oggetti elencati prima. Al di sotto del negativo troviamo una sorta di “soffietto” per la messa a fuoco mentre sull’asta verticale, muovendo la struttura metallica, possiamo ingrandire o ridurre l’immagine. Sotto la lente di messa a fuoco vi è un filtro rosso: questo serve in fase di taratura ed evita che durante la sistemazione dell’ingranditore la carta, posizionata in basso, si impressioni.
Un buon ingranditore normalmente deve essere stabile, il movimento verticale deve essere fluido così come il meccanismo di messa a fuoco. L’illuminazione deve essere realmente uniforme (si può provare senza negativo o con un negativo totalmente nero per vedere se ci sono “perdite” di luce. Infine, il portanegativi deve permettere di inserire il negativo senza vetri o altre superfici di protezione (per non aumentare i difetti).
Occhio anche alla lente dell’obiettivo dell’ingranditore: controllate che sia di qualità e con una buona luminosità. Normalmente, per una foto di dimensioni piccole, si usa un 50mm con f/2,8 o f/4. Se non la trovate con l’ingranditore, è allora il caso di comprarla a parte.
Filtri di Contrasto. Questi filtri, sempre da usarsi con l’ingranditore, servono a variare, come si capisce dal nome, il contrasto della foto finale. Normalmente esiste un cassetto all’interno del quale sistemarli, dalle parti dell’obiettivo.
La carta da stampa. Qui la situazione si fa complessa in quanto esistono tantissimi modelli in commercio, di parecchi formati: 10×15, 13×18, 18×24, 24×30, 30×40, 40×50. Possono essere polietinate (sono coperte da uno strato impermeabile che facilita il processo di sviluppo, rendono al massimo per toni e brillantezza ma richiedono tempi di lavaggio 10 volte superiori alle altre carte) o baritate (senza la copertura impermeabile), a gradazione fissa (non si usano filtri, per modificare il contrasto si cambia la carta) o multigrade (si usano i filtri per modificare il contrasto), lisce o ruvide, di svariate marche (quelle sopravvissute).
Il timer. Vi serve per tenere sotto controllo i tempi dell’ingranditore. Potete usare qualunque tipo di timer, anche quello di un orologio, l’importante è che sia rapido da implementare.
Bottiglie a soffietto per reagenti. I reagenti chimici possono essere riutilizzati più e più volte, per cui vanno conservati quando la camera oscura non è in funzione. Le bottiglie a soffietto sono perfette per questo scopo: il soffietto è fondamentale per espellere l’aria una volta che avete posto al loro interno i reagenti chimici.
I costi. Ipotizzando che la stanza sia già pronta, questo è quanto vi servirà per creare la vostra camera oscura: il totale è di circa 370€ con la possibilità di stampare almeno 100 fotografie. Per ogni oggetto elencato ho riportato le quantità di rullini/stampe effettuabili e come si vede il pezzo più “costoso” per foto è la carta, mentre il resto dei componenti si ammortizza tantissimo in funzione del numero degli scatti sviluppati.
- Carta (100 fogli 18x24cm): 30€
- Ingranditore (usato): 100€
- Lente obiettivo ingranditore: 80€
- Filtri di contrasto: 15€
- Rivelatore per pellicola (20 rullini): 2€
- Lampadina rossa: 10€
- Timer: 5€
- Bottiglia a soffietto (x3): 20€
- Imbibente (60 rullini): 5€
- Acqua distillata: 1€
- Fissaggio per carta (40 rullini): 6€
- Arresto per pellicole (10 rullini): 5€
- Tank: 35€
- Pizette (x3): 20€
- Vaschette (x3): 15€
- Termometro: 11€
- Cilindri graduati (x3): 5€
- Caraffe Graduate (x3): 5€
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