Il viraggio (nata a cavallo tra il 1800 ed il 1900) è un procedimento atto alla modifica di una stampa agendo direttamente sulla componente d’argento presente all’interno dell’emulsione della carta tramite l’utilizzo di agenti chimici, allo scopo di alterare i colori delle immagini in bianco e nero.
Esistono principalmente tre tipi di viraggio.Il primo tipo trasforma i cristalli d’argento rendendoli del tutto immuni alla luce ed agli agenti atmosferici. In questa categoria ricadono i viraggi all’oro, al selenio ed il viraggio seppia. Un secondo tipo di viraggio consiste nel ricoprire i cristalli d’argento, come avviene con il viraggio blu. Il terzo tipo produce l’ossidazione dei cristalli d’argento. Ossidando l’intera superficie della stampa si andrà ad evitare che, nel tempo, alcune zone possano deteriorarsi di più o di meno rispetto ad altre, uniformando quindi l’invecchiamento della foto. In questa categoria ricadono i viraggi tipo il porpora.
Il viraggio Seppia è il più diffuso tra i tipi elencati qui sopra (e al quale è dedicato un altro articolo), tuttavia un secondo viraggio, quello al selenio, fornisce dei risultati assolutamente interessanti e lo descriveremo qui di seguito.
I vantaggi del viraggio al selenio sono in particolare legati alla conservazione dell’immagine a partire dal primo momento in cui estraiamo la carta dai bagni. Il composto chimico (attenzione, è tossico) trasforma l’argento presente nella carta fotografica (questo tipo di viraggio rende al massimo quando si usano due tipi di carte fotografiche: la carta al bromuro d’argento e la carta al clorobromuro, entrambe carte baritate) in seleniuro di argento, un componente molto più resistente dell’argento agli agenti atmosferici e ad una lunga lista di contaminanti che, nel tempo o in camera oscura, possono entrare in contatto con la carta fotografica.
Inoltre permette di ottenere neri e grigi più carichi senza modificare i bianchi (questo effetto è proporzionale alla quantità di argento presente nell’emulsione della carta fotografica) nonché fornisce(grazie alla presenza di bromuro) ai colori presenti nell’immagine una tonalità più fredda rispetto a quanto avremmo in una foto non virata.
Prima del viraggio. Il viraggio va ad agire sulla stampa, sui suoi colori, sull’emulsione della carta fotografica. Insomma, l’agente chimico va ad aggredire in qualche modo l’emulsione (vedremo più avanti come funziona), il che significa che la stampa deve essere perfettamente fissata e lavata. Un lavaggio approssimativo renderebbe la stampa troppo vulnerabile agli agenti chimici propri del viraggio, rovinandola.
Il tempo di sviluppo. Riducetelo del 10%. Il viraggio, come detto, intensifica i neri, con conseguente rischio di perdita dei dettagli nelle ombre.
Gli accorgimenti. Il primo accorgimento è di ordine pratico e riguarda la nostra salute: il composto chimico alla base del viraggio al selenio è altamente tossico per cui evitate il contatto con la pelle, arieggiate di continuo la camera oscura e usate sempre guanti e pinze per maneggiare soluzione e foto.
La soluzione. Per quanto riguarda la soluzione di viraggio, la diluizione può aggirarsi intorno a 1+30 (1 litro di acqua e 300cc di composto per il viraggio) per degli effetti “parziali”, ovvero un viraggio controllabile ad occhio nudo. Se invece si vuole ottenere il massimo e quindi neri “molto neri”, un annerimento più pesante delle ombre e toni più marcati, bisogna usare una diluizione più concentrata intorno a 1+7. A proposito, con diluizioni meno concentrate (1+30) la soluzione di viraggio potrà essere usata durante una sola sessione (poi è da buttare, si rischierebbe di trovarsi delle macchie arancioni/rosa sulla stampa finale) mentre con concentrazioni maggiori (1+7) sarà possibile conservare il composto e riutilizzarlo a lungo.
La preparazione. Prima di tutto, prepariamo una prima bacinella con all’interno acqua e una stampa (fissata e lavata) identica a quella che andremo a virare. Ci servirà come riferimento per la stampa sottoposta a viraggio. Prendiamo una seconda stampa e tagliamola in striscioline, tre o quattro: useremo queste strisce per valutare il differente tempo di viraggio sulla fotografia (immersione nella soluzione).
Una seconda bacinella conterrà il bagno di viraggio. Le quantità che si possono usare sono: 1 litro di acqua, 250 grammi di solfuro di sodio (Na2S), 10 grammi di Selenio. Sciogliete il selenio e il solfuro di sodio (sono in polvere) in poca acqua e quindi rabboccate fino a completare il litro.
Una terza bacinella conterrà il bagno di stop, a base di solfito di sodio(Na2So3).
La procedura di viraggio.
Punto 1. La prima cosa da fare è accostare la bacinella contenente la stampa di riferimento (quella che non vireremo) alla bacinella contenente la soluzione di viraggio.
Punto 2. Immergiamo la stampa da virare nella bacinella contenente la soluzione di viraggio al selenio. Lasciamo la stampa nella soluzione finquando la stessa non avrà raggiunto il tono desiderato rispetto alla stampa campione presente nella bacinella di fianco. I tempi di viraggio si aggirano sui 5-10 minuti, a seconda della diluizione della soluzione. Ovviamente il tempo di viraggio è direttamente legato al nostro gusto ed al nostro obiettivo: siate sempre vigili nell’osservare la stampa.
Per rendere un’idea dei tempi di viraggio, possiamo considerare che con una diluizione 1+20 e 4 minuti a 24° di temperatura, il viraggio ha un effetto quasi nullo se non quello di eliminare l’alone verdognolo tipica della maggior parte delle stampe. Con la stessa diluizione (1+20) ma con un tempo raddoppiato (8 minuti), si otterrà una tonalità più calda per i colori scuri. Con una diluizione inferiore tipo 1+9, stessa temperatura e tempo di bagno pari a 4 minuti, si comincia a notare lo slittamento cromatico (verso il rossastro) tipico del viraggio al selenio. Con una diluizione 1+5 e un tempo di 4 minuti, il fenomeno dello slittamento cromatico è più rapido e marcato ed i colori scuri diventano più carichi.
Punto 3. Spostiamo la stampa “virata” nella terza bacinella, quella contenente il bagno si stop. Agitando ti tanto in tanto, aspettiamo circa 10 minuti.
Punto 4. Risciacquo e lavaggio della stampa sotto acqua corrente per circa 30 minuti. In questa fase tutto l’iposolfito verrà eliminato.
Punto 5. Procediamo all’asciugatura come spiegato nella guida alla stampa dei positivi.
A questo punto, il lavoro è completato e la nostra stampa è pronta ad una prolungata conservazione.