Il viraggio Seppia, come scritto nell’articolo relativo al viraggio al selenio, è probabilmente il più diffuso in fotografia. Alla pari di quello al selenio, anche il seppia conferisce alla stampa una maggiore durata nel tempo, oltre a conferire il classico color “seppia” alle fotografie.
Il principio di funzionamento del viraggio è molto semplice: l’argento contenuto nella stampa, non essendo un metallo nobile, tende ad alterarsi a causa della della presenza, nell’atmosfera, di idrogeno solfato, trasformandosi in solfuro d’argento (di colore scuro). Provate a lasciare all’aria aperta un qualunque oggetto di argento e noterete come, nel giro anche di poco tempo, tendi a diventare sporco, con zone marroncine. Questo stesso processo tocca alle fotografie, per quanto siano stampate bene: nel tempo si creeranno delle macchie, in particolare nelle parti chiare delle foto, non più correggibili.
Il viraggio seppia risolve questo problema realizzando quella reazione chimica in camera oscura: in pratica la trasformazione dell’argento in solfuro d’argento viene effettuata sull’intera fotografia (da cui il colore marroncino) evitando quindi che il tempo effetti la reazione chimica solo su alcune parti della stessa.
La preparazione
Come per il viraggio al selenio, preparate una bacinella d’acqua con immersa una copia della stampa che vogliamo virare. Ci servirà da riferimento per i prossimi passaggi.
Il primo bagno da realizzare è quello detto sbianca: questo deve essere contenere il composto chimico in un rapporto 1-35, 1-40. Normalmente si utilizza del ferricianuro di potassio (10 gr/per litro) unito a del bromuro di potassio (25gr/per litro). La soluzione può essere usata più volte, non subisce un vero processo di invecchiamento.
Il secondo bagno, quello di viraggio seppia o di solfurazione/solfazione è realizzato con una diluizione di 1-10/1-15 di solfuro di sodio (1 litro di acqua, 10-15gr di solfuro di sodio).
Variando le diluizioni, sia nello sbianca che nella solfazione, possiamo modificare il viraggio. Per esempio, una diluizione maggiore dello sbianca permette di sbiancare “di meno” la fotografia facendo in modo che il secondo bagno agisca (e quindi l’effetto seppia) solo sui colori più tenui non toccando quelli più scuri.
Esiste la possibilità di preparare un terzo bagno, un anti-sbianca (detto anche riducente) il cui scopo è contrastare lo sbianca, nel caso abbiate esagerato. La sua preparazione è semplice: prendete la soluzione di sviluppo per le carte e usate una diluizione in acqua pari a 1-1 o 1-2.
Il procedimento
Il viraggio seppia si ottiene utilizzando due bagni: il primo chiamato sbianca ed il secondo di viraggio vero e proprio.
Il bagno sbianca, traformando l’argento in bromuro di argento, ha la funzione di sbiancare l’immagine fino quasi a renderla leggermente visibile sulla carta fotografica (dovrebbero vedersi solo i neri più denti mentre il resto è scomparso alla vista). Più la stampa resterà nel bagno sbianca, più sarà l’effetto marcato l’effetto seppia (color marroncino).
Successivamente allo sbianca, un lavaggio di almeno 5-10 minuti è necessario. Quindi si passa al bagno successivo, quello relativo al viraggio seppia, detto anche bagno di solfazione ( solfurazione) per la trasformazione del bromuro di argento in solfuro di argento. Durante questo bagno, la cui durata è relativa all’effetto che vogliamo ottenere, l’immagine apparirà nuovamente sulla stampa (nello sbianca, se ricordate, l’avevamo pesantemente alleggerita) ma con una colorazione tendente al marroncino.
Una volta raggiunta l’intonazione che si preferisce, la stampa va sottoposta ad un nuovo lavaggio, della durata di 5-10 minuti.
A questo punto, abbiamo un bivio: possiamo terminare qui il nostro viraggio o effettuare un secondo viraggio all’oro.
Per terminare, effettuate un lavaggio di almeno 30 minuti sotto acqua corrente ed asciugate. Nel caso si proceda al viraggio all’oro, la fotografia assumerà una colorazione tendente al rosso sangue. Al contrario, se eseguissimo un viraggio all’oro senza aver eseguito il viraggio seppia, andremo ad ottenere un risultato simile al viraggio al selenio, quindi con una densità dei neri più marcata.
Il Viraggio all’oro
Il viraggio all’oro consiste nel ricoprire con un leggero strato di oro i sali d’argento che compongono l’emulsione (nel caso di viraggio seppia il solfato d’argento) proteggendoli quindi dagli agenti atmosferici e aumentandone la vita. Ovviamente, nel caso di viraggio seppia, più che l’allungamento della vita della foto (già ottenuta con il seppia stesso) si punta alla particolare tonalità che il successivo viraggio dona allo scatto. Per quanto riguarda la soluzione da usare, sappiate che il prezzo è alquanto alto: l’oro viaggia ad un prezzo elevato per cui un litro di soluzione (pronta all’uso) la trovate a non meno di 50€. Altrimenti, per preparare un bagno di viraggio all’oro vi servirà 1gr di cloruro d’oro, 20 gr di calcio carbonato (o 5 grammi di sodio carbonato, oppure 20 grammi di borace).
Esiste anche il viraggio al platino ma questo risulta molto poco usato anche perché è una copia quasi perfetta del viraggio al selenio.
Il viraggio selettivo
Come si può capire, il viraggio è direttamente influenzato da tantissimi fattori ed in particolare dal gusto del fotografo.
In particolare, il fotografo ha la possibilità di effettuare una “variazione” al processo di viraggio agendo non per immersione ma per pennellamento di una parte della foto. Se infatti vogliamo conferire il colore seppia solo ad una zona o più zone della foto, possiamo usare un pennello per bagnare quella zona con la soluzione di sbianca prima di solfazione poi. Possiamo anche applicare differenti tipi di viraggio a differenti zone o sovrapporre più viraggi, possiamo usare soluzioni più o meno concentrate per accentuare o attenuar il viraggio…insomma le possibilità sono infinite.
Viraggi ai ferrocianuri
Esistono altri tipi di viraggio oltre quello seppia, all’oro e al selenio. Si tratta dei viraggi ai ferrocianuri ed in particolare sono possibili viraggi al:
Cadmio (Cd2+) -> colorazione finale tendente al bianco
Cobalto (Co2+) -> colorazione finale tendente al blu-verde / rosso-viola
Ferro (Fe3+) -> colorazione finale tendente al blu di Prussia
Nichel (Ni2+) -> colorazione finale tendente al rosso-bruno
Rame (Cu2+) -> colorazione finale tendente al rosso porpora
Titanio (Ti2+) -> colorazione finale tendente al giallo
Uranile (UO2 2+) -> colorazione finale tendente al rosso
A differenza però dei viraggi di cui abbiamo scritto in modo estensivo, i viraggi al ferrocianuro non donano una vita lunga alle stampe, anzi. I ferrocianuri sono anche più sensibili dell’argento agli agenti atmosferici, in particolare all’acido solfidrico. Il procedimento chimico che avviene nel bagno di viraggio sostituisce, tramite ossidazione, l’argento con ferrocianuro.
Per quanto riguarda il bagno, nel caso di viraggio al ferro, si possono usare due soluzioni miscelate in un rapporto 1-1 (50% e 50%). Le sue soluzioni sono così definite: la prima per 1 litro d’acqua contiene 20gr di ferro ammonio citrato, la seconda per 1 litro d’acqua contiene 8gr di potassio ferricianuro. Una secondo bagno può essere realizzato, sempre in rapporto 1-1, usando una soluzione di 1 litro di acqua e 7 gr di Ferro Cloruro ed una soluzione di 1 litro di acqua e 5gr di Ammonio Ossalato.
Nel caso di un viraggio al rame, il bagno è composto da 1gr di Rame solfato per 0.1 litri di acqua, 1gr di Sodio Citrato e 0.1 grammi di fenolo per 0.8 litri di acqua, 1 gr di potassio ferricianuro per 0.1 litri d’acqua (in questo caso sommate direttamente le soluzioni essendo già rapportate correttamente tra loro.
Nota Bene: le foto di Esempio di Ansel Adams non sono originali, nel senso che i vari viraggi sono stati applicati artificialmente tramite un programma di fotoritocco (tramite uno schermo non è possibile, se non si è molto esperti, trovare le differenze). La foto di seguito al contrario è stata stampata realmente in camera oscura applicando un viraggio seppia.