Prima di cominciare a lavorare alla stampa vera e propria è necessario controllare la qualità dei nostri negativi, soprattutto per risparmiare tempo e soldi in fase in stampa: perché dovremmo preoccuparci della stampa di un negativo troppo sovraesposto o sottoesposto?
Per poter fare questo controllo è necessario stampare i cosiddetti provini fotografici. I provini fotografici altro non sono che le miniature delle nostre fotografie, grandi come il negativo stesso (quindi di dimensione pari a 24x36mm).
La stampa dei provini avviene per contatto (spesso gli stessi vengono chiamati provini a contatto) e si ottiene usando un piccolo torchio ad hoc oppure una comunissima lastra di vetro. Per preparare l’ambiente, cominciate a disporre le strisce dei negativi (le strisce da 6 negativi, se avete seguito le istruzioni di taglio viste nel precedente articolo) sul foglio in modo che le immagini siano contenute all’interno del foglio stesso e quindi settate il fascio luminoso dell’ingranditore in modo che tutti i negativi ne siano colpiti. Quando sarete soddisfatti del risultato, spegnete l’ingranditore e sostituite il foglio di carta con un foglio di carta da stampa. Sistemate nuovamente i negativi sul foglio facendo attenzione che l’emulsione sia rivolta verso il foglio e non verso la luce. Applicate quindi, a coprire il tutto, la lastra di vetro.
Per quanto riguarda l’ingranditore, il consiglio è quello di usare un diaframma intermedio quale f/8 (mettete il filtro di contrasto se necessario). Accendete la luce dell’ingranditore e attendete un po’ di secondi. Il tempo di sviluppo, come per lo sviluppo delle fotografie, non è definibile a priori ma andrà testato via via nel tempo, essendo questi direttamente legato all’esposizione della stampa finale. Se i provini sono importanti non solo ai fini di controllo ma si ha la necessità di conservarli, potreste dover ripetere il processo di stampa due o tre volte, fino ad ottenere un risultato soddisfacente (variando appunto il tempo di esposizione).
Una volta terminato il processo, la carta fotografica va trattata alla stregua di una fotografia, quindi deve passare per i tre bagni chimici che avrete già preparato prima (Sviluppo, arresto e fissaggio). Ovviamente anche lavaggio ed asciugatura sono fondamentali.
Un consiglio: il provino serve principalmente per valutare, a volo, la qualità delle fotografie, al fine di decidere quali sviluppare e quali no. Per evitare di perdere tantissimo tempo in fase di asciugatura, usate sempre carta polietinata per la stampa dei provini (come vedremo nell’articolo sullo sviluppo), risparmierete tantissimo tempo e potrete procedere allo sviluppo dei singoli negativi nella stessa sessione di lavoro.