La Via Lattea è la galassia alla quale appartiene il nostro sistema solare, un agglomerato di miliardi di stelle concentrate in una fascia chiara di luce biancastra (da cui il termine “lattea”) che attraversa trasversalmente il cielo. Questo ammasso di stelle è stato da sempre uno dei soggetti preferiti da tantissimi fotografi per quanto uno scatto perfetto sia molto complesso da realizzare ma sicuramente non impossibile. Di seguito proveremo a fornire una serie di regole standard che, se seguite, dovrebbero permettere a chiunque di realizzare un’ottima fotografia della via lattea.
Tempo di posa – 30 secondi
Per fotografare la via lattea si deve lavorare di notte, in una zona possibilmente priva di luce artificiale. Il tempo di posa in questi casi deve essere molto lungo, nell’ambito dei 30 secondi. Un tempo di posa così lungo richiede due accorgimenti: il primo è il cavalletto, un compagno che dovrà sempre accompagnarvi. Il secondo è un remotizzatore di scatto: dovrete sempre fare in modo che nulla perturbi la stabilità della macchina fotografica, compreso il movimento che inevitabilmente
Perché 30 secondi? Se si utilizza una velocità dell’otturatore più lunga, il movimento delle stelle nel cielo inizia ad essere percepibile e sulla fotografia ci ritroveremmo non dei puntini ma delle linee luminose molto corte, visibili ad alti fattori zooom al computer o su stampe abbastanza grandi. Usare al contrario un tempo di scatto inferiore significa ottenere una lucentezza limitata, con il rischio di non rendere visibile, sulla foto, la scia luminosa della via lattea.
Tuttavia non prendete i 30 secondi come l’impostazione ideale per fotografare le stelle (lo è nel caso di un obiettivo fino ai 35/70mm): più lunga è la lente che si utilizza, più breve dovrà essere il tempo di posa. Se si scatta con una fotocamera dotata di un obiettivo molto lungo (supponiamo un 200mm), probabilmente dovrete usare un tempo di scatto che non vada oltre i 15 o 20 secondi, in quanto le stelle appariranno più grandi (causa fattore di ingrandimento dell’obiettivo) ed il loro movimento sarà più accentuato.
Apertura – f/2.8.
Normalmente vi consiglio di utilizzare un’apertura che vi consenta profondità di campo massima (per quanto possa sembrare strano, ci sono molti fotografi che vengono indotti a pensare che serva un valore molto alto di apertura in quanto le stelle sono lontane). Un’apertura ampia inoltre permette maggiore luce e quindi maggiore lucentezza della via lattea.
In parole povere, la soluzione migliore è usare più basso f-stop che avete a disposizione sul vostro obiettivo.
Il problema con l’utilizzo di un basso valore di apertura è quando nella scena inseriamo degli elementi presenti sulla terra e non solo nel cielo, come per esempio una casa o un albero. Se focalizziamo sulle stelle (infinito) l’oggetto sulla terra risulterà sempre sfocato. Per risolvere il problema dovremmo usare un f-stop più alto (come ad esempio f/16) ma questo toglierebbe troppa luce alla scena, rendendo di fatto impossibile la fotografia stessa. La soluzione più semplice è quella di fare due foto e poi lavorarle in post processing: la prima focalizzata all’infinito e la seconda focalizzata sull’oggetto vicino a noi. Ovviamente dovremo fare attenzione che sia gli f-stop sia il tempo di scatto rimangano invariati, pena la differenza di lucentezza tra i due scatti. Quindi, una volta tornati a casa, sarà necessario sedersi al computer per unire le due immagini
ISO – 3200.
In genere bisognerebbe mantenere gli ISO più bassi possibile per evitare che le foto di diventino granuloso, piene di rumore . Tuttavia, molti tipi di fotografia notturna richiedono valori di ISO elevati, come il caso della foto della via lattea. Se avete una macchina fotografica full frame abbastanza recente, è probabile che vi sarà possibile usare un ISO alto come 3200 senza visualizzare un rumore apprezzabile. Nel caso di macchine più datate o con un sensore più piccolo, dovrete necessariamente aspettarvi un poco di rumore nell’immagine finale. Ricordatevi inoltre di attivare l’impostazione per la riduzione del rumore dovuto a lunghe esposizioni: questa opzione è presente nel menu interno della macchina fotografica (Su una Nikon troverete “Long Exposure NR ” nel menu delle impostazioni di scatto della fotocamera). Questa opzione compensa il rumore causato dal surriscaldamento del sensore, surriscaldamento legato al periodo temporale molto lungo durante il quale il sensore è colpito dalla luce (e quindi è in fase di acquisizione di fotoni).
Come mettere a fuoco per la fotografia notturna
Tutti i sistemi di autofocus richiedono una certa quantità di contrasto al fine di trovare una corretta messa a fuoco. Durante le riprese notturne, raramente vi è sufficiente luce esterna perché l’autofocus funzioni correttamente. Il modo migliore per risolvere questo problema è quello di guardarsi intorno alla ricerca di un lampione o di un’altra fonte luminosa posta alla stessa distanza del punto che desiderate mettere a fuoco. Messo a fuoco in quel punto tramite la messa a fuoco automatica, passate in modalità manuale. A questo punto potete costruire la vostra scena finale. Un’altra soluzione è quella di usare un puntatore laser o una torcia per illuminare il soggetto in modo da permettere alla messa a fuoco automatica di lavorare.
Se state fotografando delle stelle e non dovete preoccuparvi di inglobare nella scena oggetti presenti vicino a voi, dovete focalizzare all’infinito. Normalmente sugli obiettivi è riportato, con il simbolo di infinito, la posizione esatta che dovete usare. Nel caso non fosse presente, arrivate a fine corsa e tornate leggermente indietro: in questo modo dovreste essere nella giusta posizione di messa a fuoco.
Come vedere e fotografare la Via Lattea
La maggior parte delle persone non vede la Via Lattea a occhio nudo. Di solito, le luci artificiali di case e lampioni sono troppo luminose per permettere ai nostri occhi di vedere il debole bagliore della Via Lattea. Tuttavia, utilizzando la capacità di raccolta della luce delle reflex digitali più recenti, la Via Lattea di solito può essere catturata in una foto con una luminosità pari a quella che potremmo osservare, ad occhio nudo, se nessuna luce fosse accesa intorno a noi in un raggio di parecchi chilometri.
In ogni caso, per massimizzare la visibilità della via lattea, ricordatevi di attendere che il cielo sia totalmente scuro (sole tramontato da parecchio, dopo mezzanotte magari) e cercate di allontanarvi il più possibile dalla città e delle sue luci.
Per l’identificazione della stessa in alto nel cielo, se non siete in grado di vederla ad occhio nudo, potete ricorrere a due applicazioni rispettivamente per Android e iPhone: Google SkyMap e Star Chart. Per sapere invece quando c’è Luna nuova (e quindi minimizzare la sua luce), potete usare il nostro tool per il calcolo della luna piena.
Riassumendo, la via lattea può essere fotografata usando un po’ di attenzione e soprattutto senza spendere cifre esorbitanti in apparecchiatura: una macchina reflex, un obiettivo grandangolare, un buon treppiedi e ovviamente una situazione meteorologica favorevole (cielo limpido ed assenza di foschia) sono le sole cose di cui dovreste preoccuparvi (magari aggiungeteci anche un Telecomando wireless).
Vi interessa fotografare le stelle? Seguite il link e troverete un ottimo tutorial a vostra disposizione.