Un altro problema molto comune quando ci si accinge a fotografare gli uccelli, è la sfocatura dovuta non a problemi tecnici (come discusso nel precedente articolo) ma al movimento del nostro soggetto.
Fotografare gli uccelli: la sfocatura dovuta al movimento del soggetto
Gli uccelli sono costantemente in movimento, si pavoneggiano, si alimentano, saltellano e si spostano molto rapidamente. In più, con gli uccelli di piccola taglia, abbiamo anche il problema dei continui e repentini movimenti di ali e collo, come se fossero una serie infinita di spasmi. Questi movimenti creano un problema non indifferente alla nostra fotografia, apportando spesso un certo livello di morbidezza che dobbiamo essere in grado di bilanciare con una corretta velocità di scatto.
Aumentare la velocità di scatto e tenere basso il valore degli ISO non è un grosso problema in una giornata di sole, in particolare se si utilizza una lente con un diaframma largo (che fa entrare più luce). Tuttavia, quando le condizioni di luce sono meno favorevoli, non possiamo esagerare con la velocità di scatto, pena perdita di nitidezza e luminosità. In queste condizioni è possibile aprire il diaframma per far entrare più luce ma ciò si traduce in una perdita di profondità di campo. Ricordo, in ogni caso, che ogni step di apertura si traduce in un raddoppio delle velocità di scatto: 1/125sec a f8 diviene 1/250sec a f5.6.
Nel caso non vi sia possibile incrementare l’apertura del diaframma, sarete costretti a percorrere altre strade, in primis l’incremento del valore ISO, che aumenta la sensibilità del sensore della fotocamera alla luce. Ogni raddoppio del valore ISO raddoppia la velocità di scatto: 1/125sec a 200 ISO diviene a 1/250sec a 400 ISO, a parità di apertura. Attenzione che incrementando l’ISO si incrementerà il rumore nell’immagine.
Il rumore, per inciso, è una granularità indesiderata molto più evidente nelle zone d’ombra di un’immagine. Il rumore è dovuto all’amplificazione del segnale elettrico proveniente dal sensore. Il segnale elettrico proveniente dal sensore è la somma di due componenti: la prima, positiva, legata ai fotoni che hanno colpito il sensore (l’immagine) e la seconda, negativa, legata alla circuiteria elettrica del sensore e dell’intero apparato fotografico. Incrementando l’ISO, in soldoni, incrementiamo entrambe le componenti, con la seconda che diviene via via sempre più evidente e importante, fino a rendere la nostra foto inguardabile.
Il rumore è categorizzabile come il rumore di crominanza o di luminanza. Il rumore di crominanza si presenta come macchie irregolari di colore e può essere facilmente rimosso tramite software per la riduzione del rumore. Il rumore di luminanza è una granularità dello stesso colore presente in uno o più canali di colore ed è più difficile da rimuovere senza particolari sbavature e senza rendere l’immagine artificiale. Il rumore di luminanza tende ad essere maggiore quando l’immagine contiene una dominante blu, come un cielo.
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Fortunatamente i produttori di fotocamere hanno fatto grandi progressi nel controllo del rumore, tramite una migliore progettazione del sensore e utilizzando una serie di algoritmi dedicati alla riduzione del rumore direttamente nei processori delle macchine fotografiche. Basti pensare che, con le ammiraglie dei vari produttori siamo in grado di produrre delle immagini con una quantità di rumore molto bassa anche usando valori di ISO pari a 3200 o addirittura 6400, un valore fino a pochi anni fa inimmaginabile. Nel caso l’immagine debba poi essere impiegata su un sito web, molti fotografi spingono ulteriormente su il valore di ISO per poi ridurre la dimensione della stessa per adattarla al Web: in questo modo “compensano” l’eccessivo rumore e l’immagine finale, di dimensioni contenute, è decisamente piacevole da osservare.
Non dobbiamo dunque avere paura di incrementare il valore di ISO in caso di necessità . E’ sempre meglio ottenere un’immagine nitida ma con un poco di rumore di una senza rumore ma sfocata. In ogni caso, ricordate che potete dare la vostra fotografia in pasto a strumenti software quali Camera RAW (dalla versione 5 in poi) e Lightroom (dalla versione 4), decisamente il top in questo settore (anche se esistono prodotti alternativi come NeatImage o NoiseNinja). Usare questi software non è immediato ma sono in grado di ridurre significativamente il rumore di un’immagine senza distruggerne i dettagli.
Esiste un secondo strumento che dobbiamo tenere in conto nella lotta al rumore: in fase di scatto dobbiamo assicurarci di non sotto esporre l’immagine. Questo perché, in fase di post processing, renderemmo molto più visibile il rumore incrementando la luminosità dell’immagine (in pratica dobbiamo esporre a destra).
Molto spesso, nella fotografia di uccelli, è necessario ottenere una velocità di scatto particolarmente alta (uccelli in volo): ciò significa che potremmo dover lavorare con il valore dell’ISO anche in condizioni di buona luminosità se vogliamo realmente congelare il movimento del nostro soggetto. Per rendere un’idea di quanto possiamo spingerci, vi suggerisco di dare un occhiata a questo sito: https://www.birdphoto.fi/, dei fotografi finnici Jari Peltomaki e Markus Varesvuo. I due fotografi hanno realizzato delle foto semplicemente splendide e praticamente prive di rumore visibile spingendo parecchio il valore di ISO anche in condizioni di illuminazione molto forte. Nella foto di seguito, scattata sulla neve, è stato impiegato un ISO di 800 nonostante la grande quantità di luce. Questo ha permesso di scattare ad una velocità di 1/2500 nonostante un obiettivo da 500mm con f8.
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