La stock photography può essere assimilata ad un mercato di immagini pronte per essere utilizzate da chiunque che ha necessità di illustrare un’idea, un articolo, un post. Quando qualcuno scrive un articolo di giornale, un post sul blog, una pubblicità o vuole semplicemente illustrare una presentazione o un opuscolo, il problema principale da affrontare è il dove trovare delle immagini (legali!) da impiegare. Si potrebbe chiedere ad un fotografo di realizzare delle immagini ad hoc, ma questo normalmente è molto costoso. Si può accedere alle grandi librerie come Flickr che offrono alcune delle immagini libere di essere usate utilizzabili senza pagare ma vincolate da differenti licenze Creative Commons, peccato che troppo spesso la loro qualità non è sufficientemente alta, oltre ad essere molto complessa la ricerca delle stesse.
Proprio per coloro che cercano immagini entra in gioco il mercato della stock photography: se un blogger ha bisogno di una foto di un pomodoro per illustrare il suo post sulla coltivazione di pomodori in casa, può semplicemente accedere al sito web di un’agenzia di stock photography e acquistare l’immagine per un euro o anche meno. Essere in grado di scaricare una immagine finita e usarla nel proprio lavoro in pochi secondi è molto più efficiente rispetto all’effettuare una fotografia in autonomia…e molto più legale del rubare una fotografia da internet.
La stock photography si è sviluppata negli ultimi cinque/sei anni e oramai è divenuta una delle principali fonti di guadagno dei piccoli fotografi (non aspettatevi di guadagnare con la fotografia grosse cifre, specie agli inizi) nonché fonte di ispirazione di tantissimi blogger e testate giornalistiche (anche a tiratura nazionale). Il tutto perché, oltre alla facilità di usare siti del genere, le agenzie di stock photography permettono agli utenti di abbonarsi e scaricare tantissime fotografie ad un costo unitario, alla fine, davvero esiguo.
Cominciare con il microstock
Entrare nel mercato delle stock photography, in qualità di fotografo, non è però banale: non crediate che le agenzie siano pronte a mettere in vendita tutte le fotografie che avete realizzato. La maggior parte di esse, soprattutto quelle con una reputazione (e quindi con una visibilità) maggiore, esigono qualità nei vostri scatti. Dimenticatevi quindi le fotografie con gli orizzonti storti, quelle leggermente mosse o quelle troppo confuse, e soprattutto evitate di caricare immagini che ritraggono persone se da quelle persone non avete ricevuto una liberatoria (da caricare sul sito stesso).
La maggior parte dei siti, prima di accettarvi come fotografo, vi chiederanno due cose: un documento d’identità (da caricare in formato jpeg, normalmente) ed un gruppo di 10 foto, le vostre 10 migliori foto, da analizzare. Quindi, se avete intenzione di vendere delle immagini, preparatevi per bene, e ricordatevi inoltre di identificare con precisione sia un titolo sia le parole chiave (almeno 7) che identificano la vostra foto: più sono precise, più possibilità avrete che la vostra foto venga scelta e trovata dagli utenti.
Gestisci le tue aspettative. Spesso può sembrare più facile di quanto non sia realmente, ma guadagnare con la fotografia non è così semplice. Come detto, il mercato del microstock è pieno zeppo di fotografi e di fotografie. Provate a fare una ricerca per rendervi conto della dimensione del fenomeno. Evitate di duplicare foto di altri, di fare foto banali e concentratevi possibilmente su una vostra nicchia. e Ricordatevi che con il microstock non si diventa ricchi.
Cosa vendere
Persone
– Le immagini di persone vanno fuori moda velocemente, quindi le fotografie appena caricare ritraenti persone sono molto gettonate. Se avete una nonna, un padre, una moglie, un figlio o un amico potete cominciare da loro ritraendoli sia nella vita quotidiana che realizzando dei ritratti. Ovviamente, come già accennato prima, compilate e fate firmare la liberatoria prima di porle su un sito di Stock photography.
Cibo– Il cibo è sempre un ottimo soggetto. Sia che si tratti di piatti, pietanze o semplici ingredienti, le fotografie di cibo sono molto ricercate, soprattutto in questo periodo dove i programmi ed i libri relativi alla cucina si moltiplicano come funghi. Occhio alla luce, ovviamente: cercate di realizzare foto di cibi particolari e non abbiate paura di fotografare delle vostre creazioni, specie se fantasiose.
Concetti – Se siete in grado di realizzare a tavolino una fotografia, allora siete ad un passo dal venderla. Un concetto di foto è una foto pensata, preparata e quindi scattata. Mettete insieme pochi oggetti, tipo ad esempio una serratura ed un computer, per comunicare qualcosa (nell’esempio della serratura e del computer il concetto è “sicurezza”). Concentratevi per esempio sulla parte finanziaria, non immaginate quanti blogger scrivono (e cercano immagini) relativamente a questo argomento!
Natale – Il Natale fa sempre effetto. Un evergreen in qualunque stagione.
Cosa non vendere
Fiori
– Genericamente i fiori si vendono, e si vendono bene sui siti di Stock Photography. Peccato che è uno dei soggetti più fotografato in assoluto, la concorrenza è quindi agguerritissima ed è particolarmente difficile riuscire a piazzare un proprio scatto. Ovviamente se nel vostro archivio avete delle immagini di fiori, non fatevi scrupolo a caricarli sui siti di stock photography…ma non contate molto sui guadagni correlati.
Natura – Ecco un altro argomento inflazionato. Paesaggi, tramonti, spiagge, vallate: esistono centinaia di migliaia di immagini e far emergere la vostra è più fortuna che bravura. Usate queste immagini solo come “riempitivo”, ovvero per far crescere il vostro portfolio ma non perdete tempo nel realizzare nuove immagini.
Animali domestici – idem come sopra. Ne esistono a bizzeffe
Piedi, ombre ed oggetti comuni – Anche per queste categorie non ci sono molte speranze, a meno che non si disponga di un angolo del tutto originale sul tema.
Un piccolo consiglio per l’accettazione delle immagini
Avete fatto delle foto meravigliose di tramonti, di riflessioni o avete giocato con la messa a fuoco degli oggetti? Bene, “buttate” via quelle fotografie! O meglio, non usatele per l’accettazione delle stesse. In particolare, shutterstock, vi rigetterà tutte le immagini che non sono realmente perfette dal punto di vista dell’istogramma (vengono fatti dei check automatici): la prima volta che ho inviato delle immagini al sito web per essere accettato come editore, mi sono ritrovato con la bocciatura di tutte le mie immagini migliori e l’accettazione di due immagini “banali” ma corrette dal punto di vista dell’esposizione. Quindi il suggerimento è di cercare nella vostra collezione delle immagini tradizionali, normali da usarsi per l’accettazione iniziale e riservare il caricamento delle vostre immagini migliori solo alla seconda fase, quando cioè avrete modo di agire in autonomia.
Se si hanno problemi ad ottenere l’accettazione delle immagini a causa di nitidezza o rumore, una soluzione potrebbe essere quella di ridurre la loro dimensione. Quando si riduce la dimensione di un’immagine conseguentemente si riduce il rumore rendendolo più difficile da vedere. Si rende anche più difficile vedere i contorni sfumati di un oggetto, facendoli apparire più nitidi.
Cercare le proprie immagini
Un modo efficace per trovare dove vengono utilizzate le vostre immagini è il sito TinEye.
Tutto quello che dovete fare è semplicemente caricare o creare un link ad una immagine su internet e Tinagent cercherà nel suo catalogo eventuali corrispondenze, mostrandovele in pochi secondi. TinEye non ha probabilmente un database grande come quello di Google (Goole Images è un altro ottimo sistema per la ricerca delle immagini online), ma è più efficiente in quanto designato apposta per la ricerca di immagini copiate. Da provare.
Le parole chiave
Definire le parole chiave per le proprie immagini è un lavoro estenuante, soprattutto quando i siti di microstocking richiedono un grosso quantitativo di parole descrittive. Per fortuna ci sono una varietà di strumenti per aiutare i fotografi microstock a trovare le parole di cui hanno bisogno come Microstock Keyword tool, uno strumento creato ad hoc per la ricerca (in inglese) delle parole che meglio identificano un’immagine. Il sito effettua una ricerca delle immagini simili alla vostra nel database di Shutterstock, fornendovi tutte le parole chiave che gli altri utenti hanno usato.
Per un’overview dei principali servizi attivi, vi rimando ad un precedente articolo relativa alla microstock photoghraphy.