Pedro Luis Raota è senza dubbio uno dei grandi maestri della fotografia del novecento. Il suo stile semplice, immediato e comunicativo ha rapito gli sguardi del pubblico di tutto il mondo. Amante dei viaggi, del bello e dell’arte, Raota viene ricordato come colui che meglio di tanti altri fotografi riuscì a rendere l’attimo irripetibile di Bresson, quell’istante in cui soggetto e macchina fotografica sono inevitabilmente attratti ed il momento è perfetto, e per l’appunto irripetibile, per esser immortalato e destinato a resistere allo scorrere del tempo.
La fotografia di Raota è stata definita “caravaggiesca” per questo uso naturale del chiaro-scuro e della luce che è poi una peculiarità dell’arte fotografica di quest’artista. La luce e l’oscurità sono difatti le vere protagoniste: mettono in risalto il soggetto, conferiscono alla foto un’atmosfera teatrale ed allo stesso tempo molto naturale e realistica. Il talento di Raota, sta proprio nel riuscire ad infondere in ogni scatto l’intensità e la profondità delle emozioni: che sia uno sguardo di bambino, una famiglia allegra che scorrazza in bici, una futura mamma con il pancione o un uomo intento nel proprio lavori.
La fotografia di Raota è sempre molto realista, i soggetti sono persone semplici ritratte in momenti emozionanti, felice o significativi della loro vita. Ritroviamo nelle immagini di quest’artista l’infanzia, la senilità, la genuinità delle emozioni, l’allegria, l’innocenza e la spiritualità. Ciò denota l’amore che Riota prova nei confronti della vita ed il suo genio nel ritrarre la profondità dell’animo umano.
Pedro Lui Raota nacque in Argentina, a Chaco, nel 1934, da una famiglia di contadini. Lui stesso svolse lavori agricoli finché non scoprì la fotografia e non si rese conto di esserne irresistibilmente attratto. Si trasferì molto giovane a Santa Fe Per studiare fotografia (dovette vendere la sua bici per acquistare la sua prima macchina fotografica) e dove acquisì le basi di quest’arte.
Successivamente decise di andare a vivere a Villaguay, dove svolse il servizio militare, aiutando nel tempo libero il fotografo dell’esercito. Da quest’ultimo apprese gran parte dei segreti del mestiere ed iniziò la sua carriera di fotografo scattando fototessere proprio a Villaguay.
Nel 1958 tornò nel suo paese natale per prender parte ad una mostra locale, nella quale si aggiudicò il primo riconoscimento della sua carriera. Ritornato a Villaguay, aprì uno studio fotografico in proprio, iniziando a viaggiare per il Paese in compagnia della fedele macchina fotografica e producendo un notevole numero di bellissimi scatti. Durante i suoi viaggi, rimase particolarmente affascinato dalla città di Buenos Aires, dove venne invitato ad esporre le sue opere, riscuotendo un notevole successo.
Si aggiudicò un altro premio nel 1966 in un concorso per un giornale di Madrid e due anni dopo vinse il facoltoso trofeo Condor Argentina della Federazione della Fotografia Argentina in Buenos Aires. Negli anni seguenti viaggiò molto in Europa, partecipando ad un concorso a Lisbona (1970), soggiornando in Austria, in Inghilterra ed in Francia e trovando il tempo anche per una visita in Italia.
Successivamente si spostò verso l’Oriente, partecipando ad una mostra nella Sala Fotografia Internazionale di Hong Kong (1971) dove vinse il primo premio. La fotografia di Reota venne premiata anche a Singapore, ultima tappa prima del suo rientro in Europa. Qui, espose nuovamente a Londra e Parigi (1972). Successivamente, Pedro Luis Raota, intraprese per la prima volta un viaggio in America nel nord, per la precisione negli Stati Uniti. Qui partecipò al Concorso Mondiale di Fotografia di New York (a cui prese parte anche nel 1976).
Raota nel 1974 andò a visitare Mosca, dove vinse il premio PRAVDA-74 e per una decina di settimane viaggiò per tutta l’Unione Sovietica, scoprendo posti incantati e nascosti. Negli anni successivi proseguirono i viaggi nell’Europa dell’est fino a raggiungere il Medio Oriente. La raccolta di foto di questi ultimi anni venne esposta in una grande mostra a Buenos Aires. Molte delle fotografie di Pedro Luis Raota vennero esposte anche al MOMA di New York.
Nel 1977 fu pubblicato il suo primo libro dal titolo “Pedro Luis Raota”, una raccolta delle foto più emozionanti della sua carriera. Successivamente la Biblioteca Nazionale di Parigi allestì una mostra permanente di sessanta delle sue opere. Due anni dopo pubblicò un secondo portfolio comprendente gli scatti realizzati in Argentina.
Negli anni ottanta Raota decise d’interessarsi al colore, avendo fino ad allora scattato solo in bianco e nero, e modificò il portfolio dal titolo “Gauchos” inserendo dodici nuovi scatti. Contemporaneamente lavorò a Buenos Aires come direttore dell’Istituto Superiore di Arte Fotografica. Qui si spense nel 1986.