E’ abbastanza normale vedere aziende fallire. Questo può accadere per periodi di crisi (come quello attuale), per scelte strategiche sbagliate o per una visione non sufficientemente ampia. Alcune aziende nono sono capaci di innovare, altre non riescono ad anticipare le tendenze del mercato. L’industria fotografica non fa eccezione: nella sua lunga storia possiamo contare tanti nomi, anche molto popolari, che han dovuto gettare la spugna. Ecco un elenco dei principali grandi marchi della fotografia spariti.
Grandi marchi della fotografia spariti: Kodak
E’ sicuramente il nome più altisonante nel panorama della fotografia mondiale. Kodak, negli anni novanta e anche prima, era la fotografia. Il marchio Kodachrome era sinonimo di pellicola, le caselle gialle erano onnipresenti in tutto il mondo come le bottiglie di Coca Cola. E le fotografie andavano stampate su carta Kodak.
Ma per quanto Kodak fosse un gigante in grado di innovare tantissimo, non è stata capace di sfondare nell’era digitale. O meglio, non ha creduto nella rapida ascesa del digitale con il quasi totale esilio dell’analogico su cui l’azienda americana aveva costruito il suo impero. Eppure fu proprio Kodak a dare il via all’era digitale, con la creazione della prima macchina digitale nel lontano 1975, salvo accantonarla in quanto considerata “pericolosa” per il mondo analogico.
Peccato che accantonare un’idea non significa “cancellarla”: Kodak era talmente arrogante da non pensare al fatto che altre società avrebbero potuto realizzare progetti simili, cosa che è regolarmente accaduta. E quando il management della Kodak si è resa conto di quanto stava accadendo, oramai era già fuori dai giochi, incapace di recuperare i cinque anni di ritardo accumulato.
Di Kodak, oggi, esiste praticamente solo il logo, con la società fallita e salvata grazie al “chapter 11” americano.
Bronica
Bronica è stato uno dei quattro grandi produttori di fotocamere medio formato insieme ad Hasselblad, Mamiya e Pentax. Rispetto alla concorrenza, Bronica eccelleva nelle macchine fotocamere da viaggio. Così come per Kodak, anche Bronica ha commesso l’errore di non rendersi conto per tempo della forte richiesta di dorsi digitali di fascia alta per fotocamere di medio formato. Il risultato è stato scontato: mentre gli altri tre produttori sono stati in grado di sopravvievere (anche se con molte difficoltà) all’avvento del digitale, Bronica ha dovuto chiudere i battenti nel 2005.
Minolta
Minolta ha avuto una grande reputazione grazie a tutte le innovazioni introdotte negli anni ’70 e ‘80. Le macchine fotografiche reflex marchiate Minolta erano spesso le migliori sul mercato: basti pensare che Minolta ha introdotto, prima al mondo, il sistema di autofocus integrato nel corpo macchina.
Minolta è stata anche in grado di entrare nel mondo digitale ma non ha mai sfondato, non riuscendo ad imporre il proprio marchio come era avvenuto nell’ambito reflex (tra i primi tre produttori di Reflex). Minolta ha così tentato prima di rilanciarsi fondendosi nel 2003 con Konica (Konica Minolta), salvo chiudere qualunque attività nel comportato fotografico tre anni dopo, nel 2006.
Grandi marchi della fotografia spariti: Konica
Nel 1980, mentre Kodak e Fuji si contendevano il mercato fotografico professionale, Konica stava facendo grandi guadagni nel mercato “consumer”. Grazie ad una fortunata campagna di marketing accompagnata da un motivetto musicale molto orecchiabile, Konica era omnipresente, vendendo fotocamere in tutto il mondo. Konica ha sempre offerto pellicole, carte fotografiche, sostanze chimiche e addirittura mini laboratori di stampa: un approccio a 360 gradi che gli ha permesso di diventare un marchio molto potente.
Anche lei ridimensionata con l’avvento del digitale, nel 2003 si fuse con Minolta. Tre anni dopo la morte dell’azienda Konica Minolta (2006). Anche se il marchio non esiste più, va ricordato che la tecnologia Minolta vive adesso nelle fotocamere Sony, che da Konica Minolta aveva acquistato la sezione dedicata alla fotografia digitale.
Polaroid
Un altro nome altisonante, inventore delle macchine fotografiche istantanee. Per decenni sono stati incontrastati nel mercato “consumer”, praticamente privi di concorrenti. Molto attiva anche nell’ambito professionale, con i propri dorsi molto utilizzati dai professionisti, soprattutto per l’ottima gestione dell’esposizione.
Polaroid, al contrario di aziende morte per non aver innovato, ha fatto il contrario: è morta a causa della troppa innovazione. Nel 1977 lanciò Polavision, un sistema di ripresa cinematografica istantanea (ovvero il concetto delle foto istantanee portato al cinema). A causa di problemi tecnici relativi alla realizzazione di una pellicola cinematografica istantanea, le immagini Polavision erano molto dense e spesse e richiedevano un proiettore dedicato per visualizzarle. Polavision fu per questo un fallimento, in grado di affossare i conti dell’azienda, portandola al fallimento.
Oggi il marchio Polaroid è ancora sul mercato, ma non più nell’ambito fotografico, eccezion fatta per una piccola stampante fotografica.
Grandi marchi della fotografia spariti: Contax
Molto attiva a partire dal 1932, la Contax non era altro che un brand della Carl Zeiss dedicato alle macchine fotografiche, solitamente caratterizzate da tecniche innovative ed insolite ed ovviamente equipaggiate con ottiche di categoria superiore.
La Contax, negli anni ‘70, cominciò a produrre apparecchi fotografici in collaborazione con Pentax, salvo poi accordarsi nel ’72 con la Yashica. Undici anni dopo, la Contax finiì sotto la Kyocera che nel frattempo acquisì la Yashica stessa (1983). La fine della Contax arrivò nel 2005, quando la Kyocera decise ti terminare la fornitura di apparecchi con il brand Contax
Yashica
Altro nome molto attivo nel panorama fotografico del secolo scorso, terminò la sua autonomia nel 1983 quando fu acquistata da Kyocera, che decise di terminare la produzione di macchine fotograiche nel 2005. Attualmente il marchio Yashica è ancora attivo sul mercato ma si tratta di un’azienda differente: Kyocera vendette, nel 2008, il marchio ad una società di Hong Kong che ne sfrutta commercialmente il nome dal 2011 vendendo anche macchine fotografiche digitali