L’avvento delle vacanze significa anche una notevole mole di immagini scattate. E mai come in questo periodo la voglia di condividere ma anche salvare i propri scatti diventa preponderante. Se siete tra coloro che necessitano di una soluzione funzionale per salvare e condividere le proprie immagini, qui di seguito troverete ciò che vi serve: 6 siti di foto sharing che potrete utilizzare in pochi click.
Dall’archiviazione al cloud.
Prima di tutto, vorrei fare un breve excursus: oramai si parla quasi esclusivamente di cloud, mentre fino ad alcuni anni prima questa parola era pressoché sconosciuta. Se infatti fino ad ieri a farla da padrone erano le memory card, i CD o gli hard disk, oggi questi supporti sono diventati vetusti oltre che ad essere considerati poco sicuri (smarrimento, rottura…). In particolare, l’archiviazione fisica delle immagini presentava (e presenta) i seguenti tre problemi:
- Le foto devono essere fisicamente con voi al fine di potervi accedere. Una scomodità soprattutto se i supporti di memorizzazione sono ingombranti.
- Le foto memorizzate e archiviate sono a rischio perdita: un archivio fisico può rompersi (anche uno sbalzo di corrente puà essere sufficiente), può perdersi (specie se lo avete con voi), può essere rubato.
- Lo spazio costa. Certo, ancora meno del cloud ma mentre il cloud ha un costo fisso mensile (se vi serve tanto spazio), lo spazio fisico deve essere rinnovato almeno ogni tre/quattro anni (se volete la certezza di non incorrere in perdite dovute ad anzianità). Nel giro di pochi anni, la spesa per supporti fisici supera quella per il cloud.
Anche il cloud, comunque, non è esente da problemi:
- entrare in possesso delle vostre foto è più facile: se in caso di disco fisico va fisicamente rubato, un attacco ad un sito di photosharing è più comodo in quanto fatto remotamente. E non esiste sistema infallibile, soprattutto perché le vostre password, ci scommetto, non sono poi così complesse
- I sistemi cloud sono virtualmente sicuri, senza rischi di perdita di dati. Ma può succedere che un’azienda fallisca, venga chiusa o semplicemente decida di uscire dal business. In tal caso sarete costretti a trovare una soluzione alternativa in tempi anche brevi..il che può essere un problema (ricordate megaupload?)
- il cloud, attualmente, ha un costo ancora alto anche se sta rapidamente scendendo. Le soluzioni di alcune società sono già in linea se non inferiori al costo dei supporti fisici.
I servizi Cloud
La maggior parte dei servizi sono molto simili tra loro:le differenze sono tutte tra i vari servizi offerti (o i prezzi) che vengono offerti agli utenti finali. Anche se in realtà non è possibile fornire una visione completa di ogni servizio di condivisione e archiviazione foto, qui di seguito troverete una piccola lista di alcuni dei grandi nomi del settore che vi permetteranno di farvi un’idea di cosa il mercato offre.
Foto sharing: Flickr
Fondata nel 2004, Flickr rimane un top brand nel mercato della condivisione delle foto, nonostante alcuni dei cambiamenti che si sono verificati dopo la sua acquisizione da parte di Yahoo! In generale, Flickr è flessibile, potente e facile da usare.
Anche se nasce in primo luogo come una comunità di condivisione di foto, Flickr prevede utili opzioni per coloro che vogliono utilizzare il sito per memorizzare le proprie immagini (è possibile organizzare per esempio le foto in set e raccolte). Funzioni di editing come il ritaglio, le regolazioni tonali e la rimozione degli occhi rossi sono incorporate nella piattaforma stessa. Inclusa anche la possibilità di geotaggare le foto, partecipare a gruppi e creare progetti di stampa.
Forse la cosa più importante da ricordare è che Flickr offre 1 TB di spazio gratuito, pari a circa 500.000 foto. La dimensione massima di ogni foto arriva a 200MB (i video possono essere grandi fino a 1 GB o 3 minuti di lunghezza). Le immagini possono anche essere scaricate e caricate nella loro risoluzione nativa.
Flickr offre due piani a pagamento: 6 dollari al mese oppure 50 dollari al mese. Entrambi i piani offrono l’eliminazione della pubblicità e l’upload delle foto “in gruppi” (e non una per una), mentre il piano da 50 dollari raddoppia i terabyte di archiviazione (2TB).
Google Foto
Google ha preso la sua piattaforma Google+, molto attiva dal punto di vista fotografica e ha scorporato da essa Google Foto.Google Foto ruota attorno ad un sito web e un’app mobile (disponibile per Android e iOS), nonché un caricamento delle immagini immediato e semplice.
L’applicazione caricherà automaticamente qualsiasi nuova foto o video sia presente sul nostro dispositivo. Al contempo è possibile utilizzare il sito web per trascinare i file sul server o utilizzare l’applicazione Foto Backup di Google per caricare automaticamente i file da qualsiasi cartella si desideri.
Google Foto punta tutto sulla semplicità di caricamento, aggiungendo funzioni “carine” come realizzazione automatica di foto stilizzate, presentazioni, GIF, album basati su un particolare luogo o evento.
Basta registrare un account su Google e tutte queste caratteristiche sono automaticamente disponibili gratis. Per un numero illimitato di foto. Ma – ovviamente c’è un ma – se si caricano foto con risoluzione maggiore di 16 megapixel, Google Foto le comprime.
Questo potrebbe non importare ad alcuni utenti, ma se non si vuole che Google non comprima le vostre immagini, allora dovete rinunciare allo spazio disponibile per tutti i servizi Google (ben 15 GB gratuiti): ogni foto superiore ai 16mpx andrà ad eroderne una parte. Se avete bisogno di più spazio, potete acquistare per 1,99 dollari al mese 100GB, per 9,99 dollari 1 TB.
Amazon Prime Foto
Se siete un membro di Amazon Prime, avete già l’accesso ad Amazon Prime foto.
Il servizio fornisce agli utenti un’archiviazione illimitata per le foto e 5GB di spazio che può essere utilizzato per altri tipi di file come video e documenti.
Esiste un’app per iOS, Android, Mac e Windows che permette di caricare e visualizzare le immagini (cosa che può essere fatto anche attraverso il sito web di Amazon).
Una volta che le foto sono state caricate sul cloud di Amazon, è possibile scaricarle o condividerle via e-mail o Facebook. È inoltre possibile raggruppare le foto in album e condividere interi album via e-mail, link o social media. Amazon permette anche di collegare la libreria di immagini con applicativi di terze parti in modo da poter modificare le foto e ordinare stampe.
Se non siete abbonati Amazon Prime, dovete spendere circa 20 euro all’anno per registrarvi: un prezzo decisamente concorrezionale e basso.
Apple ha iCloud Photo Library
ICloud Photo Library di Apple ha sperimentato alcune difficoltà quando è stato lanciato, ma sulla sua relativamente breve esistenza ha risolto molti di questi problemi per diventare un degno concorrente dei servizi sopra elencati.Non ha una diffusione universale, ma chiunque abbia un iDevice e un Mac dovrebbe trovare iCloud Photo Library molto utile.Una foto o un video catturata con il vostro iPhone o iPad verranno automaticamente caricati sul iCloud Foto e appariranno nelle foto sul tuo Mac (sincronizzazione immediata).L’app Foto è disponibile sia per iOS chee il Mac e organizza foto e video in base alla data, ora e luogo (i file sono georeferenziati automaticamente). È anche possibile fare uno “zoom out” per sfogliare le immagini per anno e poi andare nel dettaglio del mese.Se si fa clic su una posizione su una mappa, saranno visualizzate tutte le foto scattate nei dintorni di quella posizione.iCloud Photo Library non è una piattaforma sociale, anche se è possibile creare album condivisi che permetteranno a più utenti di visualizzare, condividere e commentare le foto.L’app photo sui dispositivi Mac e iOS permette anche di effettuare modifiche di base, mentre
la versione desktop dell’applicazione consente di creare progetti di stampa.
Se avete un account iCloud, avete di base 5 GB di spazio gratuito. Se non sono sufficienti, tenete conto che 50 GB costano 0,99 dollari al mese, 200 GB 2,99 dollari al mese mentre 1 TB arriva a costare 9,99 dollari al mese.
500px
500px è stato per lungo tempo il concorrente più ostico di Flickr.
Molto simile nella struttura , 500px si autodefinisce “una comunità fotografica per la scoperta, la condivisione, l’acquisto e la vendita di fotografie alimentato da persone creative da tutto il mondo.”
500px offre tantissimi gruppi dove i membri possono interagire tra di loro, anche se la partecipazione non è così massiccia come in Flickr. Ci sono applicazioni per iOS e Android che consentono di caricare comodamente le immagini, oppure è possibile caricare le foto tramite il sito web (un semplice processo di drag-and-drop che facilita lotti di 10 file alla volta).
Inoltre è possibile importare le foto da altri servizi come Flickr, Google e Dropbox o utilizzare un plugin per caricare le immagini direttamente da Lightroom. Tutte le foto sono inizialmente posizionate nella libreria.
Una delle caratteristiche distintive di 500px è il suo portfolio. E’ molto nel progettato e offre numerose opzioni di personalizzazione (anche se sarà necessario un abbonamento a pagamento per trarre pieno vantaggio del portfolio personalizzato).
Il piano base di 500px è gratuito e permette 20 caricamenti a settimana (non cumulabili). Il piano Plus offre caricamenti illimitati per 25 dollari all’anno. Spendendo 75 dollari all’anno invece avrete piena personalizzazione del portfolio, oltre che upload illimitati.
Per 165 dollari, infine, allo spazio viene aggiunto un abbonamento ad un prodotto Adobe, decisamente una soluzione molto interessante(Photoshop CC, Lightroom, Lightroom Mobile).
Photobucket
Photobucket non è il primo nome che viene in mente quando si pensa ai siti di condivisione di foto, ma ci deve essere una ragione se lo stesso sito ospita più di 10 miliardi di foto.
Probabilmente il motivo della sua diffusione è legato al fatto che offre tantissime opzioni, in pratica un insieme di tutti quelli che gli altri servizi offrono.
L’uploading sul sito può essere fatto in massa. C‘è un’applicazione desktop a cui è possibile assegnare una cartella per i backup automatici. Ci sono applicazioni mobili per Android e iOS. E la condivisione social media è un gioco da ragazzi.
Photobucket è particolarmente utile se si ha un blog o se si svolge un’attività che richiede una massiccia condivisione di foto online, essendo integrato un servizio di url shortening.
Photobucket dispone anche di una suite di foto editing integrata per le regolazioni di base come il ritaglio e la nitidezza, oltre che ai soliti filtri e effetti divertenti. Infine, Photobucket offre la possibilità di ordinare stampe o oggetti personalizzati con immagini.
Il piano gratuito offre 2GB di spazio e 10GB di utilizzo di banda al mese. E’ possibile ottenere un ulteriore 8GB di spazio scaricando l’applicazione Photobucket. Se serve ancora più spazio, ecco i piani: si può espandere da 20 a 500 GB pagando tra 29,99 dollari all’anno fino a 399,99 dollari sempre all’anno.
Per concludere
Ovviamente esistono tanti altri servizi (SmugMug, Zenfolio, Photoshelter): se nessuna delle applicazioni sopra elencate vi soddisfa magari una di queste ulteriori potrebbe fare al caso vostro. Se siete alla ricerca di un servizio cloud per archiviare le vostre foto e non vi serve alcuna funzionalità di sharing o di catalogazione, esistono anche servizi come Dropbox, Google Drive e Microsoft Onedrive: anche se non sono disegnati per la fotografia, sono sempre ottime soluzione.Come detto all’inizio, però, il cloud non è la soluzione perfetta: se un servizio chiude, fallisce o viene acquisito, le vostre foto potrebbero essere in pericolo. E non solo per una questione di perdita fisica ma soprattutto per un problema di copyright: se il servizio non esiste più che fine fanno le foto? Chi continua a garantire che non saranno diffuse in rete? Provate a leggere la documentazione contrattuale (quella che non leggete mai quando vi iscrivete) ma mettete sempre in conto questi problemi.Un’ultima nota: è sempre importante tenere presente che se siete seriamente interessati al backup delle foto non dovete fare affidamento su un unico metodo di backup.Oltre a un backup in the cloud, prendere in considerazione il backup su supporti fisici come CD o DVD o dischi rigidi, magari più supporti conservati in luoghi differenti.
sono tutti a pagamento uffi Facebook mi ha bannato e non sò con chi condividere i miei album ci tengo a mostrarli non tanto per la bellezza ma è un modo per sentirmi meno solo