Abbiamo già parlato in passato delle differenti modalità di misurazione della luce al fine di ottenere una corretta esposizione della scena (qui), nonché di come funziona l’esposimetro della macchina fotografia. Vediamo adesso un po’ più nel dettaglio cosa caratterizza le differenti misurazioni, quali sono le migliori ed in quali situazioni impiegarle.
Misurazione Spot
La modalità misurazione della luce “spot” utilizza una sezione molto piccola dell’area dell’immagine per creare una lettura della luce. L’area di misurazione è tipicamente tra l’1% il 5% della superficie totale dell’immagine che si vede nel mirino. Normalmente, nel mirino, l’area di misurazione a SPOT è rappresentata da un piccolo cerchio al centro dello stesso.
Alcuni modelli di fotocamere consentono al cerchio (lo SPOT) di essere spostato all’interno della scena (magari sul punto di messa a fuoco)al fine di ottimizzare la raccolta delle informazioni sulla luce.
Se il modello della macchina fotografica in uso non permette di muovere lo SPOT, allora bisogna fare in modo che lo SPOT sia sopra l’oggetto che si vuole sia correttamente esposto (il soggetto principale ad esempio), prendere la lettura della luce (pulsante di scatto non premuto fino in fondo), bloccare l’impostazione dell’esposizione, e ri-comporre la scena.
La misurazione spot è estremamente utile per una serie di motivi.
- Permette di perfezionare la vostra esposizione (focalizzandola su un punto).
- La fotocamera non è ingannata da una situazione di contrasto estremo (come la retroilluminazione del soggetto, quando ha alle spalle una fonte luminosa).
- È possibile ottenere un lettura accurata della luce da un oggetto che è fisicamente lontano da voi.
- La misurazione a SPOT vi permetterà di determinare con precisione l’impostazione di esposizione per un oggetto luminoso su uno sfondo scuro (o viceversa), come ad esempio la luna in un cielo scuro.
Ponderata (o pesata) al centro
La modalità di misurazione ponderata concentra il 60%/80% per cento della sensibilità di misurazione al centro del mirino, su un’area grossomodo pari ad 1/3 dell’intera scena (individuabile spesso con un cerchio nel mirino). I restanti 2/3 della scena contribuiscono in maniera minore al (tra il 40% ed il 20%) al calcolo dell’esposizione. Questa modalità sottintende che il vostro soggetto è posizionato al centro del mirino stesso. La misurazione ponderata al centro è utile in alcune delle stesse situazioni in cui si usa la modalità di misurazione spot, con la differenza che tiene in conto un maggior numero di pixel per la misurazione stessa. La misurazione ponderata al centro è utile in questi casi:
- È perfetta per situazioni in cui la velocità è importante, come foto di un matrimonio.
- Quando non si desidera che il fondo influenzi la lettura di misurazione e quanto la modalità a Spot è troppo puntuale (il soggetto è più ampio).
- Quando si sta cercando di esporre un soggetto in movimento su uno sfondo scuro (o viceversa).
- Quando avete intenzione di tenere il soggetto principale centrato all’interno della scena, come ad esempio nel caso di ritratti.
Modalità di misurazione della luce: Media
La modalità media non è una di quelle più utilizzate, ma è sempre tra le possibili scelte a disposizione dei fotografi. La modalità di misurazione media guarda tutta la scena senza pregiudizi. L’esposizione viene tarata quindi tenendo in considerazione tutti i pixel della scena.
Quest’impostazione funziona bene per le scene mediamente illuminati, soprattutto quando non c’è la presenza di fonti di illuminazione nella scena stessa: immaginate una giornata nuvolosa in cui realizzate uno scatto panoramico. Motivi per usare quest’impostazione, ad essere sinceri, non ce ne sono. Al contrario, sono più i problemi che ne potrebbero derivare dei vantaggi. La possibilità di ritrovarsi zone sottoesposte e sovraesposte nella stessa immagine è molto alta.
Parziale
La modalità di misurazione della luce “parziale” è una mix della misurazione della luce a spot e della misurazione della luce ponderata centrale.
Viene esaminata un’area dell’immagine che è approssimativamente pari al 20% dell’intera scena (è quindi più ampia dell’area coperta dalla misurazione a spot). A differenza della misurazione ponderata, non si considera il resto dell’immagine: il restante 80%, insomma, non viene usato per calcolare l’esposizione.
In molti modelli di fotocamera, il punto di lettura della misurazione parziale non è bloccato al centro della scena ma, come per la misurazione a Spot, può essere spostato. Questo vi permette di prendere una lettura accurata della luce su di un soggetto senza dover ricomporre dopo aver ottenuto la lettura stessa.
La modalità di misurazione della luce parziale è probabilmente una delle più preziose, in quanto permette di tenere conto di una più ampia gamma di tonalità rispetto alla modalità spot.
Zona
La misurazione a Zona ha spesso più nomi, in funzione dei differenti produttori di fotocamere: matrice, valutativo, multi-zona, nido d’ape e così via. La modalità di misurazione a zona seziona la scena in sezioni: il numero delle sezioni dipende dal modello della fotocamera. In genere non si hanno mai meno di 5 zone (entry level), per raggiungere anche più di 1000 differenti zone per i modelli professionali.
La fotocamera esamina ogni singola zona e determina l’esposizione corretta per ogni zona. Successivamente effettua la media di tutti i valori di esposizione calcolata per ogni zona al fine di determinare l’impostazione più probabile per esporre al meglio l’immagine. In alcune fotocamere il punto di messa a fuoco ha un peso extra nel calcolo, al fine di dare maggiore importanza al soggetto principale della fotografia stessa.
La Modalità di misurazione della luce a zona è preferibile quando
- Si desidera lavorare velocemente senza preoccuparsi troppo dell’esposizione
- La luce sta cambiando rapidamente.
- L’angolo tra voi ed il soggetto o rispetto illuminazione cambia rapidamente (come nella fotografia sportiva).
- L’illuminazione e il contrasto non sono estremi.