La vignettatura, nota anche come “light fall-off” (caduta di luce) è comune nell’ottica e nella fotografia. In termini semplicistici significa scurimento degli angoli dell’immagine rispetto al centro della stessa. La vignettatura è causata dall’ottica o è volutamente aggiunta nella post-elaborazione per allontanare l’occhio dello spettatore dalle distrazioni nell’angolo e farlo concentrare verso il centro dell’immagine. A seconda del tipo e della causa, la vignettatura può essere graduale o brusca. Le cause della vignettatura ottica sono molteplici: può verificarsi naturalmente in tutte le lenti, oppure può essere causata o aumentata/intensificata dall’uso di strumenti esterni quali filtri, portafiltri e paraluce.
Tipi di vignettatura
Come ho già sottolineato nel paragrafo di cui sopra, ci sono diversi tipi di vignettatura che si possono incontrare quando si scattano foto o si visualizzano immagini. Alcuni tipi di vignettatura sono naturalmente causati dalla progettazione ottica degli obiettivi, altri possono verificarsi quando si utilizzano accessori di terze parti come filtri e paraluce estesi, altri sono aggiunti artificialmente dal fotografo in post-produzione. Diamo un’occhiata ad ogni tipo in dettaglio.
Vignettatura ottica
La vignettatura ottica avviene naturalmente in tutti gli obiettivi. A seconda del design ottico e della costruzione della lente, può essere abbastanza forte su alcune o appena percettibile su altre. Tuttavia, la vignettatura avviene sulla maggior parte degli obiettivi moderni, in particolare sugli obiettivi fissi con aperture molto grandi. Le cause sono due. Prima di tutto, alle aperture più larghe, la luce che entra nell’obiettivo viene parzialmente bloccata dal cilindro dell’obiettivo, come indicato dal diagramma seguente:
A causa della lunghezza del cilindro dell’obiettivo e delle dimensioni relative dei telai anteriore e posteriore, i raggi luminosi periferici che viaggiano ad angoli estremi sono parzialmente ostruiti. Di conseguenza, la luce che raggiunge il piano dell’immagine a tali angoli cade naturalmente (diminuisce la luminosità) verso gli angoli estremi del fotogramma. Si noti che tale vignettatura è per lo più evidente nelle grandi aperture, dal momento che è il cilindro fisico della lente che blocca la luce periferica dalla parte anteriore e posteriore del cilindro della lente. Riducendo l’apertura si riduce il numero di raggi “estremi” e la vignettatura tende ad azzerarsi. Ecco perché per tutti gli obiettivi è riportato un valore preferito, ovvero l’apertura massima alla quale la qualità dell’immagine è la migliore (ovvero senza vignettatura). Sa notare che questo problema è più marcato sulle ottiche fisse.
Prestate particolare attenzione alla pupilla nell’esempio sopra riportato. Come potete vedere, questa è circolare al centro ma assume una forma diversa (a mandorla) negli angoli. Se si dispone di un obiettivo a focale fissa, probabilmente avrete notato come, nel fare il bokeh, i cerchi sono cerchi nella parte centrale della foto ma tendono a schiaccarsi (forma a mandorla) man mano che ci si avvicina ai bordi della foto. Inoltre, le forme dei bokeh sono direttamente influenzate dalle dimensioni fisiche degli elementi anteriori e posteriori, la lunghezza del cilindro dell’obiettivo e la dimensione dell’apertura (quindi ogni obiettivo deforma in modo differente la luce).
Tenete inoltre a mente che ogni obiettivo, essendo progettato in modo differente, risponderà in modo differente. Ci sono obiettivi che hanno l’effetto vignettatura più marcata, altri meno. Volendo fare un esempio pratico, il Nikon 50 mm f/1.4D ha una risposta migliore (alla massima apertura) rispetto al Nikon 50mm f/1.8G, che è a sua volta peggiore del Nikon 50mm f/1.8D..
In secondo luogo, quando la luce viaggia attraverso qualsiasi obiettivo, i raggi luminosi alla periferia dell’obiettivo fanno più strada rispetto a quelli che al centro. Questo è particolarmente evidente sugli obiettivi grandangolari e super grandangolari.Quindi, di base, abbiamo che i raggi lontani dall’asse ottico viaggeranno sempre più a lungo, quindi quando raggiungeranno il sensore della fotocamera digitale, si verificherà una maggiore vignettatura nelle immagini.
Vignettatura a pixel
Anche le fotocamere digitali soffrono di vignettatura dei pixel. Rispetto alla vignettatura ottica, questo tipo di vignettatura è applicabile solo ai sensori di immagini. Poiché i sensori digitali sono piatti, i loro pixel sono tutti costruiti nello stesso modo e “orientati” nella stessa direzione. I pixel al centro del sensore ricevono i raggi luminosi a 90 gradi, mentre i pixel nell’angolo li ricevono con un angolo differente. A causa di questo, i sensori negli angoli riceveranno un po ‘meno luce rispetto al centro, causando la vignettatura a pixel. Purtroppo, la vignettatura dei pixel non può essere curata giocando con l’apertura dell’obiettivo, poiché è semplicemente il risultato dell’angolo in cui la luce raggiunge i singoli pixel sul sensore digitale.
Vignettatura meccanica/accessori
A causa degli angoli talvolta estremi in cui la luce entra nell’obiettivo, specialmente sugli obiettivi super grandangolari, i produttori spesso progettano lenti con un certo grado di margine per il problema della vignettatura al fine di consentire il montaggio di vari accessori come filtri e paraluce. Se si presta particolare attenzione alle lenti, i loro paraluce sono sempre molto più grandi dell’elemento anteriore dell’obiettivo. Questo perché l’idea è quella di bloccare le fonti luminose che generano raggi estremi che potrebbero generare artifatti non voluti come flare, immagini fantasma o anche contrasto ridotto. Per questo, i produttori prestano molta attenzione alle dimensioni dei paraluce e si assicurano che siano sufficientemente grandi per far passare la luce senza aggiungere vignettature. Questo è il motivo per cui i paraluce sono disponibili in diverse dimensioni e forme ed è anche il motivo per cui si dovrebbero sempre usare paraluce forniti dal produttore, piuttosto che versioni generiche di terze parti.
Dal momento che i paraluce sono attentamente realizzati per ogni obiettivo, in genere non sono la fonte di vignettatura. La maggior parte delle volte, la vignettatura meccanica /accessoria è causata da filtri, portafiltri e altri strumenti di terze parti. La maggior parte dei produttori progetta le proprie lenti in modo che possano alloggiare un singolo filtro, sia esso utilizzato a scopo protettivo o per altri scopi. Tuttavia, alcune lenti possono introdurre una vignettatura pesante se vengono utilizzati filtri, in particolare filtri polarizzanti circolari che tendono ad essere più spessi di quelli normali. Uno di questi è il Nikkor 16-35mm f/4G VR, che ha problemi di vignettatura a 16mm anche senza filtri quando si usa alla sua apertura massima di f/4. L’effetto della vignettatura peggiora molto quando un filtro è collegato e se il filtro è abbastanza spesso, anche fermando l’obiettivo a f/8 non lo si riduce. Altre lenti potrebbero essere migliori nel gestire i filtri, ma iniziano a mostrare problemi quando viene usato più di un filtro, o un sistema portafiltro. Il Nikkor 24-70mm f/2.8G gestisce abbastanza bene la vignettatura con un polarizzatore circolare, ma soffre abbastanza a 24mm quando si utilizza il sistema Lee portafiltro con un anello standard. Per ridurre la vignettatura è necessario utilizzare uno speciale anello grandangolare. Se il portafiltro è collegato a un altro filtro, la vignettatura diventa molto pesante. E se un sistema di filtraggio è troppo spesso, la vignettatura può essere davvero dannosa.
Per ridurre la vignettatura meccanica/accessori, si consiglia di utilizzare attrezzatura fornita dal produttore e di utilizzare anelli sottili ed adattori per il fissaggio di filtri più grandi. Evitate l’accatastamento dei filtri, specialmente quando si utilizzano lenti grandangolari.
Vignettatura artificiale
La vignettatura non è sempre un fastidio o un problema. In alcuni casi, l’effetto della vignettatura può essere piacevole agli occhi dello spettatore, allontanando l’attenzione dagli angoli della cornice e permettendo agli occhi di concentrarsi verso il centro dell’immagine. Alcuni fotografi tendono a lasciare la vignettatura ottica nelle immagini senza correggerla, mentre altri aggiungono specificamente la vignettatura o ne aumentano l’effetto durante la post-elaborazione. Le vignettature possono essere facilmente aggiunte sia in Lightroom che in Photoshop.
Riduzione della vignettatura in-camera
Alcune fotocamere moderne offrono una riduzione della vignettatura all’interno della fotocamera. Sia Nikon che Canon, ad esempio, hanno i dati specifici dell’obiettivo precaricati nel firmware della fotocamera per ridurre la vignettatura e altre aberrazioni dell’obiettivo. Questa funzione è certamente utile per le immagini JPEG, ma non ha praticamente alcun effetto sulle immagini RAW. I dati proprietari specifici del produttore che vengono scritti su file RAW vengono purtroppo eliminati da strumenti di terze parti come Lightroom, Aperture e Photoshop. Per mantenere le impostazioni specifiche della fotocamera per il controllo della vignettatura, è necessario utilizzare strumenti di post-elaborazione forniti dal produttore, come Capture NX, in grado di leggere i dati dell’intestazione e di applicarli alle immagini RAW al momento dell’importazione.
Come correggere la vignettatura in Lightroom / Photoshop
La vignettatura ottica può essere facilmente rimossa in Lightroom e Photoshop. Se l’obiettivo che stai utilizzando è supportato, sia Lightroom che Photoshop possono facilmente occuparsi della vignettatura con un solo clic utilizzando il modulo Correzioni obiettivi di Lightroom o Camera RAW. In Lightroom, questa impostazione può essere salvata in un modello, che può essere applicato alle fotografie quando vengono importate.
Vignettatura o non Vignettatura?
Dipende dal fatto che si tratti di vignettatura ottica o vignettatura causata dall’uso di accessori. Quando si fotografano esseri viventi e altre forme di vita, spesso si lascia la vignettatura ottica nelle immagini, dal momento che tende a produrre immagini con maggiore profondità. In alcuni casi, si tende intenzionalmente aggiungere vignettatura per attirare l’attenzione dello spettatore sul soggetto nella scena. Per la fotografia di paesaggio e di architettura, tuttavia, per lo più si tende ad eliminare del tutto la vignettatura dalle immagini, poiché lo spettatore deve poter concentrarsi sull’intera immagine, piuttosto che su parti di essa. Mentre scattate foto e lavorate alle vostre immagini, ricordate di fare esperimenti con la vignettatura. Scoprite come “vignettano” le vostre lenti e decidete se si tratta di qualcosa che si desidera mantenere o eliminare. Se la vignettatura è troppo leggera, provate ad aggiungerne altra tramite lo strumento di post-elaborazione preferito e vedet come si presenta la foto finale. Non esagerate però nell’applicare la vignettatura, il troppo storpia. Ad alcune persone piace usare il bianco o altri colori per la vignettatura graduale, altri preferiscono il tradizionale nero. Se la vignettatura pesante è causata da un accessorio, è sempre consigliabile rimuoverla durante la post-elaborazione. Purtroppo, nessun profilo di obiettivo sarà in grado di curare questo aspetto, quindi potrebbe essere meglio semplicemente tagliare gli angoli dell’immagine ritagliando l’immagine.