Questo articolo, incentrato sull’autofocus e sul come ottenere immagini nitide, è rivolto a tutti i fotografi ossessionati dalla messa a fuoco che si sforzano di ottenere immagini nitidissime, indipendentemente dalla scena, dal soggetto o dall’illuminazione.
Ti sei mai allontanato da una scena sentendoti sicuro di aver ottenuto lo scatto perfetto salvo poi renderti conto che avresti dovuto apportare qualche correzione, che una parte del soggetto non era proprio a fuoco? Se è così, questo articolo è sicuramente da leggere.
Come appassionato di fotografia, ho potuto vedere migliaia di fotografie di grandi fotografi del passato, ed in particolare mi hanno sempre colpito le immagini esplicitamente nitide, dettagliate e descrittive di fotoreporter come Gordon Parks, Diane Arbus, Elliot Erwitt e Eugene Richards (giusto per nominarne alcuni). Questi fotografi non solo hanno catturato contenuti sostanziali e spettacolari (momenti), ma lo hanno fatto con un acume tecnico che ha solleticato i miei sensi visivi e mi ha fatto venire i brividi lungo la schiena, oltre che a spingermi a creare immagini in grado di fornire le stesse sensazioni e ottenere immagini nitide.
L’autofocus nell’era della moderna tecnologia digitale offre acquisizione e messa a fuoco rapida e reattiva dei soggetti, ma a volte la tecnologia produce risultati incoerenti e inaffidabili quando si scattano immagini in ambienti caotici o in situazioni avverse e, a sorpresa, a volte anche in situazioni ideali.
L’obiettivo di questo articolo è appunto quella di discutere l’autofocus (AF): da come funziona alle varie modalità e punti AF disponibili per garantire una messa a fuoco più coerente anche nelle circostanze più difficili.
I sistemi di messa a fuoco automatica sono incredibilmente complessi e esistono svariate guide che forniscono una spiegazione approfondita di come funzionano esattamente, ma si tratta di guide che richiederebbero troppo tempo e ci porterebbero fuori strada. Ecco quindi una breve descrizione dei due tipi di modalità passiva di autofocus.
ottenere immagini nitide: Rilevamento di fase
Il rilevamento di fase è più comune nelle reflex digitali e utilizza il cosiddetto beam-splitter. Il beam-splitter dirige la luce (l’immagine) su due diversi microsensori, creando così due immagini separate e identiche. Questi sono allineati (portati a fuoco) automaticamente usando il software interno della fotocamera.
Se hai mai usato una vecchia macchina da presa con obiettivi di messa a fuoco manuale, puoi ricordare come l’immagine o la scena apparivano divise al centro del mirino, e la messa a fuoco si otteneva allineando le due immagini disallineate. Il rilevamento di fase funziona in questo modo.
Rilevazione del contrasto
Il rilevamento del contrasto è probabilmente più accurato del rilevamento di fase, specialmente quando si riprendono soggetti (ritratti) in primo piano con un’apertura ampia (ad es. F / 1.4-f / 2.8). La tecnologia alla base è meno ingombrante (leggera) e meno costosa. Vediamo sistemi AF a rilevamento del contrasto più comunemente in fotocamere mirrorless che sono più piccole e più leggere.
Il rilevamento di fase è più robusto e più costoso, ma è anche più reattivo e affidabile con soggetti in movimento o in movimento irregolare. I meccanismi di rilevamento del contrasto sono molto più snelli, leggeri e meno costosi, ma questo sistema è notevolmente più lento e meno reattivo del rilevamento di fase.
Premetto che ho avuto modo di testare sia Reflex (DSLR) Nikon che Canon. E, sempre in base alla mia esperienza personale, Nikon prevale quando si tratta di acquisizione di messa a fuoco rapida e accurata in situazioni di scarsa illuminazione con soggetti in movimento.
Se fotografate principalmente utilizzando luci, obiettivi fissi e diaframmi aperti (in genere tra f / 1.4 e f.2.8), allora non c’è margine per gli scatti mancati quando si tratta di catturare momenti chiave come ad un matrimonio.
In queste situazioni avete bisogno di velocità e precisione. Dovete essere in grado di catturare quei momenti decisivi mentre si svolgono, ma volete anche ottenere immagini nitide. Niente può frustrare più del semplice contenuto che è leggermente fuori fuoco.
Avete anche bisogno che l’obiettivo si posizioni esattamente dove volete che l’occhio dello spettatore arrivi per primo. Tipicamente, quel punto focale è il soggetto principale presente nella scena o gli occhi di quel soggetto se l’immagine è più simile a un ritratto (piuttosto che a una scena con più soggetti).
Il problema di una messa a fuoco precisa diventa ancora più pronunciato e problematico quando si concentra su soggetti vicini all’obiettivo o quando si utilizzano obiettivi veloci con diaframmi aperti. In questi casi, una comprensione approfondita e completa delle modalità di messa a fuoco automatica della fotocamera e dei punti AF risulta essere di primaria importanza.
Quando riprendete soggetti fermi o lenti, potete ottenere i migliori risultati con AF-S. Usate sempre il punto AF centrale della fotocamera, in quanto è considerato il punto AF più accurato e affidabile. Quindi acuisite e bloccate la messa a fuoco con il punto AF centrale, quindi ricomponete e acquisite rapidamente.
Le fotocamere di oggi sono dotate di molti punti focali. A seconda della marca e del modello di fotocamera che stai utilizzando, puoi scegliere tra un massimo di 153 punti. I punti AF di solito si accendono in rosso o verde quando il pulsante di scatto viene premuto a metà corsa.
Modalità di messa a fuoco (per entrambi Nikon e Canon)
Autofocus Automatico (AF-A) Nikon | AI Focus AF Canon
In Autofocus Automatic (AF-A), la fotocamera analizza la scena e determina quale punto AF utilizzare. A seconda che il soggetto sia in movimento o stazionario, passa automaticamente tra AF-S e AF-C per ottenere la messa a fuoco.
Single Servo AF (AF-S) Nikon | Canon AF one-shot
In AF singolo (AF-S), il punto AF selezionato blocca la messa a fuoco sul soggetto finché il pulsante di scatto rimane parzialmente premuto. Il blocco della messa a fuoco è in genere indicato nel mirino mediante l’illuminazione di un cerchio solido.
Una volta acquisita e bloccata la messa a fuoco, la scena viene ricomposta senza perdere la concentrazione sul soggetto scelto. Questa modalità AF è ideale per soggetti stazionari.
AF Servo continuo (AF-C) Nikon | Canon AI Servo AF
Nella messa a fuoco AF continuo (AF-C), la fotocamera continua a mettere a fuoco (e regolare la messa a fuoco) sul punto AF selezionato fino al momento in cui viene attivato l’otturatore. Questa modalità AF è ideale per i soggetti in movimento.