Un tribunale olandese ha ordinato a una nonna di cancellare tutte le foto dei suoi nipoti che ha pubblicato su Facebook e Pinterest senza il permesso dei genitori. La sentenza, emessa la settimana scorsa, mette in discussione ciò che nell’era dei social media si qualifica come uso “puramente personale” (in virtù della GDPR).
La causa semprerebbe essere il risultato di un litigio tra la donna e la figlia. A seguito del loro litigio, la figlia avrebbe chiesto “più volte” che le foto dei suoi tre figli minorenni fossero cancellate dai social media, ma la nonna si è sempre rifiutata. Il caso è finito in tribunale dove, mercoledì scorso, un giudice ha stabilito che le foto devono essere cancellate in conformità con il regolamento generale dell’UE sulla protezione dei dati (o GDPR), in particolare in funzione dell’articolo 2(2)C.
Per chi ancora non sa “muoversi” nel dedalo di articoli della GDPR (valida anche in Italia)questa offre alle persone un controllo più completo sui loro dati personali (comprese le foto), consentendo di richiedere una copia dei dati o di farli cancellare in determinate circostanze. In genere, questa legge non regolerebbe l’uso “puramente personale”, ma il tribunale ha detto che l’eccezione non si applica in questo caso, perché “Con Facebook, non si può escludere che le foto posizionate possano essere distribuite e possano finire nelle mani di terzi“.
Come ha fatto notare su Twitter l’avvocato Neil Brown, specializzato in telecomunicazioni e tecnologia, se la nonna avesse reso il suo account sufficientemente privato, avrebbe potuto qualificarsi con questa eccezione. Tuttavia, non sembra che il tribunale abbia ricevuto informazioni sufficienti su questo punto:
La nonna deve ora rimuovere le foto o pagare una multa di 50 euro per ogni giorno di inadempienza fino ad un massimo di 1.000 euro . Se poi torna indietro e pubblica altre foto dei bambini, sarà multata di nuovo – un’ulteriore multa di 50 € al giorno e nuovamente fino a 1.000 €, fino a quando le nuove foto non verranno tolte.
Se siete curiosi e volete immergervi nei dettagli di questo strano caso, potete leggere la sentenza completa del GDPR hub. Sia che siate o meno in cattivi rapporti con la vostra famiglia (o con i vostri clienti), come fotografo, è una buona idea tenere d’occhio queste sentenze, in quanto non influenzeranno in alcun modo il modo in cui la GDPR viene interpretata andando avanti.
Se siete interessati a sapere di più circa questa problematica, potete anche leggere il nostro articolo sulla GDPR.