Finalmente hai terminato di scrivere il tuo curriculum a questo punto sei pronto a mandarlo in giro. Manca soltanto un’ultima cosa: un’operazione di cosmesi che lo renda omogeneo ed uniforme, nonché un controllo di grammatica e di ortografia, dei colori, dei caratteri e della formattazione.Siediti comodo alla tua scrivania e guarda molto attentamente il tuo capolavoro: è importante che tu sappia che sarai giudicato duramente per gli errori di formattazione o di ortografia sul tuo nuovo curriculum. Potresti benissimo essere escluso del tutto dalla selezione, per questo motivo la revisione finale è un compito importante. E per revisione finale, non intendo solo eseguire il controllo ortografico, ma devi anche leggerlo attentamente per assicurarti che tutto scorra senza intoppi e che il controllo ortografico non abbia mancato qualcosa che forse era scritto correttamente, ma la parola era quella sbagliata.
Quest’articolo fa parte dello speciale Come scrivere un curriculum vincente: potete trovare la prima lezione di quest’articolo a questa pagina.
Devi anche assicurarti di essere coerente nel modo in cui stai strutturando le intestazioni e le sottointestazioni. Se stai mettendo in grassetto certi titoli, devi assicurarti che questo valga per tutto il CV, ed idem con il corsivo. Per esempio, i piccoli trafiletti che descrivono l’azienda in cui hai lavorato di solito vengono messi in corsivo (tutti…non solo alcuni). Occhio alla spaziatura, anch’essa deve essere coerente e le interruzioni di pagina pulite. Non esagerare con la dimensione dei caratteri, fai in modo che sia leggibile…non andare ad usare il carattere 7, ma assicurati che sia almeno 10 o meglio 11. Occhio ai bordi: se il CV va stampato (molti lo fanno), tutto il testo deve entrare nella pagina e deve essere piacevole alla vista, quindi controlla che ci sia spazio a destra e sinistra.Occhio ai cambi pagina: cerca di fare in modo che il salto di pagina avvenga tra una sezione o una sottosezione e l’altra, e non nel mezzo di una descrizione. Il colore deve essere lo stesso, così come il carattere. Eccezione possono essere i titoli dove puoi cambiare il colore ma il carattere (sempre sull’intero CV).Una volta fatti tutti questi controlli, veniamo al salvataggio del cv. Come dovresti chiamarlo? Non credo che ci sia una risposta univoca e veloce, ma di sicuro non devi essere generico. Non chiamarlo semplicemente Curriculum o qualcosa del genere: un reclutatore DEVE essere in grado di trovare il tuo curriculum nel suo computer in pochi istanti, quindi ha molto più senso qualcosa del tipo CV_nome_cognome. Evita di mettere i numeri di versione del curriculum…di sicuro non interessano al revisore. Se vuoi essere più specifico puoi anche rimarcare chi sei come per esempio CV_nome_cognome_marketing_director. Passiamo al formato: come inviare il cv, come formato word, pdf o altri formati? La risposta è: dipende. Di solito si tende ad inviare un PDF in quanto non è editabile direttamente, è più piccolo, e soprattutto funziona su qualunque sistema operativo mantenendo inalterata la formattazione. Di contro alcuni software di selezione (almeno quelli più vecchi) potrebbero trovare difficoltà a leggere un PDF. Il consiglio è sempre avere due versioni, una PDF e una DOCX, a cui aggiungerne una in formato TXT (testo) per usi “interni”: in alcune applicazioni online viene richiesto di fare il copia ed incolla dei campi su un form online, ed in questo caso un TXT è la scelta migliore in quanto privo di formattazione.Prendi anche in considerazione la possibilità di salvare il tuo CV sul cloud, come su Dropbox o Google Drive. In questo modo avrai a disposizione l’accesso al CV da ovunque, incluso il tuo tablet o smartphone.