Se vi limitate a fare foto statiche di uccelli, state davvero perdendo l’essenza della fotografia di uccelli. Anche un volatile piuttosto semplice può essere trasformato in una soggetto di enorme bellezza quando vola. Il problema è che che fotografare gli uccelli in volo è probabilmente la cosa più difficile da ottenere.
Tantissime persone ci provano ma spesso rinunciano quando si rendono conto della difficoltà. Per fare un paragone ad effetto, essere bravi nella fotografia di uccelli in volo equivale ad essere bravi nel tiro al piattello: in entrambi i casi si ha a che fare con un bersaglio che si muove ad alta velocità nonché piccolo così come si imbraccia un’arma (il fucile o la macchina fotografica) con cui prendere la mira.
L’attrezzatura per fotografare gli uccelli in volo
La vera svolta nella fotografia di uccelli in volo si è avuta quando le case produttrici hanno introdotto i sistemi di di autofocus predittivo. (AI servo). Questi sistemi continuamente aggiustano la messa a fuoco focalizzando sul nostro soggetto in movimento ma non limitandosi a calcolarla al momento ma predicendo la posizione del soggetto stesso. In pratica, l’AI Servo (AI sta per artificial intelligence), in funzione delle informazioni catturate durante i primi aggiustamenti di messa a fuoco, tenta di prevedere dove sarà il nostro soggetto regolando di conseguenza le lenti. L’AI servo è inoltre in grado di considerare il ritardo di scatto, ovvero il tempo necessario alla macchina fotografica di capovolgere il suo specchio, aprire l’otturatore e richiuderlo. L’algoritmo AI Servo stima la velocità del soggetto e la distanza percorsa, compensando. Ovviamente si tratta pur sempre di un sistema relativamente nuovo e pur sempre basato su algoritmi scritti a tavolino: non aspettatevi dei miracoli, soprattutto se la vostra macchina fotografica non è di costruzione recentissima.
Inoltre una buona messa a fuoco dipende anche dalla velocità del vostro autofocus che dipende da due fattori: la macchina fotografica e la lente (è l’obiettivo a muoversi – a livello di lenti – per mettere a fuoco).
Controllate il sistema di autofocus
E ‘importante, quando si valuta una nuova fotocamera, valutare l’efficacia del sistema AI Servo. Esistono due prove molto semplici che possono essere fatte per rendersi conto della qualità del sistema.
Il primo semplice controllo è di sistemare la fotocamera su un treppiede e comandarla tramite un remotizzatore di scatto: se il sistema AI servo è buono, il vostro obiettivo dovrebbe muovere le lenti un paio di volte e poi fermarsi del tutto (se continua a muoversi, allora avete un problema). Fate una fotografia in questa modalità e quindi una seconda in modalità One Shot: se non sono uguali (in termini di messa a fuoco) allora avete un problema.
Il secondo test richiede l’uso di un’autovettura in movimento, intorno ai 30/40Kmh. Mettete qualcuno al volante e concentratevi sulla macchina fotografica. Attivate la modalità AI Servo, una velocità di scatto di almeno 1/1000sec ed un valore ISO che vi permetta di spingervi a questo tempo di scatto. Cercate un soggetto intorno a voi (come una persona che corre, un’auto in movimento ad una velocità differente, un cane) possibilmente che abbia un alto costrasto in modo da aiutare la messa a fuoco. Scattate parecchie fotografie, almeno una ventina, cercando di mantenere il punto di messa a fuoco sempre sul soggetto. Quindi, al computer, valutate la qualità della messa a fuoco delle fotografie: un buon AI Servo dovrebbe garantirvi almeno l’85/90% di immagini a fuoco. Nel caso non siate in grado di raggiungere questa percentuale, avete un problema.
Le Lenti
Le lenti variano molto nella loro velocità di messa a fuoco automatica. Normalmente una lente a focale fissa è enormemente più veloce di una lente a focale variabile, così come una lente con un’apertura maggiore (tipo un f4) sarà più rapida di una lente che apre di meno. Inoltre, ricordatevi che il moltiplicatore di focale rallenta notevolmente l’autofocus.
Le lenti veloci, come le lenti f2.8, sono dotate di punti di autofocus a croce particolarmente sensibili, il che è un vantaggio in termini di tempo di messa a fuoco.
Il cavalletto
Un testa a sfera non è molto utile per la fotografia di uccelli, un giunto cardanico montato su un treppiede molto robuto è decisamente meglio in quanto fornisce una vasta gamma di movimenti e permette una stabilizzazione maggiore della macchina fotografica, soprattutto se state usando un obiettivo molto pesante che tende a sbilanciare il peso complessivo in avanti.
Operazioni preliminari
Un buon inizio per praticare la fotografia di uccelli in volo è concentrarsi su grandi uccelli, decisamente più lenti dei quelli di piccola taglia. I gabbiani sono uccelli sufficientemente grandi per le nostre fotografie, soprattutto considerando che non hanno grossi problemi ad avvicinarsi agli esseri umani, specie se buttate loro dei pezzi di pane.
Le condizioni migliori per la fotografia si hanno quando vi è abbondanza di luce per consentire al tempo di scatto di raggiungere dei valori molto spinti, quando il sole è alle spalle in modo da gettare un’ombra direttamente verso l’uccello e quando l’uccello vola controvento (se il vento è molto forte gli uccelli quasi “si fermano” in aria rendendosi dei soggetti perfetti)
Anche le anatre sono buoni soggetti anche se in volo sono molto veloci: dovete concentrarvi sulla fase di atterraggio in quanto, in questa fase, gli uccelli rallentano in modo molto vistoso oltre ad essere facilmente prevedibili nei movimenti.
In ogni caso, che stiate fotografando un gabbiano o un pettirosso, fate tantissime foto in sequenza e cercate di replicare lo scatto differenti volte: il numero di foto da scartare è altissimo, normalmente si aggira sempre su oltre l’80% dell’intero numero di foto.
Impostazioni della fotocamera
A meno che non si stia cercando di realizzare una foto con “sfocatura d’artista”, dovete usare una velocità di scatto commisurata con la velocità dell’uccello che volete fotografare. Se siete molto abili nel panning, dovreste essere in grado di fotografare un uccello già a 1/250sec. Per il resto di noi mortali, la velocità preferibile è sempre non inferiore ai 1/1000sec, possibilmente intorno ai 1/1600sec. Nel caso vogliate congelare un uccello che si muove molto velocemente (considerate per esempio le ali del colibrì), probabilmente non potrete scendere a meno di 1/3200.
Usare queste velocità di scatto significa usare il vostro obiettivo alla sua apertura più ampia ed impiegare un valore ISO alto anche in caso di scatto in pieno giorno.
Puntate l’obiettivo sugli occhi, il collo o la testa dell’uccello per la messa a fuoco e cercate sempre di non tagliare le ali degli uccelli – più facile a dirsi che a farsi quando si tratta di un soggetto in movimento. Siate pronti a ritagliare l’immagine finale in fase di post processing in modo da modificare la composizione, soprattutto se, volando, l’uccello non vi permette di realizzare ciò che vorreste.
Posizionatevi ben saldi a terra, tenendo le braccia quanto più possibili vicino al corpo per compensare la fatica (e le vibrazioni) dovute al peso della fotocamera, soprattutto se non potete usare un cavalletto.
Il passo successivo
Una volta imparata la tecnica base con i grandi (e lenti) uccelli, potete provare con animali dalla taglia più piccola. Ovviamente attendetevi un tasso di scarto delle foto ben maggiore: fare delle belle foto è una vera e propria sfida.
Con la pratica e nel tempo è possibile anticipare i movimenti degli uccelli sul punto di decollare da terra o appollaiati su di un trespolo: se per esempio un animale guarda in alto e comincia a muovere le ali, molto probabilmente sta per decollare. In queste circostanze una buona soluzione è prendere una messa a fuoco sull’animale ancora fermo ed attendere qualche istante. Aprite il diaframma al massimo per correggere eventuali errori di messa a fuoco e siate pronti a scattare. Ovviamente, attendetevi che l’uccello decolli in una direzione inattesa!
Esposizione
Abbiamo già affrontato in un precedente articolo l’esposizione, ma voglio ricordarvi di impostare la modalità di lettura valutativa oppure quella manuale effettuando una fotografia alla scena (se ne avete il tempo) e quindi bilanciando l’esposizione (ed anche il bianco, visto che ci siete) dando un occhio all’istogramma. Ovviamente, nel caso di tempo scarso, non rimane altro che affidarsi alla lettura valutativa.
Esperienza: fondamentale per fotografare gli uccelli in volo
E’ la cosa più importante, molto più delle tante parole scritte in questi articoli, molto più di una buona macchina fotografica o del più costoso degli obiettivi. Non scoraggiatevi mai e fate centinaia di fotografie. Alla fine, una o due, saranno talmente belle da valere tutta l’energia spesa.
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