I musei sono generalmente luoghi complicati dove scattare fotografie. Potrebbero esserci delle limitazioni relative all’uso del flash se non addirittura il divieto assoluto dell’uso della macchina fotografica, nel caso di elementi molto rari e particolari. Tuttavia, la maggior parte dei musei vi permetterà di fotografare l’architettura dell’edificio e le aree esterne. Scegliete una grande apertura ( f/2.8 – f/4) al fine di ottenere quanta più luce possibile ed utilizzate sempre un treppiede (o un monopiede) per compensare con un tempo di scatto più lungo un’eventuale scarsità di luce e l’impossibilità di impiegare un flash esterno.
Come accennato, il flash è di solito vietato in presenza di opere d’arte in quanto la luce incrementa il deterioramento delle opere d’arte stesse. Questo significa che dovremo impostare la fotocamera di conseguenza: bisogna incrementare il valore ISO almeno fino a 400 (di più, considerando che andremo a fotografare delle opere con parecchie zone scure, significa introdurre del rumore nella scena finale) ed usare il diaframma più grande possibile al fine di catturare quanta più luce possibile. Non dico nulla circa il treppiede: un cavalletto è infatti un impedimento e difficilmente troveremo dei musei che ci permetteranno di piazzarci dinanzi ad un’opera d’arte bloccando la visuale ad altri osservatori. Piuttosto procuratevi un buon monopiede e imparate ad utilizzarlo: essendo questo molto meno invasivo sarà probabilmente possibile impiegarlo.
Quando effettuate fotografie di quadri, ricordatevi di evitare i riflessi, soprattutto quelli generati dalle teche protettive di alcune opere e dalle luci che le illuminano. Ci sono varie cose che potete fare per evitare riflessi: attaccate la lente direttamente sul vetro (anche se non sempre è possibile) per esempio, in modo da evitare del tutto le riflessioni e far diventare la teca una “parte” del vostro obiettivo. Ovviamente, ipotizzando di essere in grado di farlo, ricordatevi di dare una pulita al vetro, ci sono sempre tantissime impronte digitali che potrebbero essere riportate nella foto finale sotto-forma di disturbo. Se non potete attaccarvi al vetro, utilizzate un filtro polarizzatore, anche se l’effetto non sarà di riduzione totale delle riflessioni.
Quando si fotografano opere d’arte, cercate di non cadere nello scontato. Esistono milioni di fotografie del David di Donatello o della Gioconda del Da Vinci, tutte uguali e moltissime di alta qualità. Quale senso ha effettuare una foto che già esiste e che potete scaricare da internet, magari a risoluzione maggiore? Cercate sempre di differenziarvi e di inventare una nuova prospettiva. Non abbiate paura di passare vicino a oggetti per ottenere un effetto drammatico. Se è possibile, avvicinatevi all’oggetto ed utilizzate un obiettivo macro per fotografare dei dettagli. Se invece siete lontani, utilizzate un obiettivo zoom per avvicinarvi “virtualmente” all’opera. Utilizzate una grande apertura (f1.8 – f4.0) ed una velocità di scatto non inferiore ad 1/60 di un secondo (potete essere più lenti solo in presenza di un monopiede).
Un altro soggetto molto importante e che spesso viene poco considerato dai fotografi è il museo stesso in quanto opera architettonica. E con museo intendo qualunque struttura adibita alla conservazione di opere d’arte, quindi anche una Chiesa o un palazzo rinascimentale. In questi palazzi o strutture, spesso, si nascondono delle opere d’arte che spesso non vengono tenute nella giusta considerazione a causa delle opere installate al suo interno. E’ il caso dei soffitti: avete mai notato quanto belli siano i soffitti di alcune strutture o delle chiese?
Solitamente, questi soffitti sono installati nelle zone comuni come gli ingressi dove, normalmente, un treppiede è consentito. Sistemate la fotocamera verso l’alto in modo che sia rivolta verso il soffitto e cercate di non utilizzare il flash. Aumentate gli ISO fino a 400 in modo che la fotocamera possa lavorare con meno luce ed predisponetevi per l’uso dell’autoscatto o di un remotizzatore di scatto (il tempo di scatto fatelo scegliere alla macchina fotografica o settatelo lungo, tanto siete sul treppiedi).
Fare fotografie al museo: Cosa portarsi
Come accennato più volte, è fondamentale la possibilità di scattare foto in condizioni di bassa illuminazione. Dotatevi quindi di un obiettivo con una grande apertura, per esempio un 50mm con f/1.2 o f/1.4 (i cui costi sono tutto sommato ridotti). Dotatevi di un monopiede e di un treppiede (non indispensabile), di un filtro polarizzatore e di una serie di salviette per la pulizia dei vetri (quelli delle teche, per evitare riflessioni ed artefatti). Dotatevi di una borsa fotografica non troppo ingombrante e soprattutto con chiusura al fine di evitare eventuali borseggiatori. Infine, ricordate di ridurre al minimo il disturbo, sia non intralciando la vista di altri visitatori sia riducendo al minimo il rumore (e la luce) emessa dalla vostra fotocamera.