Fotografare le lucciole
non è propriamente facile e richiede alcuni prerequisiti: pazienza, una bella serata tiepida, una zona tranquilla con tanta erba e piante, un treppiede e poca luce.
L’uso del treppiede è fondamentale in quanto i tempi di esposizione sono di per se molto lunghi, superiori spesso ai 10 secondi. La lunghezza dell’esposizione è anche direttamente legata al numero di lucciole che vogliamo catturare: ricordatevi che queste ultime non sono sempre “accese” ma tendono a ridurre o ad azzerare l’illuminazione per qualche secondo. Va da se che più è lungo il tempo di esposizione maggiore sarà il numero di “luci” catturate, numero che sarà maggiore anche delle lucciole fisicamente presente nella scena in quanto riusciremo a catturare più volte la stessa lucciola in differenti posizioni.
Se il tempo di esposizione può facilmente essere calcolato considerando la luce ambientale, differente è l’esposizione globale della scena, direttamente legata al rapporto di luminosità tra le lucciole e lo sfondo. Tale rapporto, una volta individuato, rimarrà costante se assumiamo (come avviene di solito) che l’illuminazione della scena non cambi molto nel corso di una sessione. Noi di solito vorremmo piuttosto lunga esposizione perché vogliamo vedere un sacco di lucciole nell’immagine finale .
Il problema, come accennato è che lucciole lampeggiano per brevi periodi. Al contrario l’illuminazione della scena persiste per la durata dell’esposizione. Nel corso di una lunga esposizione la luminosità della scena si “accumula” al punto di divenire brillante come la luce emessa dalla lucciole stessa, distruggendo di fatto la fotografia.
Il trucco per fotografare le lucciole è quello di evitare quanto più possibile le zone luminose nell’immagine, puntando la macchina fotografica su zone dove il colore scuro è più presente. Negli esempi riportati in questa pagina, si nota la differenza tra la prima immagine scattata qui sopra e le successive: la presenza del cielo e delle luci artificiali ha reso la foto sbilanciata in termini di esposizione, con delle zone bruciate o comunque troppo luminose. Al contrario, le successive, essendo la scena costruita quasi esclusivamente sulle piante, è ben bilanciata.
Un buon tempo di scatto per fotografare le lucciole può variare tra 15s e 30s: in questo modo dovremmo essere in grado di catturare almeno una dozzina di volte la stessa lucciola ma in differenti posizioni. L’effetto finale sarà quello di riempire l’immagine di tanti puntini luminosi (come la foto qui di seguito) che indicano il tragitto seguito dalla lucciola stessa.
La lunghezza focale gioca un ruolo fondamentale nel fotografare le lucciole, unitamente alla posizione. Una lunghezza focale corta e una posizione un po’ defilata dalla scena ci permetteranno di avere un risultato d’insieme. Al contrario, una focale lunga (e quindi zoomando) o una posizione molto prossima alle lucciole (come l’immagine sopra) permette di registrare anche il movimento degli animali quando l’impulso luminoso è attivo. Il risultato sarà molto piacevole.
Attenzione al valore ISO. Incrementare l’ISO sarà necessario in quanto la luminosità della scena potrebbe essere troppo scarsa ma non andate mai troppo in alto in quanto il rumore potrebbe danneggiare l’immagine finale: il rischio che le lucciole si confondino con il rumore è parecchio elevato.
Infine, siate creativi. L’aggiunta dell’effetto Bokeh (giocando quindi con la profondità di campo) permette di realizzare dei piccoli capolavori come le foto di seguito visualizzate (click sulla foto per vedere la versione ad alta risoluzione).