Jerry Uelsmann è uno dei maestri della fotografia americana, capace di influenzare l’ambiente fotografico gli anni 60, portando alla ribalta un nuovo concetto di estetica ed un nuovo linguaggio fotografico.
A metà tra il moderno ed il contemporaneo, Jerry Uelsmann attua una vera e propria rivoluzione d’immagine e di stile diventando il precursore di quella che poi è divenuta, a giorni nostri, la manipolazione digitale (tramite programmi di fotoritocco quali Photoshop) delle foto.
La manipolazione messa in atto da Uelsmann è ovviamente “analogica”, attuata mediante la tecnica della la sovrapposizione dei negativi. In fase di scatto, Uelsmann, utilizza una reflex mono-obiettivo ma in camera oscura arriva ad usare fino a dodici ingranditori. Ogni negativo va in un ingranditore diverso e la carta della stampa viene spostata da un ingranditore all’altro al fine di avere più esposizioni sullo stesso foglio (e quindi sulla stessa stampa finale). In pratica, tutto il genio di Uelsmann viene espresso nella camera oscura piuttosto che in fase di scatto: per Jerry lo scatto non è fine a stesso, non è il traguardo ma è la prima tappa di un viaggio creativo in cui va formandosi l’opera d’arte. Perché di opere d’arte si trattano: Jerry Uelsmann l’arte l’ha messa in tutti gli scatti realizzati, richiamandosi a Magritte, alla letteratura, alla filosofia ed alla psicologia.
I collage realizzati da Uelsmann, usando differenti foto e differenti soggetti, sono semplicemente unici. Le sue immagini, i suoi lavori, hanno un fascino ed una bellezza assoluti, senza tempo.
Il talento del fotografo è proprio nel riuscire a creare in ogni scatto un mondo onirico, surreale, ricco di significati e di profondità sempre nuovo e sempre diverso. Ogni opera sembra attingere ad una fonte creativa a se stante, creando quell’insieme di destabilizzazione, meraviglia, perplessità ed inquietudine tipici delle opere di Uelsmann. C’è inoltre da dire che le sue combinazioni sono sempre molto armoniche nonostante l’irrealismo. Il suo fine è quello di mostrare il mondo attraverso delle metafore per colpire la coscienza creativa di chi guarda.
Nelle immagini realizzate da Uelsmann è possibile scorgere l’ombra di Minor White, suo maestro, e di Beaumont Newhal, due fotografi che hanno pesantemente influenzato la visione artistica di Jerry al punto da spingerlo al suo “nuovo modo” di concepire la fotografia: la fotografia non è più testimone della realtà.
Jerry Uelsmann nacque nel 1934 a Detroit. Secondo figlio di una famiglia di droghieri, frequentò le scuole pubbliche con profitto ed iniziò ad interessarsi alla fotografia quanto era ancora un liceale (1948). Inizialmente Uelsmann si dedicò ai servizi fotografici per i matrimoni, cercando di riprodurre le opere dei grandi artisti della fotografia nel tentativo di perfezionarsi ma permettendo sempre alla sua creatività di irrompere nel suo lavoro, fidandosi del suo istinto e del suo intuito.
Dal 1955 al 1960 studiò presso il Rochester Institute Tecnology dove ebbe modo di apprendere le tecniche fotografiche da White Minor.
Presso l’Indiana University, nel 1958, lavorò come assistente di laboratorio ma ben presto optò per il dipartimento d’arte, dove studiò storia dell’arte. Nello stesso periodo, Jerry venne insignito dalle due università di due importanti riconoscimenti, ovvero il “Bachelor of fine arts” (Rochester Institute Tecnology) e il “Master of fine arts” (Indiana University).
Nel 1960 si iscrisse all’Università della Florida, iniziando nel contempo a rivoluzionare il mondo espressivo della fotografia. Nel corso dello stesso decennio, Jerry Uelsmann tenne varie mostre personali tra cui, nel 1967, un’esposizione al MOMA che gli permise di vincere il Guggenheim Fellowship. Nel 1966 affiancò alla sua professione (o meglio, passione) fotografica quella dell’insegnamento inizialmente in Florida e successivamente all’Indiana University (fino al 1998, anno in cui si è ritirato in pensione).
Negli anni 70 vinse numerose borse di studio fra cui una all’Università della Florida nel 1971 ed una nel 1972 presso il The National Endowment. L’anno seguente (1973), Uelsmann divenne ufficialmente membro della Royal Photographic Society inglese. In questi anni si trasferì definitivamente in Florida, innamorandosi della cittadina di Gainesville.
Fra il 1974 ed il 1977 esose la sua prima monografia, ricevendo il certificato di merito di Publication Designers ed il certificato di Eccellenza dall’American Institute of Graphic Arts per i contributi al New York Times.
Nel 1978 tenne probabilmente la sua mostra più importante, curata da Swarovski, al MOMA, che gli permise di ottenere una notevole visibilità internazionale. Oltre l’esposizione in questione, Uelsmann ha esposto in tutto il mondo, in centinaia di eventi.
Jerry Uelsmann, attualmente, vive a Gainesville con la sua terza moglie Maggie Taylor, anche lei artista, ed il figlio Andrew.
Lunghissimo l’elenco delle pubblicazioni dell’artista, anch’esse realizzate in giro per il mondo:
- Dances with Negatives (California, 2011)
- Synchronistic Moments (Italy, 2011)
- Moth and Bonelight (Massachussets, 2011)
- The Mind’s Eye (California, 2010)
- Whispers of Blended Shadows: The Art of Jerry Uelsmann (Taiwan, 2008)
- Prima Facie: The Photography of Jerry Uelsmann (China, 2008)
- Meditation Navigation: Jerry Uelsmann 1961–2006 (Italy, 2007)
- Maggie and Jerry: The Works of Jerry Uelsmann and Maggie Taylor(Korea, 2007)
- Imaginary Space: Jerry Uelsmann Retrospective (China, 2007)
- Just Suppose: Photographs by Jerry Uelsmann and Maggie Taylor(Florida, 2007)
- Outside In: The Transformative Vision of Jerry Uelsmann. Dir. Daniel Reeves. DVD. (Florida, 2006)
- Other Realities (New York, 2005)
- Referencing Art (Arizona, 2003)
- Approaching the Shadow (Arizona, 2000)
- Museum Studies (Arizona, 1999)
- Uelsmann/Yosemite (Florida, 1996)
- Jerry Uelsmann: Photo Synthesis (Florida, 1992)
- Uelsmann: Process and Perception (Florida,1985)
- Jerry N. Uelsmann—Twenty-five Years: A Retrospective (Massachussets, 1982)
- Jerry N. Uelsmann: Photography from 1975–79 (Illinois, 1980)
- Silver Meditations (New York, 1975)
- Eight Photographs: Jerry Uelsmann (New York, 1970)
- Jerry N. Uelsmann (New York, 1970)