Quando si compra un obiettivo fotografico, bisognerebbe essere in grado di capire fino in fondo le sue qualità e caratteristiche. Proprio per questo motivo, i costruttori di ottiche producono, insieme agli obiettivi, un grafico chiamato MTF. Prima però di addentrarci nella definizione dell’MTF e dell’analisi dei corrispettivi grafici, è necessario fare un passo indietro e comprendere tre parametri fondamentali degli obiettivi, ovvero contrasto, risoluzione e nitidezza.
Contrasto e risoluzione
Per la maggior parte dei fotografi, il termine “contrasto” è associato con un cursore in Photoshop o Lightroom, utilizzato per aumentare il contrasto globale nelle immagini e creare immagini “pop”, come dicono alcuni. La risoluzione, d’altra parte, è spesso associata al sensore ed alla risoluzione dell’immagine in pixel, come “800 x 600”.
I due termini, per quanto possano sembrare scorrelati, sono profondamente interconnessi tra di loro quando li si associa all’ottica, ovvero agli obietti fotografici (significando inoltre cose diverse). Nel mondo dell’ottica, la risoluzione indica la quantità di piccoli dettagli che una lente è in grado di trasmettere (anche detto “microcontrasto”), mentre il contrasto indica l’abilità di una lente nel distinguere diverse intensità di luce (ad esempio neri e bianchi). Quando i livelli di contrasto scendono in modo significativo, le linee in bianco e nero diventano grigie ed, come nel seguente esempio:
Guardando il lato sinistro dell’immagine (le scritte grandi), si può leggere “Leggere è facile” con facilità, senza doversi concentrare sulla scritta stessa. Il contrasto su questa scritta è molto alto e c’è una chiara distinzione tra scuri e chiari. Nella parte inferiore, invece, lo sfondo è più grigio così come anche la scritta non è più nera ma grigia. La lettura è più difficile così come è più difficile distinguere i particolari. Ovviamente la scritta è ancora facile da leggere per i nostri occhi ma se la riducete (a destra) del 300% (ovvero agiamo sulla risoluzione), noterete come la scritta ad alto contrasto (la prima, nero su bianco) è ancora facile da leggere al contrario della seconda molto più difficile (al limite della confusione tra lettere e sfondo).
Ciò dimostra che sia la risoluzione che il contrasto sono altrettanto importanti: un obiettivo potrebbe avere alta risoluzione ma mancanza di contrasto, o viceversa. Una buona lente deve essere in grado di risolvere sufficientemente i dettagli, pur avendo una quantità ragionevole di contrasto per permetterci di distinguere questi dettagli. Date un’occhiata alla foto qui di seguito che mostra tre diversi scenari estremi:
L’immagine a sinistra mostra chiaramente il basso contrasto dell’uccello, con pochissimi dettagli distinguibili. L’immagine centrale è invece ricca di dettagli ma sono sfocati, a causa della bassa risoluzione. Infine, la terza immagine, mostra tutti i dettagli perfettamente visibili, a causa della lente dotata di sia alto contrasto che alta risoluzione.
La Nitidezza: acutanza e risoluzione
Non importa come si guardi un’immagine, la nitidezza è e sempre resterà un parametro soggettivo. Un’immagine potrebbe apparire nitida ad una persona e sfocata ad un’altra. Ed è per questo che le discussioni in merito sono infinite, soprattutto se rapportate alla qualità della lente e la sua interazione con, appunto, la nitidezza. Definire un parametro che sia univoco non è facile, se non quasi impossibile. Ci sono troppe variabili in mezzo, a partire dalla qualità dell’occhio di chi osserva o del modo in cui il suo cervello acquisisce l’immagine.
Quello che possiamo fare, però, per ottenere un parametro oggettivo, è andare ad analizzare due parametri che definiscono la nitidezza, ovvero la risoluzione e l’acutanza.(ugualmente importanti per la nitidezza di un’immagine).
Come precedentemente definito, la risoluzione è la quantità di dettagli che una lente è in grado di trasmettere. L’acutanza, invece, è la qualità della transizione tra i bordi di un’immagine. L’acutanza può essere notevolmente aumentata agendo su una buona serie di fattori quali la qualità della fotocamera, il downsampling (ovvero la riduzione di risoluzione) di un’immagine o l’applicazione di un filtro “sharp” (nitidezza) in fase di post processing. La risoluzione, d’altra parte, non può essere modificata: se avete una lente non in grado di risolvere i dettagli fini, tali dettagli non possono essere in alcun modo aggiunti all’immagine finale. Quindi, se l’immagine è molto morbida, potete fare ben poco per migliorarla.
Nelle tre immagini qui sopra possiamo osservare come varia la nitidezza in funzione di acutanza e risoluzione. Nella prima, la bassa acutanza mostra una transizione tra zone della stessa immagine molto morbida, a differenza della seconda dove, al contrario, i passaggi sono molto più netti. La mancanza di risoluzione però rende la foto poco piacevole da vedere in confronto con la prima. Nella terza, invece, abbiamo la situazione migliore, con acutanza e risoluzioni molto alta e con la risoluzione che rende un po’ più gradevoli i passaggi tra le differenti zone.
Quindi, ricapitolando: Contrasto, risoluzione e nitidezza sono tre parametri fondamentali per capire un obiettivo. Una volta chiari questi tre concetti, è possibile passare all’analisi del grafico MTF al fine di valutare la qualità di un obiettivo.