Migliorare la composizione fotografica è qualcosa a cui tutti noi dovremmo lavorare almeno qualche ora al mese, se non di più. Con il passare del tempo, infatti, tendiamo a fossilizzarci su determinati schemi, scene, modi di fotografare. Indipendentemente dalla qualità delle immagini che produciamo, però, questa staticità limita la fantasia e la creatività dei fotografi, nonché la possibilità di esplorare nuove vie di fare fotografia.
La composizione fotografica, principalmente, è occhio. E’ gusto. E sia l’occhio che il gusto sono la firma di un fotografo e sono differenti da soggetto a soggetto. Se molti fotografi famosi sono “nati” con l’occhio giusto, questo non significa che gli altri fotografi sono destinati alla mediocrità: l’occhio si allena, il gusto si evolve. E questo vale sia per i fotografi affermati quanto per i neofiti della fotografia.
Migliorare la composizione fotografica significa sforzarci di fare qualcosa a cui non siamo abituati. Un esempio è quello di usare sempre e soltanto una sola lente quando facciamo fotografie, oppure abbandonare il colore per scattare solo in bianco e nero, o ancora concentrarci su forme e linee piuttosto che sugli spazi negativi.
Migliorare la composizione fotografica – Una sola lente
Le lenti hanno un enorme influenza sul look di una foto ed il modo migliore per imparare esattamente il loro effetto nonché a padroneggiarle ad occhi chiusi è quello di trascorrere del tempo con una sola lente. L’ideale sarebbe un obiettivo primario, ma se si dispone di uno zoom è possibile utilizzare un pezzo di nastro per “fissare” una determinata lunghezza focale (alcune lenti hanno un interruttore per bloccare la lunghezza focale ad un determinato valore).
Avete mai notato per esempio come molti fotografi importanti facciano uso di pochissime ottiche e spesso e volentieri utilizzino sempre la stessa? Questo è dovuto al fatto che è decisamente meglio, dal punto di vista qualitativo, usare una lente che si conosce profondamente piuttosto che saltare da un obiettivo all’altro. Inoltre, ne risentirà positivamente anche la vostra mobilità (meno obiettivi significa maggior flessibilità) nonché la macchina fotografica stessa (meno cambi di lenti significa meno polvere sul sensore).
Ovviamente, usare lo stesso obiettivo per fotografare differenti situazioni, significa adattare il nostro occhio e la nostra visione della scena. Fotografare un panorama utilizzando un 50mm è completamente differente dall’usare un grandangolo: si tratta di due foto profondamente differenti ma non necessariamente quella realizzata col grandangolo è la migliore. Provate proprio esercizi del genere, “forzando” l’uso di obiettivi che non ritenete adatti alla scena che volete catturare.
Migliorare la composizione fotografica – Fotografate in bianco e nero
Il bianco e nero è un ottimo modo per incrementare la nostra percezione della scena. Il colore è infatti un elemento così potente, così predominante da dominare letteralmente la fotografia. Proprio a causa del colore, diviene molto più complesso vedere ed apprezzare le basi della composizione quali possono essere le linee, le forme, i contrasti tonali.
Eliminare il colore significa al contrario porre l’accento su questi aspetti, costringendo noi stessi a fare molta più attenzione ai dettagli in quanto non più “oscurabili” o “mascherabili” con l’uso, appunto, del colore. Inoltre il bianco e nero ci costringe a pensare diversamente la foto, ponendo l’accento su aspetti completamente differenti rispetto a quanto faremmo con la stessa scena a colori.
Anche in immagini banali come quella qui sopra, l’eliminazione del colore focalizza l’attenzione in maniera differente: il giallo della gonna nella foto a sinistra cattura immediatamente l’attenzione, a differenza dell’immagine a sinistra. In pratica la stessa foto si pone in maniera completamente differente a seconda della presenza o meno del colore.
Migliorare la composizione fotografica – Modelli, forme e ripetizione
Un altro metodo per andare al di la del nostro modo di interpretare una scena è quello di concentrarsi sui cosiddetti “patterns”, ovvero forme, ripetizioni, modelli. Imparare a riconoscere questi particolari soggetti intorno a noi non è semplice come potrebbe sembrare: se per esempio è immediato individuare un modello su di qualcosa di preparato (un tessuto, un parato o comunque un disegno realizzato ad hoc), molto più complesso è individuare forme e ripetizioni in natura. I pilastri di un colonnato ad esempio: se fotografati con la giusta angolazione divengono un disegno, così come la disposizione particolare di qualunque altra cosa.
Provate ad andare a caccia di forme e soprattutto ripetizioni e modelli per un intero giorno: vi renderete conto come e quanto difficile questo intento. Ma vi rendere conto anche come, con un po’ di pratica, sarà possibile individuare intorno a voi tantissimi motivi, oggetti, forme riconducibili a schemi ben definiti e così via.
Migliorare la composizione fotografica – Le linee
Analogamente ai motivi, anche le linee sono dei validi aiuti nel nostro cammino per il miglioramento della nostra percezione delle scene. Le linee rette (come l’orizzonte) si estendono attraverso la scena da un lato all’altro. Le linee orizzontali possono creare una sensazione di pace, mentre le linee diagonali sono entusiasmanti e dinamiche. Linee verticali danno invece un senso di separazione, divisione.
Le linee curve permettono di trasmettere una sensazione di pace, sono particolari “più rilassati” e si snodano attraverso l’immagine in movimento, piuttosto che direttamente su di esso. L’immagine qui sopra, ad opera del Bresson, è un lampante esempio di uso di linee curve.
Ovviamente, troverete spesso un mix delle varie tipologie di linee: sta a voi decidere quali e come integrarle nella scena, nel tentativo di trasmettere delle sensazioni particolari a chi osserva la vostra fotografia.
Migliorare la composizione fotografica – Lo spazio negativo
Lo Spazio negativo è lo spazio vuoto in una foto. Spesso e volentieri si dice che bisogna avvicinarsi al soggetto, riempire la fotografia per realizzare qualcosa di buono: falso. O meglio, dipende: ci sono dei momenti in cui è necessario fare un passo indietro e dare alla fotografia più respiro, evitando di riempirla di dettagli.
Nella foto qui di seguito un esempio di spazio negativo, con la presenza di un solo riflettore nell’immagine. Un minimalismo interessante che permette non solo di “riposare” gli occhi ma anche di porre l’accento sull’unico oggetto presente nell’immagine stessa.
Gli spazi negativi possono essere qualunque cosa, saperli usare non è facile: il rischio di realizzare un’immagine che non sia interessante o che possa piacere è sempre molto alto.