Ritratti, Street e Travel Photography sono alcuni dei generi che prevedono le persone come soggetto principale. Per alcuni fotografi, queste sono attività divertenti dato che offrono la possibilità di comunicare e interagire con la gente, per altri, al contrario, è una vera e propria fonte di stress e l’idea di parlare con qualcuno che non si conosce bene, o di trovarsi a tu per tu con degli sconosciuti può diventare quasi una paura.
Eppure, includere un elemento umano nelle fotografie può portare un po’ di vita nelle immagini catturate.
Così come per qualunque tipo di attività a contatto con il pubblico, la fiducia in sé stesso è fondamentale quando si fotografano le persone. Ma essere sicuri di sé è una competenza vera e propria e richiede allenamento.
Il consiglio più ingenuo che si può dare è quello di non essere timidi. È probabilmente il peggior consiglio che si può dare a qualcuno che è poco o per niente sicuro nell’affrontare situazioni del genere, ovvero con la presenza di interazione con altre persone. E, soprattutto, la timidezza non ha nulla a che fare con la fiducia in se stessi, o con il rapporto con altri individui: il tempo che si trascorre scattando foto alla gente rappresenta un modo fantastico per migliorare le proprie capacità, la propria interazione con la gente, oltre che le proprie competenze fotografiche.
Essere capaci di andare da qualcuno e chiedere di poter scattargli una foto o il non essere intimorito da persone che rifiutano di farsi fotografare, è un’abilità che richiede del tempo per essere sviluppata. E non poco.
Comportati come si comporta chi è sicuro di se
Dire a qualcuno di non essere timido non gli fornisce alcun consiglio pratico. Non spiega assolutamente niente di cosa egli debba fare per non essere timido. Ma comportarsi come si comporta chi è sicuro di sè è un altro paio di maniche: riuscite ad immaginarlo? Cominciate ad imitare i gesti, l’aspetto, il vostro portamento e come camminate. State ben eretti. Se siete abituati a guardare in basso quando camminate, cominciate ad alzare lo sguardo. Anche se non siete abituati, cominciate a sorridere alle persone che conoscete. Poi, sorridete a chi non conoscete. Si può fare pratica mano mano, e con il tempo diventa un’abitudine. Presto vi sentirete un po’ più sicuri di prima.
Sentitevi all’altezza
Un modo sicuro per sentirsi più sicuri è quello di sentirsi competente. Chi non è molto sicuro di se sarà più a suo agio quando saprà di essere in grado di svolgere il proprio compito. Vecchie case, paesaggi, e oggetti inanimati sono per esempio perfetti quali primi soggetti. Fotografare questi soggetti inanimati aiuta a prendere confidenza con la macchina fotografica, con il paesaggio circostante, con la realtà che ci circonda.
In seguito, chiedete a degli amici di farvi da soggetti.E quindi vi aiuta a
Cominciate con dei soggetti che non intimoriscono
La cosa peggiore che potrebbe mai succedere ad un fotografo timido è tuffarsi a capofitto nelle acque gelide della misteriosa terra chiamata “parlare con gli sconosciuti”. Anche se qualcuno pensa sia una buona idea, personalmente credo che potrebbero verificarsi due scenari opposti: per qualcuno può rappresentare un buon inizio, per altri un’esperienza tanto traumatica da portarli a rinunciare definitivamente a fotografare la gente.
È meglio cominciare con i propri amici, la tua famiglia, o persone di cui vi fidate. Bambini e neonati sono soggetti ancora migliori dato che con loro non vi sentirete mai a disagio. Chiedete loro di posare per voi. Spiegate che vi state esercitando nei ritratti. Non fornite troppe aspettative circa il risultato, il che vi aiuterà a star tranquillo perché tanto sapranno di essere delle cavie piuttosto che dei soggetti. Fotografare amici e parenti è anche l’occasione perfetta per sperimentare tutte le tecniche che volete, sbagliare, rischiare.
Foto in gruppo
Anche se potete fare foto da soli, una soluzione molto utile per vincere la timidezza fotografica è quella di fare foto in gruppo, ovvero insieme ad altri fotografi. Trovate un paio di amici per una sessione fotografica, unitevi ad un gruppo di fotografia e fate uscite congiunte, partecipate alle passeggiate fotografiche che spesso vengono organizzate nelle grandi città. Frequentare un corso può essere utile in quanto vi permette di imparare insieme ad altri principianti, il che fa sentire a proprio agio. Fate foto con altri vi darà una botta di coraggio, e potete anche fotografarvi a vicenda per confrontarvi ulteriormente.
la fiducia sempre
Un buon livello di fiducia tra il soggetto ed il fotografo è fondamentale ogni volta che si procede con il fotografare le persone. La base di un ottimo ritratto è proprio la fiducia. Ecco perché è meglio cominciare con persone che conoscete bene, con soggetti che si trovano bene con voi perché vi conoscono e si fidano. Quando gli sconosciuti sentono di potersi fidare di voi, a loro volta si rilasseranno, diventando soggetti ancora migliori per le vostre fotografie. Agli sconosciuti non piace che individui sospetti, ritrosi, scontrosi o sfuggenti facciano loro delle foto: devono potersi sentire tranquilli prima che voi possiate scattare con naturalezza. Essere sicuri di se stessi aiuta tantissimo nell’instaurare un rapporto di fiducia, così come essere sempre sorridenti e disponibili.
Attenzione a non fare l’errore di “nascondersi”: fare foto di nascosto per catturare la spontaneità delle persone a volte può funzionare, ma vi fa anche sembrare una spia con un piano diabolico, o più semplicemente può infastidire alcune persone.
Mettete i soggetti a loro agio
Ci sono diversi livelli di timidezza. Alcune persone riescono a parlare agli sconosciuti ma sono troppo timide per chiedere loro di posare. Se anche voi siete così, usate le vostre abilità di comunicazione a vostro vantaggio. Proverete ovviamente sempre timidezza nel chiedere alle persone di farvi da soggetti, ma essere in grado di conversare con loro è sicuramente una grande opportunità. Per farlo, dovete imparare l’arte di ascoltare. Quando incontrate uno sconosciuto, non parlate voi ma chiedete. Certo, è importante rompere il ghiaccio, ma potete sempre far sentire a loro agio i vostri interlocutori lasciandoli parlare di loro stessi. Rispondete brevemente e cominciate a fare domande. Ascoltate attentamente in modo da far capire che siete interessati ma anche per porre ulteriori domande: questo è un altro modo per instaurare fiducia, poiché alla gente piace chi ascolta. Quando ne avete l’occasione, dite che sarebbe fantastico se poteste fare loro una foto. La probabilità che questo avvenga è molto alta.
Concentratevi sul positivo e preparatevi per il negativo
Chi non è molto sicuro di sé spesso rimugina su due domande: “E se non vogliono che li fotografi?” e “E se si arrabbiano?“. Porvi queste domande avrà come unico effetto quello di impedirvi di vincere la timidezza. Chiedetevi invece: “E se non fossi timido per solo 15 minuti, che tipo di foto potrei fare?” – “E se lo sconosciuto dicesse di sì, che opportunità mi darebbe?” – “E se vuole che gli faccia altre foto?” – “E se invitasse altre persone per altri scatti?“. Concentrarsi su domande positive darà un po’ di sicurezza perché vi fa focalizzare sul risultato. È pur sempre possibile che qualche “e se” negativo avvenga, ovviamente, ma saranno di più i positivi. Preparatevi inoltre delle frasi di “supporto” nel caso vi chiedessero il perché delle foto, del tipo: “Studio fotografia. Sto imparando come fare foto alle persone“. Così come siate sempre pronti a cancellare le foto fatte se a voi ma soprattutto al vostro soggetto non dovessero piacere.
Fotografare le persone: Provate
Ecco qualcosa che potete provare: andate a fare una passeggiata e portate con voi la macchina fotografica e gli obbiettivi con la focale più lunga che avete. Scegliete un posto con un po’ di gente, come un parco. Se volete sentirvi più tranquilli, portate qualcuno con voi, come un amico, un nipote ma anche un cane. Preparate la macchina e fate qualche scatto di prova. Quando vedete una persona che non vi intimorisce, fatele una foto a distanza. Quando questa vi vede, sorridete e muovete un pochino la macchina fotografica a mo’ di saluto. Se anche lui/lei sorride, continuate, avvicinandovi magari. In caso contrario, probabilmente non mi cureranno di uno sguardo. Se avessero da ridire, via con le frasi di supporto….funziona sempre.
Articolo di Karlo de Leon liberamente tradotto e adattato da qui.