L’espressione umana è la forma più potente di comunicazione che abbiamo a disposizione. Tutti ci ricordiamo l’espressione di nostro padre o di nostra madre quando facevamo qualcosa di sbagliato, o la faccia della persona che amiamo quando abbiamo espresso per lei/lui i nostri sentimenti. Le espressioni sono solo uno dei modi per comunicare senza parole, ed è questo il santo graal nei ritratti, che siano fotografie o video.
Appena nati, non applichiamo alcun filtro alle nostre emozioni: queste si manifestano spontaneamente, come ben saprà chi di voi ha dei bambini o chi li fotografa. Questo è il motivo per il quale fotografare i bambini può essere un’esperienza stupenda, perchè le espressioni che mostrano sono sincere e senza filtri. Quando cresciamo, la società ci impone delle regole, e quando maturiamo iniziamo a filtrare le parole e le nostre emozioni, così come le nostre espressioni. Pur essendo una cosa giusta (dato che il mondo ha bisogno dei filtri per una buona comunicazione), allo stesso tempo ciò ci impedisce di vivere la vita sinceramente, e di essere onesti con chi ci circonda. Ovviamente possiamo imparare a modificare il nostro comportamento e le nostre emozioni, a ridurne il livello, ma a volte si rischia di offendere qualcuno, apparire arroganti, e causare fraintendimenti.
Gli attori sono costantemente in conflitto con ciò poichè per fare in modo di raggiungere un buon livello di recitazione i filtri devono scomparire, almeno per tutta la durata del loro lavoro. La maggior parte degli attori sono persone molto sensibili: individui vulnerabili, soggetti ogni giorno a critiche e rifiuti più di quanto molti di noi lo siano stati nell’intera vita. Questo è il motivo per il quale a volte gli attori perdono le staffe, si arrabbiano, sbraitano, soprattutto in pubblico. Probabilmente gli attori, per il loro essere, dicono più di chiunque altro ciò che gli passa per la mente, in quanto non sopportano di dover avere un filtro al di fuori del mondo del lavoro. Ma tutto sommato, sono proprio queste reazioni che permettono loro di essere dei grandi attori.
Cosa ha a che fare tutto ciò con la fotografia?
L’unica cosa che distingue realmente lo stile fotografico di un artista/fotografo da quello degli altri è il momento in cui il fotografo decide di chiudere l’otturatore. Il momento in cui, consciamente o istintivamente, il fotografo sceglie di scattare. La luce, le pose, e tutto il resto possono essere copiate o insegnate facilmente ma imparare a vedere e leggere le espressioni e le emozioni è dove risiede il vero talento nel fare i ritratti.
Non si può imparare da un manuale o da un tutorial come fotografare le espressioni umane perfette dai clienti, attori o non attori. L’abilità di vedere, catturare, e leggere le emozioni è un talento che deve essere sviluppato attraverso metodi che rispecchiano chi siete come fotografi e come esseri umani. La cruda verità è che non tutti hanno quest’abilità: tuttavia esistono delle dritte o delle strade che si possano intraprendere per affinare queste tecniche, ma alla fine ogni singolo cliente è diverso, così come lo è ogni fotografo.
Riuscire a individuare e fotografare le espressioni umane buone e imparare a scegliere le foto con le migliori espressioni è quello a cui vorrebbero arrivate tutti i fotografi. Ricordate, comunque, come tutto sia soggettivo, e non esistono domande giuste o sbagliate. Ci sono espressioni più interessanti e accattivanti, come ci sono espressioni più noiose o piatte. Ma tutte, nessuna esclusa, sono espressioni, caratteristiche di chi ci sta dinanzi.
Molti attori saranno d’accordo con il fatto che la parte migliore della loro recitazione è nel bel mezzo delle battute, quando regna il silenzio: è in questi istanti che gli spettatori possono plasmare il personaggio nelle proprie menti, con l’attore che cerca di dirigere la percezione e la profondità del personaggio. E non crediate che le persone “normali”, i non attori siano differenti, anzi: gli attori, se mai ne avete fotografati, sono addirittura più schivi delle persone normali, tendono ad imbarazzarsi molto, e sono generalmente addestrati a NON guardare la fotocamera. Il che non aiuta il fotografo!
Fotografare le espressioni umane: le strade per imparare a leggere i pensieri
Quando si guarda attraverso l’obbiettivo bisogna saper ovviamente creare una giusta composizione ma anche capire chi si ha dinanzi e capire che il sentimento provato dal nostro soggetto è parte della composizione stessa. Una persona preoccupata si adatta ad un ambiente più cupo, così come una persona felice starà meglio in una scena allegra o dai colori sgargianti.
Cominciate con il provare a capire i pensieri dei vostri soggetti, a percepirli. Questo può sembrare un po’ mistico, ma è quello che andrebbe sempre fatto. Ovviamente con leggere i pensieri non intendo leggerli nel senso letterale ma semplicemente cercare di capire lo stato d’animo di chi vi è dinanzi. Ad esempio, un soggetto potrebbe guardare nell’obiettivo con uno sguardo estremamente sexy perché tale si sente in quel momento, così come un bambino potrebbe essere accigliato in quanto ha appena perduto il suo orsacchiotto preferito.
Questi stati d’animo sono l’anima delle vostre fotografie: non dite mai ad un cliente di pensare a qualcosa di particolare, al massimo date loro un’idea delle emozioni che volete percepire, ma senza mai essere troppo specifici. In questo modo i vostri soggetti non si sforzano di mostrarvi una specifica emozione, falsando loro stessi e magari facendo smorfie.
Per affinare l’abilità di percepire i pensieri altrui, fatevi un giro per osservare la gente. Andate in un parco, in un bar, in una libreria, parlate con le persone e unitevi a loro, ma soffermatevi anche a osservarli, e pensate al motivo per il quale sono lì, alla storia che li ha portati in quel preciso momento ed in quel preciso luogo: questo vi aiuterà a entrare nell’ottica dei personaggi e delle storie, ovvero esattamente ciò che volete trasmettere con la vostra fotografia.
Un altro trucchetto divertente è fissare i propri occhi attraverso uno specchio. La maggior parte delle persone che si guarda allo specchio non si guarda “dentro”. Mettetevi davanti a uno specchio a mezzo metro di distanza, provate a non battere le ciglia e fissate i tuoi occhi. La vostra mente comincerà a viaggiare, e inizierete a vedere le vostre emozioni nei vostri occhi riflessi.
Un’altra ottima possibilità per aiutarvi nel vostro studio delle persone è prendere lezioni di recitazione: imparare di cosa si tratta e cosa vuol dire fare l’attore vi aiuterà molto di più a lavorare con le persone.
IL linguaggio del corpo è la seconda forma più importante di comunicazione
Qui è dove comincia il processo di coaching. Quando state parlando con qualcuno che vi sembra molto interessante, il vostro linguaggio del corpo diventa molto aperto, il che significa: “ti seguo, sono preso“. Quando ci si appoggia all’indietro, la conversazione diventa molto più casuale e può essere anche percepita come segno di apprensività. Appoggiarsi allo schienale della sedia con le braccia conserte, ad esempio,, può farvi apparire come molto chiuso, o non interessato. Abbassare il mento di qualche centimetro può cambiare completamente le emozioni: un sacco di ragazzi che vogliono apparire “tosti” nelle foto piegano le braccia e alzano il mento, quando invece se lo abbassassero, rilassassero le braccia e spostassero il baricentro verso la macchina fotografica, darebbero un’impressione molto più intimidatoria.
Molti persone, fateci caso, siedono su uno sgabello da bar con i piedi completamente per terra o quasi, con il corpo tutt’altro che rilassato, piegati molto in avanti: tipico modo di sedersi quando non si è a proprio agio e non si vuole comunicare un messaggio sbagliato a chi ci circonda…anche se alla fine accade proprio questo. Quando fate fotografia, provate proprio a catturare questi atteggiamenti, questi modi di fare, in quanto sono caratteristici delle persone e sicuramente più spontanei di situazioni create ad hoc da voi. Fotografare le espressioni umane è, ripeto, qualcosa di “naturale” e non artificioso.
La sfida successiva è imparare a setacciare le immagini scattate e scegliere le migliori espressioni. Una volta che avete finito di fotografare le espressioni umane, seguite un consiglio: non scegliete sempre le migliori. Siate onesti e non concentratevi solo sulle immagini migliori, quelle che hanno le mani migliori, i capelli migliori, la luce migliore, ecc. Osservate attentamente lo sguardo, o l’espressione, e scegliete le foto in base a quest’ultima.
Fotografare le espressioni umane: in conclusione
Tutte le parole di cui sopra vi aiuteranno al momento di decidere quale immagine mettere nel vostro portfolio. Ci vuole tempo per fare delle buone scelte ed il tutto il tempo necessario dovrete prendere. Passate attraverso le immagini, facendo zoom sugli occhi e avviate il confronto con altre immagini al fine di individuare quella tra tutte migliore. E ripeto, fatelo con calma.
Articolo di Dylan Patrick liberamente tradotto ed adattato da qui.