Lynn Johnson, donna dotata di grande sensibilità e coraggio, è considerata l’avanguardista del fotogiornalismo femminile.
Nei lunghi anni della sua carriera e nei numerosi scatti che l’hanno resa famosa, l’empatia, l’umanità e la sensibilità sono stati i tratti distintivi della sua fotografa. Una carriera ventennale trascorsa al servizio del National Geographic, un ruolo importante conquistato nella sua Pittsburgh e l’aiuto costante e disinteressato a svariate fondazioni sono state tutte tappe fondamentali nel viaggio artistico e formativo di questa straordinaria artista.
Lynn Johnson ha sempre considerato, e continua a considerare il ruolo di fotografo quale non solo artista ma anche e soprattutto come educatore, il cui compito è condividere, mostrare, educare, far comprendere e quindi innescare un cambiamento. L’obiettivo principe del fotografo e quindi dell’arte di Lynn Johnson è la trasposizione delle emozioni in ogni suo scatto, l’educazione delle coscienze di chi guarda ma anche la promozione del dialogo quale mezzo per abbattere diversità e pregiudizi.
Lynn Johnson fonde tutto questo, con il talento innato nel cogliere le sfumature emotive del quotidiano delle persone comuni. Le sue foto, infatti, sono sempre molto intense ma anche delicate, armoniose e dirette. Anche quando ritrae il dolore o gli aspetti meno gradevoli della realtà.
Lynn Johnson acquisisce (o meglio, cattura) gran parte di questo aspetto emotivo attraverso la preparazione meticolosa,maniacale che svolge prima di ogni lavoro, ovvero l’ascolto del soggetto e della sua storia, il contatto diretto con l’ambiente che lo circonda, vivendone la realtà ed immergendosi nel suo mondo, qualunque esso sia. Tutto ciò contribuisce a creare una storia oltre l’immagine, ad infondere trasporto, compassione ed emotività agli scatti.
Lynn Johnson ama affermare che questo è l’aspetto più adrenalinico del suo lavoro, un modo di fare fotografia lontano non solo dal freddo reporter fotografico, ma soprattutto più vivo, appunto più adrenalinico, dello stesso stare a contatto con rischi estremi, come ad esempio su un campo di battaglia.
Ovviamente, oltre a ciò, nelle foto dell’artista c’è posto anche per l’arte, soprattutto perché uno dei talenti della Johnson è quello di unire lo stile artistico allo stile documentaristico.
Il colpo di fulmine fra Lynn Johnson e la fotografia scattò durante gli anni del liceo in cui, giovanissima ragazza timida, scoprì fra i libri della biblioteca un servizio fotografico di Dorothea Lange e altri fotografi documentaristi operanti per la Farm Security Administration. Pur venendo da un background completamente differente da ciò che si ritrae in quelle foto, Lynn sentì di avere con quelle foto un feeling particolare, al punto di volersi dedicare all’arte della fotografia. La decisione finale di dedicarsi alla fotografia fu presa successivamente all’incontro con l’amico di famiglia Robert Gilka, direttore del National Geographic.
Lynn Johnson mosse i primi passi da fotografa nella sua scuola, scattando le fotografie per l’annuario del liceo, quindi si laureò all’Università di Rochester in Lettere e fotografia (1975) ed ebbe il primo impiego al Pittsburgh Press, dove fu la prima donna fotografa assunta della storia del giornale. I primi anni furono anni difficili poiché dovette raffrontarsi con un mondo lavorativo maschilista, cosa che comunque non fermò la giovane Lynn, capace di affermare il suo ruolo fino a diventare uno dei principali reporter della testata.
Uno degli incarichi che hanno segnato la carriera e la vita di Lynn Johson è, senza dubbio, quello che la vede documentare la vita dei pescatori di Long Island (1982) per il progetto Men’s Lives. Un lavoro straordinario in cui Lynn riuscì a rendere onore e dignità a queste persone. Successivamente venne chiamata a lavorare per Life e finalmente giunse, nel 1989, al National Geographic. Oltre alla blasonata testata, divenne una collaboratrice fissa di Sports Illustrated e di varie fondazioni. Compì (e tutt’ora compie), insieme alla sua fidata Leica, numerosi viaggi che la portano e portarono a testimoniare tantissime situazioni di frontiera, tra i quali i conflitti in Vietnam ed in Zambia.
Durante la sua carriera, Lynn Johnson si occupò anche di mondanità, fotografando parecchie celebrità ma la sua passione rimase e rimane per le persone comuni e le loro vite.
In qualità di Knight Fellow, presentò la tesi del suo Master, sui crimini d’odio razziali e sessuali (2000), alla School of Visual Communications della Ohio University riscuotendo molto interesse tanto da pubblicarci successivamente un libro.
Ricordiamo che Lynn Johnson ha ricevuto anche molti premi: il Robert F. Kennedy Journalism Award for Coverage of the Disadvantaged, quattro premi World Press Photography, e il Picture of the Year della National Press Photographers Association.
Attualmente continua a svolgere il suo lavoro nella cittadina Pittsburgh e molti dei suoi lavori possono essere visionati, in tempo reale, sul suo profilo Instagram.