Il tempo e la tempistica è particolarmente importante per la fotografia outdoor. Per le albe ad esempio, è necessario alzarsi presto per arrivare prima della stessa ed avere tempo per installarsi (ricerca di un posto ottimale, sistemazione attrezzatura, configurazione)e quindi fotografare le tonalità blu prima che il sole cresca sopra l’orizzonte. Ancora più stringenti sono i tempi relativi alla golden hour: pochi minuti prima che la luce del giorno diventi un po’ troppo dura e l’illuminazione inizi ad appiattire il colore. Ma anche se si tratta di fotografia naturalistica, ad esempio se volete fotografare api e farfalle, riuscire ad essere pronti nelle prime ore del mattino è un grosso vantaggio in quanto questi esseri si muovono lentamente fino a quando si riscaldano con il giorno. Pianificare il tempo è quindi particolarmente importante: non siamo infatti limitati dal numero di soggetti fotografabili, quanto più dal numero di ore del giorno in cui una buona luce è disponibile.
Pianificare il tempo significa organizzare la giornata, ottimizzare i la sequenza di azioni da fare, sapersi muoversi (e svegliarsi) al momento giusto ma anche utilizzare il set di strumenti giusto, senza strafare. Vediamo 5 consigli per meglio pianificare il tempo di un fotografo e non arrivare mai in ritardo con la fotografia che potrebbe essere la migliore della vostra carriera.
5 suggerimenti per pianificare il tempo a disposizione
Non abbiate fretta
ma imparate ad aspettare (siate pazienti). Fotografare albe e tramonti non è un problema legato solo la posizione del sole calante o crescente l’orizzonte (a proposito, avete mai provato il nostro strumento per il calcolo della posizione del sole?). E’ anche la ricerca del giusto punto dove porsi, dove installare la propria attrezzatura, della presenza di nuvole o foschia in cielo e via discorrendo. Se vi recate su una spiaggia senza aver visto le previsioni del tempo, rischierete di fare un viaggio a vuoto: se è prevista qualche nuvola, perché non scattare fotografie alternative e rimandare l’alba ad un giorno in cui non è prevista una sola nuvola in cielo? Se per esempio volete scattare la foto di un’ape, probabilmente preferirete appostarvi tra i fiori in un giorno non particolarmente ventoso (per evitare troppo movimento dei fiori stessi, con conseguente accresciuta difficoltà di scatto).
Inoltre, una volta sul posto e con tutto installato, ricordatevi di studiare la composizione in modalità Live View, controllate i bordi della scena, rivedete l’istogramma al fine di meglio esporre, controllate il bilanciamento del bianco: pochi secondi di lavoro in anticipo possono salvarci un sacco di tempo in fase di post-elaborazione.
Scatti multipli, angoli differenti, stesse impostazioni: un consiglio banale ma sempre fondamentale. Le fotografie digitali non costano nulla, per cui fatene tante, soprattutto quando riprendete qualcosa che si muove, come un uccello. Scattare una ventina o più di fotografie allo stesso soggetto nella stessa posizione può permettervi una maggiore scelta in fase di post produzione: nel caso di un uccello, in pochissimi attimi, cambia la posizione delle ali che possono o non possono coprire parti dell’uccello stesso. Perché rischiare di prendere qualche scatto e poi rendersi conto che sarebbe stato meglio continuare a farne altri? In fase di post-produzione potete semplicemente dare una scorsa a tutte le foto fatte e scartare in pochi secondi quelle che non vi piacciono, senza perdere troppo tempo. Tempo che, in questo caso, è un investimento piuttosto che una perdita di…tempo.
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Quando vi preparate ad uno scatto, ricordatevi di preparare anche la scena. Pulire la scena (erbacce, pietre, fili d’erba, ombre) è un ottimo modo per cominciare a comporre nel “modo corretto”. Quando si lavora con la macro fotografia, pulire la scena è ancora più importante. Se vedete che un ‘bastoncino’ dietro il fiore, andate a toglierlo di persona piuttosto che diventare matti in fase di post produzione. Un’azione di pochi secondi che vi può far risparmiare ore! Quando usate un grandangolo, fate attenzione alla vostra ombra, specie se il sole è alle vostre spalle.
Come detto qualche riga fa, è fondamentale seguire le previsioni meteo. Che però non sempre ci prendono. Portatevi quindi sempre con voi qualcosa che proteggere sia voi che l’attrezzatura fotografica da pioggia, salsedine e umidità.
5 strumenti da avere sempre con se
: Questi piccoli dischi vi aiuteranno nello schermare e meglio utilizzare la luce del sole o la retroilluminazione. Pesano poco, sono spesso piegabili e si usano senza problemi. Possono fare la differenza, soprattutto in macro-fotografia: la punta di una foglia troppo illuminata può danneggiare l’armonia dell’intera immagine.
Filtri a densità neutra: la loro funzione è quella di controllare l’intensità della luce che passa attraverso l’obiettivo fino al sensore. Questi filtri non influenzano il colore di un’immagine ma consentono al fotografo di creare le condizioni desiderate. Ad esempio, con un filtro ND, potete rallentare il movimento dell’acqua (per l’effetto setoso) senza sovraesporre una scena o permettono di usare un’ampia apertura per mantenere una profondità di campo maggiore.
Polarizzatori circolari: Questi occhiali da sole per le lenti sono ottimi per eliminare luce vivida e dura nonché le riflessioni.
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Treppiede: Uno strumento necessario per la stabilità in situazioni di scarsa luminosità, l’uso in modalità bracketing, la pianificazione compositiva e via discorrendo. Dal treppiedi da tavola fino ai cavalletti in alluminio: esistono centinaia di soluzioni a vostra disposizione. Dovete solo portare con voi il treppiede più consono al tipo di fotografia che avete in mente.
Snacks & Acqua: Non si tratta di un suggerimento per fare fotografie migliori, quanto per rendere voi fotografi abili a fare fotografie. La fame, ma soprattutto la sete, mettono fretta, rendono nervosi, creano problemi. Siate previdenti e ricordatevi di bere con regolarità. A tal fine portate con voi una scorta di acqua (magari con polase) e qualche snack per i morsi della fame.