Aleksandr Rodčenko nacque a San Pietroburgo il 23 novembre del 1891, figlio dello scenografo Michail Michajlovič Rodčenko, e di una lavandaia. Nel 1905 si trasferì con la sua famiglia a Kazan dove decise, nel 1910, di iniziare a studiare arte entrando a far parte della Scuola delle Belle Arti del paese.
Rodčenko conseguì la laurea nel 1914, anno in cui iniziò anche a frequentare le lezioni di diversi futuristi russi tra cui Vladimir Majakovskij; nel 1915, quando ebbe inizio la prima guerra mondiale, si trasferì a Mosca e si iscrisse alla sezione di grafica della scuola Stroganov di Arte applicata.
Negli anni che vanno dal 1917 al 1921, Rodčenko diede il via alla sua mostra intitolata “Mostra delle opere di Rodčenko” a Mosca, dove vennero esposte le sue prime opere di collage fotografico che poi furono riutilizzate in ben altre 16 mostre d’arte.
In quegli anni abbandonò lo stile futurista per dare spazio ad una estetica astratta e fortemente geometrica.
Nel 1920 Rodčenko proclamò la sua morte sul numero di giugno di MoMA, applicando diversi tipi d’arte tra cui il fotomontaggio; fu anche il primo a sperimentare altre forme comunicative come poster, book, design tipografico, credendo che tali forme d’arte potessero avere un effetto comunicativo più efficace, soprattutto in quel particolare periodo per l’Unione Sovietica.
Sempre nel 1921 fu un grande leader per il movimento costruttivista i cui seguaci appoggiavano forme geometriche e design grafici molto frizzanti ed innovativi.Questo movimento fu molto importante ed utile per la società di quegli anni.
Nel 1923 iniziò a dare vita alla propria creatività fotografica ricevendo anche molte commissioni e richieste di progettazioni grafiche per copertine di libri e manifesti. Diventò inoltre il principale designer per la rivista Lef, formata da un gruppo di scrittori all’avanguardia tra cui alcuni intellettuali associati al poeta Vladimir Majakovskij. E fu proprio con Majakovskij che iniziò una stretta collaborazione realizzando tutte le copertine dei suoi libri.
Nel 1925 Rodčenko partecipò all’Esposizione internazionale di arti decorative di Parigi dove ricevette ben quattro medaglie d’argento per le seguenti sezioni: arte della strada, arte del libro, teatro ed arredamento.
In questo stesso periodo incontrò l’artista francese Fernand Léger in cui trovò radicato il suo stesso modo di pensare e di vedere le arti, ovvero il credere in un mondo più moderno nonché la voglia di sperimentare diverse e innovative forme artistiche. Rodčenko trovò in Lèger la sua stessa voglia di avvicinarsi alla gente con la grafica, il design, la fotografia, l’architettura, il teatro e il cinema e da questo ne nacque un’amicizia, e collaborazione, molto profonda.
Nel 1926 scrisse vari articoli sulla fotografia e sul cinema per la rivista Sovetskoe Kino; nel 1927 fu organizzata la sua prima vera mostra fotografica alla quale ne seguirono altre sia in Russia che fuori del paese.
Nel 1928 acquistò una Leica con cui scattò fotografie dalle prospettive audaci ed insolite sfidando le convenzioni della fotografia artistica del suo periodo storico.
Shaikhet e Al’pert, due fotografi dell’epoca, accusarono Rodchenko di avvicinarsi troppo alle forme dei fotografi “occidentali” come Man Ray e di dare troppa importanza all’estetica tralasciando il contenuto. E proprio a cause di queste accuse, furono messe al bando alcune delle sue fotografie dove erano ritratti giovani pionieri con lo sguardo rivolto verso il cielo: fotografie in grado di trasmettere un messaggio troppo di fantasia e di suggestione, ideali non in linea con il regime di allora.
QUesto un suo commento, datato 1943, circa il realismo socialista che imperava in quel periodo: L’arte è al servizio del popolo, ma il popolo è stato condotto Dio solo sa dove. Voglio guidare il popolo all’arte non usare l’arte per condurre il popolo chissà dove. Sono nato troppo presto o troppo tardi? L’arte deve prescindere dalla politica.
Rodchenko conobbe sua moglie, l’artista Varvara Stepanova, durante gli anni in cui studiò all’istituto d’arte della città di Kazan presso il quale lavorò fino al 1940, anno in cui si dedicò alla pittura tralasciando la fotografia.
Questo suo cambiamento però, non modificò la sua fama tant’è che Rodchenko è tutt’ora conosciuto più come fotografo che come pittore.
Rodchenko morì all’età di 65 anni il 3 dicembre del 1956 a Mosca.