Bert Stern, forte del suo talento, è stato un fotografo americano che ha contribuito massivamente nella creazione di un nuovo concetto di estetica nel mondo fotografico della moda degli anni cinquanta e sessanta.
Stern mosse i suoi primi passi nel mondo della fotografia nel campo commerciale, cosa che ha influito non poco su tutta la sua successiva opera: il fotografo è stato infatti capace di infondere nelle immagini editoriali la stessa attrattiva delle immagini commerciali. Non solo, Stern è stato inoltre capace di catturare, in un singolo scatto, un’intera storia, di carpire l’essenza dei suoi soggetti con i quali ha evidentemente una connessione particolare: Stern ha sempre cercato di colmare la distanza fra fotografo e soggetto, portando la relazione al di fuori dell’ambito formale e professionale. Il tocco magico di Stern è tutto nella sua capacità di raccontare con le immagini e non con le parole una qualsiasi storia, aiutato dalla sua profonda conoscenza dell’animo umano.
Ma Stern non è solo talento, creatività e genialità. Stern è anche tormento, passione. Il fotografo si trova a fronteggiare in prima persona depressione, schizofrenia, crisi di gelosia causate dal suo secondo grande amore: le donne. La fotografia e le donne sono una costante della vita di questo artista così come il successo, arrivato molto presto per quegli anni (a 25 anni con la campagna pubblicitaria per la vodka Smirnoff). Il successo e la notorietà, nonché i soldi facili, hanno di fatto travolto il fotografo ma gli hanno anche permesso di arrivare a dei risultati invidiati da chiunque altro: ricordo che Stern è stato l’ultimo fotografo ad immortalare Marilyn Monroe (per Vogue) prima della sua morte.
Stern comunque non ha dedicato tutta la sua vita alla fotografia: rimase affascinato dal cinema tant’è che aprì un negozio d’arte pop a New York. Tuttavia le donne, la moda, la pubblicità sono rimaste delle costanti durante la sua intera esistenza.
Bert Stern nacque a Brooklyn (1929) da una famiglia di ebrei immigrati in America. Da suo padre, ritrattista di bambini, probabilmente apprese i rudimenti della fotografia anche se fu un autodidatta della fotografia stessa. Poco avvezzo agli studi, lasciò il liceo a soli sedici anni (verso la metà degli anni 40) per lavorare presso una banca di Wall Street. Durante questo periodo Stern realizzò i suoi primi scatti, i provini, gli sviluppi e finalmente gli venne offerto di diventare l’assistente artistico di H. Bramson per la rivista “Sguardo” dove conobbe Stanley Kubrick. Successivamente Bert Stern divenne il direttore artistico della rivista Mayfair.
Nel 1952 si arruolò nell’esercito americano e quindi inviato in Giappone nelle vesti di fotografo militare.
Ritornato in patria, iniziò a collaborare con il Magazine Look, finché gli venne assegnata, da un’agenzia pubblicitaria non proprio famosissima, la campagna per la vodka Smirnoff. “Più secco del secco”…un successo senza eguali.
Più o meno in contemporanea, il giovane fotografo venne folgorato folgorato dal cinema (complice la conoscenza di Kubrick) e con Aram Avakian, girò “Jazz on a summer day” (1958) pellicola incentrata sul jazz di Newport (nel 1999 il film venne dichiarato di grande valenza culturale dalla Biblioteca del Congresso USA e conservato nel National Film Registry). Nel frattempo si sposò con Allegra Kent, una famosa ballerina che diventò il soggetto di numerose sue foto e della quale fu molto geloso. Ebbe tre 3 figli. Nel 1959 immortalò un altro grande, Luois Armstrong per la pubblicità della Polaroid.
Negli anni 60 Stern iniziò a fare uso di anfetamine ed il suo matrimonio con Allegra Kent naufragò. In seguito al divorzio, Stern partì per la Spagna dove probabilmente frequentò una clinica per disintossicarsi.
Tornato nuovamente in America, iniziò a scattare foto di personaggi famosi tra i quali ricordo Liz Taylor e Marilyn Monroe (1962). Quest’ultima fu oggetto di un servizio fotografico da oltre 2000 scatti in cui Marilyn si mostra nuda, velata, maliziosa e scherzosa. Molti di questi scatti vennero inizialmente rifiutati da Vogue, tanto Stern fu costretto a programmare un’altra seduta con Marilyn, che scomparve dopo appena sei settimane.
In questo stesso anno collaborò anche con Stanley Kubrick, che gli commissionò le foto promozionali del film Lolita.
Negli anni 80 venne pubblicata la prima raccolta degli scatti realizzati a Marilyn Monroe, privo però di alcuni scatti che l’attrice aveva scartato. Dopo una decina d’anni però il libro fu riedito (The complete last sitting), questa volta con incluse le foto scartate (riconoscibili in quanto Marylin le aveva scartate ponendoci sopra una croce arancione (furono gli eredi ad autorizzare questa pubblicazione).
Nel 2008 ripetè tutta la sessione delle foto realizzata a Marilyn usando come modella Lindsay Lohan: un lavoro però tacciato come triste, nostalgico, una patetica imitazione da praticamente tutta la stampa.
Nel 2010 sposò in segreto Shannah Laumeister, modella e regista, nonché autrice del documentario “Bert Stern: Original Madman”.
Bert Stern si spense a Manhattan, a 83 anni, nel 2013.