La fotografia è creatività, talento, occhio e soprattutto tanta (e tanta) improvvisazione. Tutti questi elementi sono assolutamente fondamentali per un fotografo e, mentre il talento e l’occhio fotografico sono qualità in gran parte “innate” e ognuno di noi ne ha di più o di meno, l’improvvisazione può sempre essere migliorata da ciascuno di noi grazie all’esperienza, alle sperimentazioni e alle capacità creative di ognuno. Soprattutto quando si fa uso di tecniche particolari, come il bilanciamento del bianco creativo.
I modi con cui si può essere creativi in fotografia sono davvero tanti, più di quanto si possa immaginare ma è davvero sorprendente rendersi conto di come si può sperimentare con alcuni dei concetti più basilari di questa forma d’arte per ottenere risultati inaspettati e, per l’appunto, creativi.
Giocare con la composizione fotografica è il primo fattore fondamentale da apprendere per scattare fotografie di effetto e per poter migliorare le nostre capacità di poter raccontare qualcosa. Tramite la composizione si può essere realmente creativi in tutti i modi possibili, cambiando punto di vista, prospettive, inclinazione, tagli, presenza e posizione di vari elementi all’interno dello scatto.
Migliorare le capacità di composizione però, richiede molto tempo ed esperienza, ed è per questo che partiremo da un concetto più semplice da elaborare. Vi sarà incredibile scoprire come, giocando con i parametri di base della fotografia come apertura del diaframma, tempi di esposizione (ovvero l’uso dell’esposizione creativa), profondità di campo e bilanciamenti del bianco (ovvero l’uso del bilanciamento del bianco creativo) si possano provare stili mai pensati prima.
Per quanto riguarda le modifiche ai tempi di esposizione è facile immaginare come, aumentando l’esposizione, si otterranno effetti di movimento (motion blur) e quei tanto ricercati effetti “setosi” quando si fotografa uno specchio d’acqua.
La stessa cosa quando si gioca con le aperture del diaframma e la profondità di campo: aprendo il diaframma si otterrà una foto più luminosa, con una profondità di campo molto ridotta, in grado di mettere a fuoco solo gli elementi più vicini alla fotocamera e sfocando lo sfondo (potendo generare anche il ricercato effetto “bokeh”) mentre, con una profondità di campo estesa, si otterrà una foto meno luminosa (a parità di altre impostazioni) ma con la capacità di mettere a fuoco anche tutto lo sfondo.
Quasi nessuno, però, pensa a modificare un valore come il bilanciamento del bianco, valore che spesso viene lasciato in Automatico o, nel migliore dei casi, selezionato tra pochi “preset” disponibili in ciascun corpo macchina, a seconda del tipo di luci presenti in scena.
Cosa potrebbe succedere, però, se qualcuno si soffermasse a “giocare” con questo parametro? Vediamolo insieme.
Il bilanciamento del bianco, questo sconosciuto
Il bilanciamento del bianco è una comoda funzione che serve a selezionare la migliore “tonalità di colore” di una foto, basandosi proprio sui livelli del bianco e sulla luce (naturale o artificiale) che va ad illuminare questo colore, cambiandone la “temperatura” (cioè quanto caldo o freddo il colore possa apparire).
Bilanciare il bianco serve quindi ad eliminare eventuali sfumature di colore dai bianchi e farli apparire, per l’appunto, semplicemente bianchi. Molti si limitano a lasciare questo valore in automatico, altri scelgono alcuni preset memorizzati da utilizzare in caso di luce del sole, della luna, luci alogene gialline, luci al neon ecc..
Solo pochi utilizzano di volta in volta il bilanciamento manuale del bianco, che si imposta inquadrando un elemento totalmente bianco e adattando i parametri affinchè risulti davvero del suo colore naturale. Tutto questo, però, serve nel caso si voglia ottenere una foto “politically correct” e cioè corretta dal punto di vista tecnico e, di conseguenza, non necessariamente creativa.
Essere creativi significa essere spesso fuori dagli schemi, rompere alcune regole basilari per sperimentare qualcosa di nuovo, ed è proprio questo che andrebbe fatto col bilanciamento del bianco, ovvero è questa la strada per usare il bilanciamento del bianco creativo.
Cambiare la tonalità di colore di un intera scena, può cambiare totalmente lo stato d’animo di uno scatto, i sentimenti che vengono trasmessi tramite esso. Si può trasformare un calorosa scena in una scena fredda, distaccata, in grado di far riflettere e mettere i brividi. Come al tempo stesso si può rendere più “calda” una foto in una scena fredda e tempestosa, così da far comprendere che per quanto in quel momento si stia attraversando una tempesta, prima o poi ci sarà sempre il sole a scaldare i nostri cuori.
Bilanciamento del bianco creativo: cosa fare?
Il bilanciamento del bianco si basa su una scala di temperature di colore che va all’incirca dai 2500K (nelle vicinanze dello spettro di colore del rosso) fino ai 10.000K o anche oltre (nelle vicinanze dello spettro di colore del blu) ed indica i colori da filtrare per “bilanciare” la scena.
Bilanciando questo parametro, potremo ottenere scene più calde o più fredde a seconda dei nostri gusti: inquadrando un tramonto potremo infatti renderlo più caldo, decidendo di filtrare i colori più vicini all’azzurro e al blu (indicando un valore elevato di gradi Kelvin da cui filtrare) oppure renderlo più freddo decidendo di filtrare i colori fin dal rosso (indicando un valore molto basso di gradi Kelvin). Abbiamo, in questo modo, fatto uso del bilanciamento del bianco creativo.
Il modo ideale per essere creativi con questo parametro, è prima di tutto quello di scattare in RAW, così da non doversi limitare a sperimentare direttamente “in camera” e potersi così divertire tranquillamente in fase di post-produzione.
Scattando in Raw potremo scegliere se rendere una foto più calda o più fredda o, ancora, scegliere se cambiare esclusivamente la temperature del soggetto o dello sfondo, a seconda degli effetti che desideriamo ottenere.
Potremo enfatizzare i colori freddi del soggetto rendendo ancora più freddo uno sfondo, facendolo sembrare quasi illuminato dalla luce della luna, enfatizzare scene di nebbia rendendole ancora più mistiche e tanto altro ancora.
D’altro canto, potremo scaldare una scena (magari già “calda” di suo) per darle un look “fantasy”, quasi innaturale, rendendola accogliente, ricca di emozioni ed enfatizzando i colori tipici dell’autunno, dei tramonti e delle albe.
Come in ogni cosa che riguarda la fotografia, gli unici limiti sono quelli relativi alla fantasia di chi scatta e passa poi alla fase di postproduzione, in quanto le fotocamere e i software moderni permettono davvero di fare ogni cosa con una fotografia, rendendo le possibili combinazioni potenzialmente illimitate e dandoci la possibilità di sperimentare ancora e ancora, fino a trovare il nostro stile personale o, più semplicemente, il “feeling” che sentiamo più adatto ad ogni singolo scatto.