La parti iniziale di questo articolo può essere trovata qui: Parte 1.
Le tecniche di scatto
Ci sono due modi per approcciare I soggetti in movimento: congelare il movimento stesso usando un tempo di scatto breve o ottenere un effetto mosso usando un tempo lungo.
Il problema è definire la velocità giusta: quanto deve essere corto il tempo di scatto per riuscire a congelare il movimento? E quanto lungo per ottenere un effetto mosso senza sfociare nello sfocato? Il tempo di scatto dipende da parecchi fattori tra I quali:
- la velocità del soggetto
- la distanza del soggetto da noi
- la direzione di movimento
- la lunghezza focale della lente che stiamo usando
- l’illuminazione della scena
Un soggetto veloce, una distanza ridotta da esso ed una focale lunga richiederanno un tempo di scatto decisamente corto per ottenere il congelamento, così come un soggetto che si muove da destra a sinistra della nostra scena. Al contrario, un soggetto che ci viene incontro o si allontana permetterà l’impiego di un tempo di scatto un po’ più rilassato.
Il modo migliore per imparare a settare la velocità di scatto è quello di provare differenti velocità e prendere nota su di un pezzo di carta dei parametri in gioco come la velocità di scatto usata, il tipo e la velocità del soggetto, nonché la nostra distanza da esso. Alla nostra scrivania potremmo quindi, con calma, provare a creare uno schema tenendo conto dei vari fattori. Come regola generale, in ogni caso, una velocità di scatto di 1/1000s dovrebbe essere sufficiente per congelare la maggior parte delle azioni mentre una velocità intorno a 1/15s dovrebbe essere il limite per catturare il movimento senza sfocare.
Nella fotografia sportiva o più genericamente di azione, la tecnica del panning è spesso molto usata: come dettagliatamente descritto nell’articolo relativo all’effetto panning, questo lo si ottiene usando una velocità di scatto relativamente lunga e muovendo la camera, durante la fase di scatto, nella direzione di movimento del nostro soggetto (inseguendolo). Ricordate di evitare, nella fase di inseguimento, di muovere la fotocamera: tenere le braccia quanto più vicino possibili al corpo e rotate il vostro busto per inseguire il soggetto. In questo modo eviterete il mosso verticale e la vostra immagine sarà molto chiara. Altro consiglio relativo al panning è quello di mantenere premuto il pulsante di scatto per qualche frazione di secondo dopo la fine dello scatto stesso: in questo modo sarete sicuri di non aver aggiunto del mosso per troppo zelo!
Per migliorare il panning, potete montare la fotocamera su di un cavalletto in modo da non avere problemi con lo spostamento verticale della stessa. Il panning è perfetto per dare la sensazione di movimento in quanto, nella foto finale, dovreste avere il soggetto a fuoco mentre il fondo è particolarmente mosso. Ovviamente, per ottenere dei buoni risultati, sarà necessario provare e riprovare.
Un altro trucco per ottenere delle fotografie nitide è quello di cogliere l’attimo giusto nello scattare la foto, quando il soggetto si prepara allo sforzo massimo. Ad esempio, nel calcio, prima di tirare il calciatore rallenta, un tennista riduce la corsa prima di colpire la pallina e così via. Imparate a conoscere i momenti apicali degli sport che seguite.
Focus sull’azione
Inseguire un soggetto in movimento è tutt’altro che facile. Anche l’inquadratura del soggetto è molto complicata, soprattutto per il problema della messa a fuoco. Per questo motivo ricordatevi sempre di effettuare una pre-messa a fuoco sull’area dove il soggetto dovrà necessariamente (o ipoteticamente passare). Ad esempio, in una corsa automobilistica, sapete che un’autovettura, dopo essere uscita da una curva, passerà in un particolare punto della pista (seguendo la traiettoria ideale): mettete a fuoco in quel punto e aspettate. Quando l’autovettura sarà in quel punto potete scattare la fotografia riducendo drasticamente i tempi. La pre-messa a fuoco la potete fare premendo a metà il pulsante di scatto o addirittura passando in manuale, a seconda di come vi sentite più a vostro agio. Ovviamente la pre-messa a fuoco diventa quasi impossibile per sport dove i movimenti non sono predittibili quali una partita di calcio o anche il volo degli uccelli.
E proprio questi ultimi, gli uccelli, sono il soggetto perfetto per imparare a gestire la messa a fuoco con un soggetto in movimento. Fate tanta pratica con loro in quanto, quando sarete in grado di gestire uno scatto, sarete in grado di gestire praticamente qualunque situazione.
Altro consiglio è quello relativo al tipo di messa a fuoco. Usate la messa a fuoco continua e non usate il display ma il mirino ottico in quanto, la messa a fuoco tramite quest’ultimo è decisamente più efficace e rapida (almeno prima che lo specchio si ribalti). Alcune macchine fotografiche sono dotate di un’evoluzione della messa a fuoco continua, chiamata messa a fuoco continua predittiva: il sensore tenta di anticipare la messa a fuoco analizzando una serie di fotogrammi antecedenti, individuando, per esempio,la direzione di movimento e la distanza dall’obiettivo del soggetto.
La pratica rende perfetti
Continuo a riperterlo: solo con la pratica si acquisirà suffiente dimestichezza per fotografare soggetti in movimento. E con pratica non intendo solo la possibilità di andare ad un evento sportivo (magari non sempre disponibile) ma andare, per esempio, al parco a fotografare un cane che insegue un fresbee, un piccione che si alza in volo, un ciclista che vi passa dinanzi.
All’inizio, concentratevi esclusivamente sul soggetto. Fregatevene di composizione, fondo e luci. Procedete uno step alla volta. Una volta che avrete capito come catturare in modo corretto il vostro soggetto, cominciate a giocare con la luce fino a raggiungere il vostro obiettivo.
Quindi passate alla composizione. Fotografate il ciclista mentre passa dinanzi ad una fontana o il piccione che decolla con sullo sfondo un gruppo di bambini che giocano. Non mischiate le cose: se non siete in grado di ottenere una messa a fuoco decente o un panning accettabile, non ha senso pensare allo sfondo.
Non dimenticatevi anche la pratica sulla messa a fuoco: non limitatevi ad usare la predittiva o la continua, giocate anche con le altre messa a fuoco disponibili e settando in manuale. Dovete essere in grado di valutare le differenze in modo da cambiare tra le varie possibilità senza ripensamenti: un’azione è di per se rapida e non avrete tempo di ragionare.
Non valutate le fotografie scattate sul visore della macchina fotografica…è inutile. Basso dettaglio e schermo piccolo non aiutano. Piuttosto segnatevi, foto per foto, cosa avete usato (in termini di messa a fuoco, lunghezza focale e via discorrendo) ed effettuate le vostre valutazioni a casa. L’indomani, tornate nel parco e ricominciate da capo eliminando le combinazioni che il giorno prima non hanno funzionato per nulla. In questo modo restringerete drasticamente il range di possibilità.
Molto utile e facilmente comprensibile