(Le parti iniziali di questo articolo possono essere trovate qui: Parte 1, Parte 2, Parte 3)
Il Flash – Parte 2
Il flash slow-sync utilizza una velocità di scatto alta al fine di catturare i dettagli della scena usando la luce ambientale e la luce del flash per catturare i dettagli del soggetto in primo piano.
Supponiamo di operare con un tempo di scatto lungo. Se il flash è sincronizzato sulla prima tendina (front-sync), il lampo del flash arriva all’inizio dell’esposizione. Il soggetto viene fotografato, anzi congelato, nei primi istanti dello scatto. Durante il resto dell’esposizione il flash non sarà più attivo ed il soggetto, in movimento, non sarà più catturato dal sensore o sarà catturato come una sorta di ombra che si muove (una scia). Al contrario il restante della scena verrà catturato senza problemi grazie alla lunga esposizione. Più lunga sarà l’esposizione più luminosa sarà la scena e meno evidente sarà la “scia” del soggetto mentre il soggetto stesso, immortalato dal flash, manterrà sempre la stessa luminosità. Ipotizzando che il nostro soggetto si muove da sinistra verso destra, il soggetto, con la sincronizzazione sulla prima tendina (front-sync) sarà a sinistra della foto e la scia si muoverà da sinistra verso destra (un po’ innaturale).
Sincronizzando il flash sulla seconda tendina (rear-sync) avviene il contrario: la fase iniziale dell’apertura sarà senza luce del flash che scatterà subito prima la fine della fase di esposizione. Ne deriva che il soggetto sarà immortalato a destra mentre la scia sarà da sinistra verso destra, prima del soggetto stesso (molto più naturale).
Ovviamente, un front-sync è facile da realizzare in quanto il soggetto è immortalato quando premiamo il bottone di scatto. Un rear-sync, al contrario, richiede che il pulsante venga premuto in anticipo rispetto alla posizione in cui vogliamo che il soggetto venga immortalato. L’errore classico è quello di usare un tempo troppo corto (soggetto al centro della foto) o troppo lungo (soggetto fuori dalla foto). Anche in questo caso l’esperienza aiuterà parecchio.
Modalità Strobo. Molti flash offrono la possibilità di lanciare, a piccolissimi intervalli di tempo, più lampi consecutivi. Usare un flash strobo per immortalare un corridore, per esempio, genererebbe un ulteriore effetto molto particolare: il corridore verrebbe immortalato nella stessa scena in differenti posizioni.
Ovviamente vi sono delle limitazioni: lo strobo emette lampi ad una potenza decisamente inferiore a quella massima quindi dovete necessariamente trovarvi vicino al soggetto. Il secondo problema è dato dallo sfondo: essendo esso statico, riceverà una quantità di luce eccessiva, con conseguente sovraesposizione. Per evitare questo problema, posizionate il flash (quindi come unità remota e non sulla testa della fotocamera) leggermente di lato in modo che la luce colpisca massivamente una zona fuori dalla scena o cercate di posizionarvi in modo che alle spalle del soggetto vi sia una zona molto scura (tipo all’aperto, e non in uno stadio).
Il flash offre anche la possibilità di ricorrere alla modalità High-speed sync. Come si può intuire dal nome, è il contrario del low-speed sync ed è usato per lavorare con tempi di scatto brevi. In questa modalità il flash opera normalmente alla massima potenza dovendo concentrare tutta la luce in una frazione molto piccola. Ne consegue che che modalità strobo è pressoché inutile (a meno che non siate veramente vicini al soggetto!). Occhio a non esagerare con la velocità di scatto:i flash sono si veloci, ma non troppo. Un flash di medio valore arriva tranquillamente a 1/250s, un top di gamma anche a meno di 1/500s.
Come accennato ad inizio paragrafo, un flash non dovrebbe essere usato sulla testa della macchina fotografica in quanto la luce del flash troppo vicino all’obiettivo appiattisce la scena. L’ideale sarebbe, se possibile, posizionarlo ad una certa distanza. Per poter fare questo è necessario avere a disposizione un qualche tipo di sistema di remotizzazione. Il più semplice è messo a disposizione dallo stesso flash: anche i modelli entry level sono dotati di sensore IR. Attivarlo è semplicissimo: basta scattare la fotografia aprendo il flash della fotocamera. Al lampo del flash integrato corrisponderà il lampo anche del flash remoto. Per completare il sistema, potete schermare il flash integrato usando un vecchio pezzo di pellicola fotografica (anzi, due sovrapposti): questo fungerà da filtro IR impedendo che la luce del flash integrato colpisca il soggetto. Un alternativa più elegante è usare un remotizzatore RF facilmente reperibile sul mercato.
Accessori
Di sicuro, un fotografo sportivo dovrà essere equipaggiato con un buon treppiede, soprattutto se vengono usate lunghezze focali molto spinte. Vi rimando a questa discussione per la scelta del giusto treppiede nonché a questa comparazione tra treppiedi sotto i 150€. Anche la testa (qui una comparazione tra 14 teste per treppiede) del cavalletto deve essere scelta accuratamente, soprattutto per quanto riguarda la piastra di sgancio rapido.
In alternativa al treppiede potrebbe essere utile un monopiede: più comodo da portare in giro e da usare soprattutto se non avete sufficiente spazio per aprire un treppiede classico.
Non dimenticate infine una borsa fotografica capiente ma soprattutto resistente e ben imbottita. Un evento sportivo, ad esempio, può essere pericoloso per gli obiettivi, considerata la possibile calca. Un’imbottitura elevata attutirà eventuali colpi ricevuti riducendo al minimo i rischi.