La qualità della luce è ciò che dà alle nostre immagini vitalità ed interesse. I pittori sanno molto bene quanto questo sia importante e nelle loro opere la inseriscono in modo sapiente. Al contrario, un fotografo, soprattutto se impegnato a fotografare gli uccelli, deve saper “vedere” la luce che illumina una scena, interpretarla ed usarla a proprio vantaggio.
La luce
Il problema principale con in quale ci si scontra,quando si fa fotografia di uccelli, è l’impossibilità di mettere in posa il soggetto e la necessità di adattarsi il più velocemente possibile alla luce disponibile. Ad esempio, avremo grandissimi problemi se il nostro uccello sta volando contro-sole in quanto otterremo un’immagine molto scura del nostro soggetto.
Un flash dotato di uno schermo di Fresnel è un utile accessorio per fotografare gli uccelli che si trovano sul lato “sbagliato” della luce: uno di questi flash è il Better Beamer, un estensore del flash specifico per teleobiettivi in grado di focalizzare il fascio luminoso e guadagnare, rispetto ad una soluzione flash tradizionale, qualcosa come 2 o 3 stop extra di copertura.
Se si utilizza il flash come fill-in, sarà inoltre necessario sistemarlo lontano dalla fotocamera in modo da evitare l’effetto occhi rossi: in questo caso ha senso montare una staffa alla macchina fotografica in modo da posizionare il flash lateralmente. Ricordatevi inoltre di impostare la fotocamera in modalità Av e ridurre la potenza del vostro flash in modo da sottoesporre di circa 11/3 di stop. È quindi necessario applicare la compensazione dell’esposizione del flash nella fotocamera o sul flash stesso: questo perché dobbiamo “nascondere” quanto più possibile la presenza del flash ad un osservatore esterno: quando si usa un flash in modalità fill-in, nella foto è chiaramente visibile la sua presenza. L’idea, invece, è quella di ridurne la potenza in modo da incrementare solo marginalmente l’effetto: sufficiente per rendere più chiaro il nostro soggetto ma non tanto da far capire che si sta usando un’illuminazione differente dalla sola illuminazione naturale disponibile sulla scena.
Il modo migliore per ottenere delle belle fotografie con i soggetti perfettamente illuminati è quello di avere il sole dietro di voi, in modo che i punti d’ombra cadano dietro l’uccello. Siate pronti a muovervi molto velocemente (anche correndo) se il sole o la posizione dell’uccello cambiano.
Al contrario, se non potete evitare la presenza del sole alle spalle del vostro soggetto, cercate di sfruttalo al meglio: fate molta attenzione che il sole non entri nella vostra scena, pena la presenza di flares luminosi nell’immagine. Fate in modo di avere il sole spostato di pochi gradi di lato piuttosto che direttamente dietro al soggetto: in questo modo sarete anche in grado di scattare delle ottime foto di silhouette, sempre interessanti e un’ottima foto “rifugio” quando la luce non vi permette di ottenere delle immagini nitide e luminose dell’uccello che volete riprendere (in tal caso, ricordatevi di prendere la vostra esposizione dallo sfondo in modo da sottoesporre drasticamente il soggetto. È necessario mantenere il sole fuori dalla scena quando si misura l’esposizione, specie se non la state misurando su un singolo punto).
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Fotografare gli uccelli – La composizione
La prima regola della composizione è di semplificare l’immagine: meno è meglio. Sfondi occupati, rami che attraversano il soggetto, oggetti luminosi che distraggono o macchie di colore sono tutte cose indesiderabili in una fotografia.
L’angolatura della testa
Moltissimi fotografi naturalistici applicano la cosiddetta regola HAP (Head Angle Police): fotografare gli uccelli quando questi guarda lateralmente rispetto alla fotocamera o quando inclina di qualche grado la testa: in questo modo, se l’angolo è buono e l’illuminazione è giusta, si otterrà un punto di luce negli occhi dell’uccello, punto luce che donerà vita alla nostra fotografia. Inoltre, con questa particolare posizione, l’uccello sembrerà non aver notato la macchina fotografica: al contrario, riprendendo un uccello che ci guarda, potremmo catturare una sorta di sensazione di “spavento” nell’uccello, il che non sarebbe bello per la foto finale.
L’importanza del punto di scatto
Un punto di scatto sbagliato è un altro errore commesso di frequente. Se un uccello è in alto su di un albero e si punta la lente verso di esso, è altamente improbabile che si otterrà uno scatto soddisfacente. Allo stesso modo, se si sta scattando verso il basso (magari un uccello per terra e noi in piedi sopra di esso), probabilmente la nostra foto sarà impersonale se non brutta.
Le migliori immagini sono sempre ottenute scattando vicino al livello degli occhi. Ciò può comportare differenti scelte in funzione dell’obiettivo che abbiamo e alla nostra posizione: nel caso si usi un obiettivo molto lungo (tipo un 500mm), probabilmente non sarà necessario essere molto vicini al livello degli occhi dell’uccello in quanto la distanza “diminuirà” questo problema. Ma via via che il nostro obiettivo si accorcia, dobbiamo essere quanto più bravi possibile nel posizionarci in modo corretto rispetto al nostro soggetto.
L’immagine perfetta? L’uccello su di un ramo: un classico
Che vi possa piacere o meno, l’immagine perfetta è quella di un uccello appollaiato su di un ramo, con uno sfondo totalmente sfocato. Uccello che ha ovviamente la testa leggermente inclinata. Un’immagine molto semplice tale da concentrare tutta l’attenzione dell’osservatore sul nostro soggetto ma tremendamente complicata da realizzare: provateci!
Per fotografare gli uccelli su di un ramo, la cosa più importante è essere vicini al soggetto. Al contempo, lo sfondo deve essere il più lontano possibile e ragionevolmente uniforme, come un prato d’erba. Fotografate con una lente il cui diaframma è totalmente aperto (questo perché dovete ridurre al minimo la profondità di campo e gettare quindi lo sfondo fuori fuoco) e concentratevi sull’occhio dell’uccello, ricordando però che se il vostro ingrandimento è alto, allora potrebbe essere necessario focalizzare su una parte del corpo dell’uccello differente dall’occhio stesso, magari sul collo dello stesso (questo per poter mettere a fuoco l’intero volatile).
Ricordatevi che, in presenza di un teleobiettivo, maggiore è la lunghezza focale, più lo sfondo sfuma. E’ molto più facile ottenere l’effetto sfumato dello sfondo con un obiettivo f4 500 millimetri rispetto ad un f5.6 400mm. Al contrario, possiamo ottenere lo stesso effetto dell’obiettivo f4 500mm usando un f2.8 da 300 millimetri, in quanto sarà possibile aprire molto di più il diaframma e “compensare” la minore lunghezza focale.
Infine, ricordate anche il “problema” del Bokeh quando sfocate gli sfondi: è un effetto piacevole che sarà facilmente realizzabile con dei teleobiettivi molto spinti piuttosto che con delle lunghezze focali corte.
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