Fotografare i fulmini è una delle cose più complicate da fare ma, al contempo, anche una delle più gratificanti: non solo per la bellezza della foto finale quanto per l’essere riusciti a scattare “alla velocità della luce”.
Relativamente alla difficoltà, basti solo pensare al fatto che sono eventi non ripetitivi, non prevedibili, di intensità e luminosità particolarmente variabile…e non si mette in posa: non sapete insomma dove cadrà.
Attrezzatura
Per fotografare i fulmini ci serve un po’ di materiale, la maggior parte del quale dovrebbe già far parte della nostra dotazione:
Un’ottica grandangolare o per lo meno non più grande di 135mm, la cui apertura vari tra f/2.8 a f/22 (vedremo poi come regolarci). L’ottica, se fosse fissa, sarebbe meglio.
Un cavalletto
Il remotizzatore di scatto
ISO
Vale il discorso già fatto per la luna: fotografiamo un qualcosa di particolarmente luminoso e non vogliamo rumore su di esso: ISO 100 e non di più.
PULIZIA
Ecco una voce che non ho mai usato negli altri tutorial: la pulizia delle ottiche. A causa del fortissimo bagliore del fulmine, un granello di polvere o una ditata verrebbero amplificati tantissimo sulla foto finale, rovinandola. Passate quindi qualche minuto a pulire tutto con minuzia e delicatezza.
Posizione
Questa è importante non tanto per la qualità finale della foto, quanto per la vostra sicurezza: certo, fare una fotografia in aperta campagna o al mare è sicuramente più bello in quanto il lampo sarebbe “solo” o quasi nella composizione della scena, ma sicuramente è più rischioso per voi, soprattutto in Italia.
La regola dice che, per essere “relativamente” sicuri, bisognerebbe piazzarsi a non meno 10 chilometri dal temporale ed evitare alcune operazioni quali sistemarsi in un campo totalmente vuoto (senza alberi o altre strutture che possono attirare il fulmine più di quanto potete fare voi e la vostra attrezzatura) o sul bagnasciuga, sistemarsi vicino a linee elettriche o pali tralicci/pali della corrente, parlare al telefono, bagnarsi (come avere i piedi nell’acqua).
Una buona idea è quella di sistemarsi in macchina. Macchina fotografica fuori dal finestrino, remotizzazione wireless e aspettiamo.L ’auto è una gabbia di Faraday perfetta, isolata dal suolo tramite gli pneumatici: anche se un fulmine vi colpisse, gli unici problemi li avrebbe la centralina (forse) e la povera reflex!
Ricordarsi infine che una tempesta di fulmini senza pioggia è decisamente più pericolosa.
Che temporale ci serve?
Anche qui, bisogna fare attenzione: temporali con forti acquazzoni sono da scartare: come per la polvere, anche la pioggia rovinerebbe la nostra fotografia. Meno acqua c’è, meglio è. Per il resto, sta alla pazienza: i fulmini non sono frequentissimi, quindi ci servirà un po’ di pazienza. Certo, se i fulmini sono molto radi, probabilmente non riusciremo a fotografarli (a meno di stare sul chi va la per tutto il tempo). VI consiglio di informarvi su internet riguardo ai temporali in arrivo nella zona che avete scelto: molti servizi quali quelli dell’Aeronautica o della Marina Miliare forniscono informazioni anche sui fulmini oltre che sulla pioggia. E sono gratis da consultare
Passiamo alla tecnica
Come si fa ad essere “veloci come la luce” e a fotografare un fulmine? Semplice: non si fa! Dimenticatevi tempi i tempi di scatto e non mettetevi a fare prove di reazione: non riuscireste ad ottenere il risultato voluto. Il trucco è quello di usare la solita modalità BULB. Individuate l’area dove i fulmini cadono più di frequente, puntate e scattate (tanto è notte). Una volta che il fulmine ha fatto la sua apparizione, ripremete il pulsante di scatto e godetevi il risultato.
Ovviamente la macchina dovrà lavorare in manuale, con messa a fuoco su infinito.
Esposizione
Stiamo operando di notte. Ipotizzando di aver settato la sensibilità ISO su 100 (200 se la tempesta è molto lontana), possiamo ipotizzare le seguenti aperture (ricordiamoci che stiamo fotografando luce pura su di un cielo scurissimo):
Brillantezza del fulmine ISO Apertura
Fulmine molto vicino (300metri)100 ISO f/16-f/22
Fulmine a 1Km 100 ISO f/11
Fulmine a 5-10 km 100 ISO f/5.6
Fulmine a 10-20 km 200 ISO f/4-f/5.6
Fulmine a 20-50 km 200 ISO f/2.8
Questi valori valgono nel caso in cui l’area di scatto è priva di nuvole basse (la maggior parte dei casi). Nel caso ci fossero nubi o foschia, dovrete aprire di uno stop in più. Ovviamente il tutto è da rapportare all’intensità del fulmine stesso, ma qui è questione di fortuna: questi valori sono un buon compromesso iniziale.
Altro problema a cui pensare è, come nel caso della luna, alla differenza di lucentezza tra fulmine e cielo. L’esposizione sarà necessariamente un compromesso tra i due. Non si può fare come con la Luna e scattare una foto del lampo e del cielo e quindi combinare le due immagini a causa dell’evoluzione del fulmine nel cielo (non è una linea). Di norma, se siete vicini, il fulmine illuminerà buona parte della scena risolvendovi il problema. Nel caso siete lontani, avrete un problema di esposizione dello sfondo (che non risolverete se non in post processing).
Fotografare i fulmini di giorno
Ecco un compito particolarmente complicato: la modalità BULB non può essere usata (a meno che non vogliate una foto talmente sovraesposta da diventare totalmente bianca).
Per i fulmini di giorni vale esattamente l’opposto di quanto detto per le notturne: fate pratica in modo da ridurre il vostro tempo di reazione fino a meno di 0,2 secondi. Non è facile, ma cis i può riuscire. Il motivo? Semplice: appena vedete il fulmine, dovete scattare!
Ovviamente, in questo modo, scordatevi le ramificazioni: quelle avvengono nella prima fase del fulmine, al Massimo sarete in grado di fotografare la serpentine che raggiunge terra. Non proprio il massimo, ma anche questo ha la sua bellezza.
I tempi ottimali di esposizione sono tra 1/15 ed 1/30. Di meno significa non fotografare il fulmine di ritorno (fateci caso, in molti casi il fulmine ad un certo punto intensifica la luminosità), di più significa sovraesporre.
Per l’apertura, provate con f/22.
Consiglio: anche nella luce del giorno ci sono delle situazioni favorevoli. E’ il caso del tramonto e dell’alba: qui il contrasto è maggiore essendoci poca luce, per cui sono due momenti preferibili (sempre che ci sia un temporale).
Fotografare i fulmini: Un aiuto dalla tecnologia.
Sapete cosa è l’oggetto qui in fotografia? E’ un trigger, acquistabile su eBay a meno di 100 dollari. E’ un “lettore di luce” che comanda la vostra fotocamera (insomma, è un telecomando): non appena legge il fulmine, da l’ordine di scatto. Certo, anche in questo caso non riuscirete a prendere le ramificazioni, ma la serpentina è assicurata. Un buon modo per risolvere il problema della lentezza di riflesso!
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