Avete mai provato a fotografare i fuochi d’artificio? Si tratta di una situazione non facilissima da gestire, a causa di una serie di fattori che vanno a sommarsi: la notte, la lentezza dell’evento, la gente presente e così via. In questo tutorial, vi spiego alcune regole base che dovrebbero essere seguite per riuscire a tornare a casa con un buon numero di scatti ben riusciti! Ovviamente come in ogni altro caso in cui c’è di mezzo una macchina fotografica, la prima regola è la pazienza: ne serve tanta. Anche e soprattutto se avete una macchina fotografica da primi della classe.
Parte Prima – Una bassa velocità dell’otturatore
Un fuoco artificiale richiede tempo, dal momento in cui è stato lanciato fino a quando le ultime particelle luminose sbiadiscono.
Fotografare con una fotocamera digitale è un po’ come fotografare con una pellicola per diapositive. Se non stai attento, puoi sovraesporre e perdere dettagli e colori delle luci. Insomma, usare una fotocamera digitale per catturare dei fuochi artificiali non è una cosa banale.
Quanto lunga deve essere l’esposizione? Almeno un secondo, a volte due secondi, ed in alcuni casi anche di più. Brevi esposizioni non sempre permettono di catturare tutta la scia luminosa mentre esposizioni più lunghe tendono a produrre risultati slavati. Per esempio, se si dovesse impostare l’esposizione per 1/500, non solo l’obiettivo rimarrebbe aperto giusto per una frazione della progressione del razzo, ma l’esposizione potrebbe essere addirittura troppo breve per registrare qualsiasi immagine.
Se potete impostare la velocità di scatto su BULB, fatelo: è possibile in questo modo controllare esattamente quanto tempo l’otturatore rimane aperto. Il trucco è quello di aprire l’otturatore proprio all’inizio del lancio e chiuderlo quando raggiunge il suo picco. Anticipare l’esplosione può essere difficile, ma non impossibile…considerando che il razzo è uno, se non siete esperti, non provateci a meno di fallire la foto. Se non si dispone dell’opzione BULB, è possibile scegliere una impostazione fissa, ad esempio 1 secondo.
il modo migliore per usare una lunga esposizione dipende principalmente dal tipo di fotocamera si sta utilizzando. Esaminiamo come funziona con diversi tipi di telecamere.
Fotocamere reflex digitali
E’ la situazione più semplice: in modalità manuale, è possibile selezionare un tempo di esposizione lungo impostando l’otturatore da uno a 30 secondi o utilizzando l’impostazione BULB. È inoltre possibile utilizzare la modalità priorità di otturatore per controllare la velocità dell’otturatore stesso. Per l’impostazione BULB vi consiglio anche un cavo di scatto o un telecomando a IR.
fotocamere digitali punta-e-scatta
La situazione si complica: niente impostazioni manuali ma solo la possibilità di scegliere una “modalità”. Molte macchine hanno proprio una modalità “fuochi artificiali” che imposta in automatico. Se non ce l’ha…dimenticatevi le fotografie dei fuochi artificiali.
Parte Seconda – Scegliere la giusta apertura
Cosa apertura si dovrebbe usare? Il f-stop deve essere basato sulla sensibilità ISO selezionata.
Si potrebbe pensare che, poiché il cielo è buio, serve un’apertura ampia. Errore, è esattamente il contrario. Ricordate che il nostro scoponon è quello di fotografare il cielo scuro, ma di usarlo come sfondo. Il nostro scopo è invece fotografare delle strisce di luci colorate molto intense. Se andassimo ad usare un diaframma spalancato per fotografare queste scie, probabilmente andremmo a sovraesporre i colori. Risultato: foto sbiadita.
Per intensificare il colore, quindi, bisogna utilizzare un diaframma più piccoli, come f / 8 o f/11 o anche f/16. Come per la scelta del tempo di posa, si dovrà impostare il diaframma manualmente. Quale diaframma usare dipende dalla sensibilità ISO della fotocamera digitale e dall’intensità della luce dei fuochi. Ciò significa che, necessariamente, dovete fare delle prove.
Settando una delle aperture suggerite di seguito, è possibile utilizzare l’anteprima della fotografia per testare e poi compensare l’apertura.
ISO DIAFRAMMA ISO 100 da ƒ/8 a16 ISO 200 da ƒ/11 a 22 ISO 400 da ƒ/16 a 22
Questo schema funziona con maggior parte delle fotocamere digitali che permettono di impostare la velocità dell’otturatore e l’apertura. Va detto che anche una buona parte dei modelli più sofisticati delle digitali punta-e-scatta permettono al fotografo di impostare questi controlli. Se non lo si è mai fatto prima, si dovrà innanzitutto capire come utilizzarli, facendo qualcosa che normalmente non viene fatto: leggere il libretto di istruzioni della fotocamera.
Parte Terza- Settare gli ISO
Tipicamente, il rumore non è un problema in questo tipo di immagine (il cielo di sfondo è particolarmente scuro). Il consiglio, in ogni caso, è di utilizzare ISO 200 o 400. Il punto importante è che non c’è bisogno di ISO molto alti: si rischierebbe di sovraesporre i fuochi d’artificio. Un ISO molto basso – per esempio ISO 50 o 100 – non è sufficientemente sensibile per catturare la luce. (Ricordate, mentre l’otturatore rimarrà aperto per un secondo o più, il lampo di luce durerà, per ogni zona del cielo, solo una frazione di secondo).
Dal momento che molte reflex digitali attuali offrono ottimi risultati anche a sensibilità ISO elevate quali 800, 1600 e 3200, perché non usare una maggiore sensibilità ISO? La risposta è semplice: non è necessario. Ci interessa esclusivamente un tempo di esposizione lungo,. Come detto il paragrafo prima, i fuochi d’artificio sono abbastanza brillanti per poter impressionare il sensore già ad un ISO come 200 o 400. ISO più alti farebbero solo correre il rischio di sovraesposizione e quindi di ottenere colori sbiaditi. Si consiglia inoltre, a causa della luminosità dei fuochi d’artificio contro il cielo scuro, di evitare l’uso della funzione “Auto ISO” (che su una reflex corrisponde a blasfemia…).
Parte Quarta – Un appoggio solido
Indipendentemente dalla vostra macchina fotografica, una volta elaborato il tempo di posa / diaframma / ISO, la chiave del successo è una base solida per tenere la fotocamera immobile mentre l’otturatore è aperto. Questo è più o meno un requisito fondamentale per tutti i tempi, esposizioni o tempi di posa più lenti di 1/30 di secondo. Ovviamente, la migliore base d’appoggio in assoluto è un treppiede. Esso fornisce una solida base su cui tenere la fotocamera immobile durante l’esposizione. Inoltre permette di posizionare facilmente la fotocamera su un’elevazione corretta. Tutte le reflex digitali e quasi tutti i punta-e-scatta hanno un foro filettato sul fondo che permette di collegare la fotocamera a un treppiede.
Un treppiede è solo l’inizio. L’obiettivo è fare in modo che la fotocamera sia il più possibile priva di vibrazioni durante il tempo di esposizione. Dal momento che premendo il pulsante di scatto si può causare una vibrazione, è possibile utilizzare un telecomando IR o via cavo. Il cavo di scatto o la versione wireless consente di fotografare senza toccare direttamente la fotocamera. Risultato: riduzione al minimo delle vibrazioni della fotocamera.
Suggerimento avanzato: Per la massima stabilità, su alcune reflex digitali professionali è possibile bloccare lo specchio in posizione sollevata. Perché fare questo per le foto di fuochi d’artificio? Perché quando si scatta una foto con una normale DSLR, lo specchio scatta durante il momento dell’esposizione, scatta poi di nuovo in modo da poter impostare lo scatto successivo nel mirino. Quando lo specchio scatta in su, fa sì che la fotocamera vibri per un attimo. Anche se questa vibrazione è di solito piccola, se si è un purista e si vuole più stabile possibile la fotocamera durante il tempo di esposizione, è possibile eliminare questa vibrazione totalmente bloccando lo specchio nella sua posizione “up”. Naturalmente, non è possibile inquadrare la ripresa successiva nel mirino se lo specchio è bloccato…ma questo potrebbe non essere un problema così grande. Dopo tutto, di solito, i fuochi d’artificio vengono sparati nella stessa porzione del cielo, così una volta puntata la fotocamera e inquadrata l’area di scoppio l’area di tiro/volo, è possibile bloccare lo specchio.
Ritorno alle origini: se non si dispone di un cavalletto (o si sta utilizzando una macchina fotografica che non ha un foro per il treppiede), si devono trovare soluzioni alternative. Provate per esempio a posizionare la fotocamera su una piattaforma solida di fortuna come un paletto, una ringhiera, o un muro. Nessuno di loro è stabile come un treppiede, ma sono infinitamente meglio di tenere la fotocamera in mano.
Un avvertimento: se, per caso, siete su una barca e cercate di fotografare i fuochi d’artificio, il treppiede o la murata della barca o qualsiasi altra cosa usata come una “piattaforma” farà ondeggiare la macchina con lo stesso ritmo della barca. Risultato: i fuochi d’artificio fotografati subiranno una ondulazione direttamente legata al beccheggio con le linee curve invece che diritto. Insomma, avete fallito la foto. Fare foto di fuochi da una barca è, banalmente, una perdita di tempo. Godeteveli a pieno!
Parte Quinta – La Composizione
In che modo si dovrebbe tenere la macchina fotografica? In genere, si otterranno risultati migliori con un formato verticale piuttosto che orizzontale. Dopo tutto, il tracciato di un razzo è solitamente verso l’alto e non molto ampio. Tuttavia, una decisione definitiva circa la cornice da usare dipenderà anche dalle dimensioni della folla, la nostra posizione in quella folla, ed il numero di punti da cui i fuochi d’artificio verranno lanciati e scoppieranno. Per esempio, a New York, i grandi magazzini Macy hanno sponsorizzato il quattro di luglio i fuochi d’artificio: i razzi vengono lanciati da una serie di chiatte sia nell’East River che nell’Hudson River, a più di un chilometro di distanza. Questo permette di avere, nella stessa area del cielo, anche più di sei esplosioni in una sola volta: in questo caso è meglio una foto orizzontale.
Posizionarsi con saggezza.
Passate un po’ di tempo prima dello spettacolo a perlustrare il luogo. Se si tratta di uno spettacolo piccolo, magari si ha la possibilità di fare due chiacchiere con i fuochisti per capire dove lanceranno i razzi. Per ottenere le foto migliori con una fotocamera digitale punta-e-scatta o con una DSLR, bisogna cercare di determinare dove i fuochi d’artificio saranno lanciati e quindi individuare una posizione da cui l’area interessata sia visibile, senza ostacoli e che soddisfi le vostre esigenze in base alla composizione del terreno, l’altezza a cui i fuochi d’artificio esploderanno e così via. Evitate di essere in mezzo a una folla, con persone che vagavano di fronte alla telecamera, o peggio, a sbattere contro il treppiedi durante lo scatto esposizione. State lontani da sorgenti di luce artificiale, come lampioni, per evitare i flare di luce. Attenzione ai rami degli alberi che possono intrufolarsi nella vostra composizione.
Lunghezza focale.
Che focale dovremmo utilizzare? Se siete vicino al display e se avete una scelta, utilizzatene una “normale” o leggermente grandangolare. Dal momento che la vostra posizione rispetto al razzo determinerà l’esatta lunghezza focale, utilizzate questo come guida: la foto dovrebbe includere una buona parte del cielo di sfondo nella parte bassa della foto stessa, mentre nella parte alta dovrebbe contenere la “testa” dei fuochi d’artificio esplosi. Quindi una focale lunga non va bene: ribadisco come la scelta migliore è per un obiettivo “normale” (quello dato in bundle con la fotocamera per esempio) o possibilmente un grandangolo. Se poi siete particolarmente lontani dal punto di scoppio dei fuochi, una lunghezza focale maggiore potrebbe essere necessaria…altrimenti l’area della foto sarebbe prepotentemente “nera”.
Soggetti in primo piano. C’è una cosa ulteriore da considerare che può rendere una foto di fuochi d’artificio fuori dal comune e speciale. Lo scoppio di un razzo, di per sé, è abbastanza. Ma non è particolarmente interessante. Cosa si può fare per aggiungere interesse alla foto? Fotografate non solo lo scoppio, ma anche qualcos’altro: ad esempio, cercare di sistemarvi in modo da avere, alle spalle del fuoco, un monumento importante come può essere la Torre Eiffel. Ovviamente, se non siete a Parigi, cercate una statua, le sagome degli spettatori, tanto per per dare un senso di posizione per la foto. Ma vanno bene anche un albero, un edificio, un ponte, un orizzonte…insomma riempite gli spazi vuoti.
Parte Sesta: Utilizzare la più alta qualità possibile.
Scegliendo come impostazione della qualità della foto la più alta possibile, si ridurrà la quantità di compressione applicata alle immagini. La compressione JPEG degrada la qualità dell’immagine e può anche introdurre artefatti nell’immagine. Questo è un problema molto sentito in questo tipo di foto in quanto gli artefatti di compressione sono tipicamente presenti in zone ad alto contrasto tonale e del colore, come appunto la luce colorata dei fuochi d’artificio esplosi contro un cielo nero. Meno compressione significa minor numero di artefatti dell’immagine e maggiore qualità. A meno che non si disponga di una DSLR full frame, non aspettatevi di essere in grado di fotografare i fuochi d’artificio in formato RAW: la fotocamera occuperà troppo tempo per salvare l’immagine, non permettendovi di scattare più fotografie ravvicinate.
Parte Settima: occhio al fumo!
I fuochi pirotecnici generano fumo, e tanto. Il fumo, soprattutto con esposizioni lunghe, è particolarmente visibile sulle fotografie, cercate di evitarlo. La soluzione è banale è quella di mettersi controvento, come nella foto di seguito: in questo modo non dovete più preoccuparvi e potete concentrarvi solo sulle luci.
Ritorno alle origini.
Sia che siate esperti o non, c’è un ulteriore “trucco” da prendere in considerazione. Perché accontentarsi di un solo fuoco artificiale? Perché non mantenere l’otturatore aperto abbastanza a lungo per cogliere il bagliore di un paio di razzi che esplodono in aria uno dopo l’altro? Per ottenere questo risultato, settate un tempo di esposizione lungo: 10 secondi, 20 secondi, e anche di più. I risultati saranno notevoli!
Per riassumere, ricordarte le cinque regole fondamentali:
Fotografare in Digitale è una eZine specializzata in Fotografia, nata nel 2012. Negli anni la nostra rivista si è trasformata da semplice blog in un portale per i fotografi del tutto completo, in grado di aiutare sia chi si affaccia per la prima volta alla fotografia, sia chi già padroneggia la macchina fotografica.
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