Il fumo è un elemento particolarmente attraente come soggetto fotografico ma, a causa della sua “evanescenza”, è anche uno dei più complicati da fotografare. Riuscire a fotografare un pennacchio di fumo richiede anche parecchie ore di preparazione e tanti scatti di prova, ma alla fine permette di ottenere un risultato particolarmente bello.
Vediamo come procedere per la fotografia di un pennacchio di fumo.
L’ambiente
Può sembrare banale ma la stanza dove si decide di strutturare lo studio fotografico per fotografare il fumo è fondamentale: la luce deve essere completamente controllabile (quindi dovete poter essere completamente al buio), non ci deve essere vento o comunque qualche spiffero che può modificare la traiettoria del fumo (sarete voi a decidere come muovere il pennacchio di fumo), deve essere una stanza dove potete permettervi, senza far arrabbiare nessuno, di accendere un qualcosa che generi fumo ed infine deve avere una buona ventilazione “a comando”. Quest’ultimo punto è fondamentale in quanto, una stanza satura di fumo, è una stanza “nella nebbia”. Il che significherebbe perdere dettagli e rendere la nostra foto meno precisa. Ricordatevi quindi di areare il locale con una certa regolarità e non solo per evitare l’effetto nebbia ma anche per una pura e mera questione salutare (sempre fumo è…).
Un’altra cosa da tenere in considerazione nella scelta dell’ambiente è la temperatura: preferite stanze non troppo calde e possibilmente con un soffitto alto.
Questo perché il fumo sale verso l’alto, accumulandosi in prossimità del soffitto (dove l’aria è più calda). Più la stanza è fredda, più il fumo sarà rapido nel portarsi in alto. Più invece la stanza sarà calda (e quindi il differenziale di temperatura tra tetto e parti basse sarà piccolo), più il fumo si accumulerà in basso, creando prima l’effetto nebbia.
Una stanza con una porta ed una finestra è sicuramente la scelta migliore in quanto vi permette di cambiare l’aria con una maggiore facilità (aprendole per esempio contemporaneamente). Normalmente, in un ambiente del genere e con una temperatura intorno ai 20°, dovreste essere in grado di eseguire sessioni di 15/20 minuti senza dovervi preoccupare dell’effetto collaterale del fumo (la nebbia).
Ma perché l’accumulo di fumo, anche minimo, ci crea fastidio? Nella fotografia di fumo, questa “nebbia” è particolarmente insidiosa. Il nostro pennacchio verrà fotografato contro un fondo nero. Più nero sarà, più dettagliato sarà il pennacchio. La presenza di fumo nella nostra scena andrebbe a sbiancare leggermente il fondale, creando di conseguenza una perdita di dettaglio anche molto marcata. La foto di fianco mostra questo problema: il fondale è “sbiancato” dall’eccesso di fumo rendendo lo scatto non preciso.
Ricordiamoci anche di scegliere una stanza pulita, senza pulviscolo sospeso. Per valutarne l’effettiva pulizia, osservate un raggio di sole (o di una torcia) che entra dalla finestra e colpisce la terra. Se non vi è pulviscolo sospeso, vedrete solo il riquadro a terra. Al contrario, se dovesse esservi presenza di pulviscolo, vedrete anche il raggio di sole che dalla finestra arriva a terra.
La luce
Più pulito sarà l’ambiente di scatto, più pulito sarà lo scatto stesso. Il pulviscolo presente nell’aria genera riflessioni, con conseguente riduzione della qualità della foto (in particolare il fondale perderebbe il nero profondo che dovrebbe avere).
La luce del sole che entra dalla finestra potrebbe essere una buona fonte luminosa per permetterci di fare la nostra fotografia ma le variabili da considerare sono tante, a partire dalla sua incostanza. Il suggerimento è quello di concentrarsi su un’illuminazione artificiale in modo da risparmiare tempo e soprattutto non dover spostare il vostro punto di scatto al muoversi del sole.
La luce artificiale migliore è quella ovviamente del flash. Flash che andrà dotato di una unità remotrizzatrice (se non già incorporata) in quando dovrà essere posizionato da tutt’altra parte rispetto all’apparecchio fotografico.
Abbiamo ora due problemi da risolvere: dove posizionare il flash e come uniformare la luce intorno al nostro pennacchio di fumo.
Il primo problema, come uniformare la luce, è una questione di attrezzatura o di costo: se avete a disposizione più flash o strobe remoti, potete posizionarli in maniera speculare rispetto all’asse di scatto. Altrimenti un buon pannello riflettente potrebbe fare al caso vostro (e questi costano poco e si possono anche costruire in casa).
Per quanto riguarda il dove posizionare il flash, è tutta una questione di sperimentazione. Ci sono fotografi che suggeriscono di posizionare le luci in basso rispetto alla fonte del fumo (quindi illuminazione dal basso), altri suggeriscono di tenere le luci allo stesso livello della fonte del fumo. Chi ha ragione? Entrambi, dipende da cosa volete fotografare. Con un’illuminazione dal basso andrete ad enfatizzare il fumo vicino alla sorgente (più denso), con un’illuminazione allo stesso livello o più in alto andrete invece a catturare più dettagli della parte alta del pennacchio.
Attenzione anche alla distanza a cui installerete flash e riflettori: se le luci sono troppo vicine al pennacchio, otterrete una illuminazione non uniforme con un decadimento più marcato partendo dalla parte più vicina alla fonte luminosa fino a quella più lontana. Con le fonti luminose posizionate ad una distanza maggiore, il decadimento sarà minore in quanto la luce sarà gà stata diffusa dall’atmosfera nello spazio disponibile tra flash e fumo.
Posizionando inoltre le luci leggermente dietro la sorgente di fumo darà un senso maggiore di profondità. Un’angolatura di 30° dovrebbe essere più che sufficiente per ottenere un buon risultato.
Passiamo ora ad osservare la luce del flash. Questa, per come è fatto l’apparecchio, tende ad essere abbastanza diffusa il che non è un bene. Una luce troppo “ampia” (quindi diffusa) intorno al nostro soggetto andrà a creare dei problemi di luminosità schiarendo il fondale. La soluzione ottimale è ridurre l’ampiezza del flash inserendo, intorno ai flash o agli illuminatori, delle paratie direzionali. Un po’ di cartoncino nero, un paio di forbici e dello scotch possono risolvere questo problema (foto a sinistra). Ovviamente, se avete a disposizione uno snoot per il vostro flash, usatelo!
Occhio anche ai flares e alle riflessioni. I primi sono generati dalle luci stesse se posizionate nel campo visivo del sensore (quindi nel caso di sistemazione alle spalle del nostro soggetto). Le seconde possono essere generate da parti metalliche o comunque non matte nella nostra scena. Nelle fotografie di sopra, la base del bastone di incenso è stata avvolta con un foglio di carta scuro. Per i flares è invece sufficiente schermare i flash/illuminatori, per esempio inserendo un foglio nero dinanzi a loro (ovviamente non troppo spesso altrimenti addio alla luce!).
Riassumendo lo schema delle luci, il disegno qui di seguito potrà aiutarvi a posizionarle come descritto in precedenza. In particolare, si è optato per una sola fonte luminosa accoppiandogli un riflettore. Ovviamente il riflettore, per compiere il suo lavoro, dovrà essere posizionato specularmente alla fonte luminosa rispetto al soggetto (il fumo).
Come fotografare il fumo – parte 2
Tutti argomenti molto interessanti e spiegati molto bene. Complimenti!