Fotografare la spiaggia o il mare è e sarà sempre una grandissima fonte di ispirazione per i fotografi, amatoriali e professionali. Le barche a vela all’orizzonte, gli uccelli marini che planano a pelo d’acqua, l’infrangersi delle onde sul bagnasciuga, la nebbiolina che avvolge tutto la mattina presto…ci sono centinaia di possibilità che aspettano solo un fotografo in grado di catturarle.
Il vero problema è che catturare la bellezza dell’oceano con una fotografia non è facile: l’oceano è tridimensionale, una fotografia no. Per catturare la bellezza del mare si deve in qualche modo anche cogliere il senso di profondità. Ma non è tutto: fotografare il mare è tutta una questione di tempi e trovare il momento giusto in cui premere il pulsante di scatto è la chiave per un grande paesaggio marino.
Fotografare la spiaggia fuori stagione
Se vi piacciono le spiagge solitarie, è una buona idea pianificare le vostre visite al mare durante la bassa stagione. La triste verità delle spiagge moderne è che attirano i turisti come i gelati attraggono i bambini.Per evitare la ressa, la cosa migliore è evitare assolutamente i mesi caldi quando intere legioni di turisti si riversa sulle spiagge. Provate ad andare in primavera o in autunno, quando il clima freddo scoraggia anche una semplice passeggiata sul bagnasciuga. Inoltre queste due stagioni, al contrario dell’inverno, dovrebbero garantirvi anche un tempo sufficientemente clemente da permettervi scatti in assenza di nubi.
Fotografare la spiaggia: conoscere la spiaggia
Le spiagge non sono tutte uguali. Ci sono spiagge principalmente sabbiose, ciottolose, rocciose. Spiagge con scogli in acqua, barriere naturali o artificiali, boe, barche a vela e motore ormeggiate dianzi. Ci sono stabilimenti balneari, chioschi, ombrelloni, persone. Insomma, ogni spiaggia è un mondo a se stante e non tutte sono ottimali per un servizio fotografico. Quindi, prima di andare alla ventura e scoprire solo in situ che avete scelto la spiaggia sbagliata, documentatevi. Essendo le fotografie di questo genere molto comuni, potete usare Google Maps e Flickr per documentarvi: fate una ricerca circa le spiagge a voi più vicine e vedete quante foto sono state scattate (usate soprattutto lo street view di Google per cercare di capire come sono fatte), che cosa è stato usato come soggetto e soprattutto se realmente esistono punti scenografici che vale la pena di fotografare.
Se siete in vacanza ed alloggiate presso un hotel, chiedete alla reception delle informazioni: di sicuro un autoctono saprà indicarvi qualche posto caratteristico per le fotografie, magari poco battuto dalle masse in quanto difficilmente raggiungibile.
Fotografare la spiaggia: la Nebbia
Uno dei momenti migliori per scattare delle foto particolari è all’alba. In alcune zone costiere la nebbia scende durante la notte e la mattina presto è in grado di donare un che di surreale all’ambiente. Questo è il momento perfetto per catturare delle belle foto: armatevi di cavalletto, copertura impermeabile per la macchina fotografica ed un poco di pazienza. Le fotografie in queste condizioni vanno prese con tempi abbastanza lunghi (anche intorno a superiori al secondo) in modo da catturare anche il lento movimento della nebbia, che apparirà nella vostra fotografia setosa. Una volta che la nebbia si sarà diradata, ricordatevi che non è ancora il momento di andare via in quanto vi potreste trovare in uno dei momenti più propizi per quanto riguarda l’illuminazione, ovvero la golden hour. E nel caso non ci fosse nebbia, tutte le immagini dell’alba sulla spiaggia saranno sicuramente belle ed interessanti da vedere.
Fotografare la spiaggia: qualcosa in primo piano
Le spiagge, per come sono fatte, hanno un problema: sono piatte. O meglio, sono piatte le fotografie delle spiagge. E questo perché non è affatto facile dare profondità ad una scena dove mare e sabbia sono i principali protagonisti. Anche se nella vostra foto integrate delle persone o degli oggetti, non è detto che alla fine il risultato sia quello giusto, e la vostra foto rischia di essere banale. Il trucco da seguire per dare tridimensionalità ad una fotografia del genere è quella di porre degli oggetti in primo piano in maniera “dinamica”: un oggetto che è in gradi di dare una sensazione di movimento, di profondità. Prendiamo le due foto qui sopra: in entrambi i casi sono stati aggiunti degli elementi sufficienti a modificare la percezione della foto stessa. Nella prima, il tronco in basso a sinistra si “riduce” di diametro nell’avanzare verso il centro della fotografia, mentre nella seconda gli scogli diventano sempre più piccoli. Questi due accorgimenti rendono le due foto meno monotone, meno banali.
Quindi, quello che dovete fare, è introdurre anche voi un oggetto in grado di “muovere” la fotografia. Per esempio, una persona in piedi nella foto non aggiunge niente ma una persona stesa al contrario aggiunge dinamismo.
La foto di seguito è un po’ differente in temine di effetto: più che giocare sul dinamismo (la barca non è in primo piano e non riesce a fornire una buona profondità all’immagine) gioca con la presenza di un oggetto insolito (il relitto) e la luce del tramonto. E’ un approccio del tutto differente ma riesce comunque ad attirare l’attenzione.
Fotografare il mare in diagonale
L’acqua è un soggetto spesso scelto insieme alla spiaggia. Avete presente quelle foto in cui la spiaggia, il pare ed il cielo (o solo due di loro) sono divisi solo da una linea orizzontale? Ecco, quelle foto per quanto vi possano piacere, sono tutt’altro che interessanti. Ne esistono milioni e sono, come si può facilmente immaginare, spesso piatte, senza alcuna profondità. Se proprio volete fare una foto del genere e non riuscite ad inserire un oggetto in primo piano, provate a sistemarvi di lato e scattare una foto diagonale del mare, della spiaggia e del cielo, come la foto qui sopra: la presenza di linee diagonali aggiunge dinamicità alla scena, rendendo quindi la foto meno noiosa.
Portate con voi un treppiede e un filtro ND
Non fa mai male sperimentare tecniche particolari, e il mare è un ottimo posto per provare tempi di posa lunghi e filtri ND. Se infatti volete realizzare delle foto con l’acqua setosa (ovvero con tempi lunghi), il filtro ND sarà fondamentale per evitare di chiudere troppo il diaframma: applicato dinanzi all’obiettivo vi permetterà di recuperare quei 2 o 3 stop necessari per ottenere una corretta esposizione, senza quindi rischiare problemi sulla profondità o che la foto sia troppo sovraesposta. Considerato poi che durante il giorno, a causa della forte luce, il rischio di sovraesporre è tanto, il filtro neutral density è un must. Inutile infine dire che il treppiede è fondamentale per catturare immagini con tempi di esposizione lunghi.
Fotografare la spiaggia: c’è di più oltre la spiaggia
La spiaggia non è solo spiaggia. Non fossilizzatevi sulle onde, sul sole che tramonta o sulle rocce. Provate a guardare il mare dall’alto, osservate le zone in cui l’acqua cambia colore o provate a focalizzarvi su saline o pozze d’acqua che si formano sul bagnasciuga o in zone particolari. Se c’è un pontile o una passerella, prendetevi del tempo per analizzarla nel dettaglio: vicino ad essa troverete un intero piccolo mondo che non vede l’ora di essere fotografato (tra conchiglie, granchi, pezzi di roccia, alghe e via discorrendo). Anche la città o il paese che si erge nelle vicinanze può essere un ottimo soggetto fotografico: il lungomare, le statue coperte di salsedine….Insomma guardatevi sempre in giro.