Fotografare le chiese è probabilmente una delle cose più comuni, soprattutto quando si gira per l’Italia, visto l’alto numero di monumenti presenti sul nostro territorio. Ma proprio perché l’Italia offre migliaia di possibili soggetti di cui alcuni particolarmente famosi, è particolarmente facile cadere nella banalità ed effettuare scatti visti e rivisti, senza essere in grado di offrire qualcosa di differente, diverso, in grado di attirare l’attenzione di chi osserva le nostre immagini.
Cosa Visitare
In primis, è necessario trovare un obiettivo da fotografare. Se non si vive in una zona con molti edifici storici, potrebbe essere necessario fare un po’ di ricerche in rete oppure chiedere in giro al fine di individuare il soggetto giusto. In questi casi cercate sempre edifici che abbiano parecchio spazio intorno, al fine di semplificarvi la vita nella scelta dell’inquadratura. Se al contrario abitate in una grande città dove di sicuro i soggetti interessanti non mancano, la situazione è sicuramente più semplice ma dovete scegliere con attenzione il vostro soggetto al fine non solo di individuarne uno che abbia sufficiente spazio (non proprio facile in città) intorno ma che anche non sia preso troppo d’assalto dai turisti (che non vorrete includere nelle vostre foto).
Una volta individuato il vostro soggetto, ricordatevi che ogni edificio è diverso dagli altri. Cominciate con il documentarvi circa la sua storia, la sua struttura e architettura (potreste scoprire cose che ad occhio non avete ancora notato), ma soprattutto cercate di individuare delle composizioni che non siano troppo banali. Cercate di integrare la storia dell’edificio nel vostro scatto
Cosa fotografare
Visitando l’edificio da voi scelto, non iniziate a scattare all’impazzata, ma date un occhio in giro e soprattutto visitate l’edificio dall’esterno. Inoltre, se è possible salire ai piani altri (come nel Duomo di Milano dove è possibile farsi una passeggiata sul tetto), non perdete l’occasione di osservare l’edificio da un’angolazione differente. Ricordate che la maggioranza delle persone vedranno o hanno visto quel particolare edificio dal suolo, ovvero dal punto di vista classico. Il fornire un punto di vista differente vi permetterà di ottenere una maggiore attenzione, oltre che di realizzare uno scatto non banale.
In luoghi come un cattedrali sarete circondati da oggetti e archietetture molto interessanti. Grandi capitelli, lastroni di marmo, monumenti , manufatti, altari, organi, quadri. Tantissima roba che può diventare un potenziale soggetto, ma non per questo da fotografarsi a necessariamente, anzi. Per questo motivo mettete la macchina fotografica da parte e fatevi un giro tra le navate, prendendo nota di tutto quanto vi interessa. Una volta completato il giro, potrete passare alla scrematura della lista, individuando solo alcuni soggetti. Ricordate infatti che è meglio concentrare le proprie energie su solo soggetto piuttosto che scattare poche foto a decine di essi: preparare una buona fotografia richiede tempo e meno vi spostate, migliore sarà il risultato finale, soprattutto in un ambiente trafficato e poco luminoso come può essere una chiesa.
Rispettate le regole
So che questo suona un po’ noioso, ma essere sicuri di attenersi alle linee guida fotografiche stabilite dalla struttura che state visitando è un must. Molte strutture ed in particolare le chiese hanno linee guida molto specifiche su dove i visitatori possono e non possono camminare, sull’uso del flash, dei treppiedi, del quando è possibile fare fotografie e anche di cosa non è possibile fotografare.
Nelle chiese il flash è spesso vietato, soprattutto su opere di particolare pregio e delicatezza (tessuti, quadri). Così come è spesso vietato salire vicino all’altare o fotografare i fedeli in preghiera. Il cavalletto poi è qualcosa che non spesso viene ammesso più per questioni di sicurezza (specie in ambienti molto trafficati) che altro. Occhio anche ai rumori emessi dalla macchina fotografica (il ribaltamento dello specchio): durante i momenti di preghiera sono da evitare.
Se non siete sicuri, è meglio chiedere a qualcuno. E ricordate che se ci sono restrizioni, sono state imposte per un motivo e non (solo) per infastidire i fotografi. E’ anche importante ricordare che le chiese e le cattedrali sono luoghi di culto, per cui il rispetto per chi lavora e per chi prega deve essere totale, senza eccezioni.
Foto di interni
Come accennato, all’interno di un edificio storio o una chiesa, ci sono parecchi punti che possono farci da soggetto. Piccoli dettagli , capitelli, sculture, incisioni, disegni, simmetrie e marmi possono essere anche soggetti per fotografia macro, qualcosa che spesso non viene preso in considerazione. Ovviamente, per poter scattare questo tipo di fotografia, dovrete dotarvi di un’ottica adeguata ed a tal proposito vi rimando allo speciale relativo alla fotografia macro.
La luce
A meno che l’illuminazione interna non sia molto forte, cosa che normalmente in una chiesa non accade, è probabile che l’edificio sia poco illuminato. Questo significa che avrete bisogno di lavorare un po’ cone le impostazioni della macchina fotografica al fine di ottenere degli scatti decenti.
Per fotografie del genere, valgono i principi classici delle fotografie in condizione di scarsa luce, ovvero l’utilizzo di un valore di ISO più alto di 100, l’utilizzo di un tempo di esposizione più lungo e l’utilizzo di un’apertura più ampia.
Per quanto riguarda il valore di ISO, ricordatevi come al solito che che non deve essere troppo spinto, pena il troppo rumore nell’immagine. Personalmente preferisco non andare mai oltre 800 o al massimo 1600 con una full frame .
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Per quanto riguarda il tempo di esposizione, tutto è legato a come potete scattare le fotografie. Se siete dotati di cavalletto, potete incrementare il tempo di parecchio. Occhio ovviamente sia alle vibrazioni (come ridurre le vibrazioni) che alle persone che vi girano intorno e che potrebbero finire nella scena proprio a causa del tempo più lungo.
Per quanto riguarda l’apertura, dovete fare i conti con la profondità di campo. Normalmente nelle foto fatte dentro edifici la profondità di campo è molto importante, quindi non potrete aprire troppo il diaframma, pena una foto troppo piatta.
In ogni caso, cercate di guadagnare quanta più luce possibile dall’ambiente che vi circonda. Sistematevi sotto una finestra o nel cono di luce che da essa si forma (il che potrebbe anche aggiungere effetti di luce interessanti alla fotografia), vicino ad un riflettore o vicino alle porte. Anche un piccolo guadagno in termini di luce sarebbe fondamentale.
Nel caso di fotografie macro, il problema della luce può essere ancora più grande in quanto non potrete scegliere liberamente la posizione da cui scattare la foto (quindi potreste dover fotografare in zone molto buie). Fermo restando la possibilità di impiegare un cavalletto o di appoggiarvi a qualcosa (tipo una panca), vi consiglio di dotarvi di un illuminatore a “ring” per macrofotografia. Non è invasivo e non dovrebbe essere un problema utilizzarlo anche in posti dove i flash sono vietati.
L’ottica
Individuare l’ottica perfetta per fotografare all’interno delle chiese non è una cosa facilissima, soprattutto perché varierà in funzione di cosa vorrete catturare.
Per quanto riguarda le foto in esterno, come spiegheremo meglio nel seguito dell’articolo, dovete fare i conti sulla probabile voglia di catturare uno scatto contenente l’intero edificio. Per fare ciò avrete bisogno di un obiettivo sicuramente grandangolare e molto probabilmente di un buon tilt-shift. Ovviamente, come potete vedere dal box qui di seguito, stiamo parlando di obiettivi non proprio a buon mercato.
Per quanto riguarda il grandangolare, un 20mm con f1.8 è sicuramente una soluzione ideale (come il Nikon AF-S 20 mm 1:1.8 G ED), in quanto vi permetterà di lavorare molto bene anche all’interno della chiesa, considerata la sua luminosità.
All’interno, causa la scarsa luminosità a disposizione, dovreste dare la precedenza alla luminosità dell’obiettivo piuttosto che alle altre caratteristiche. Quello descritto appena qui sopra, ad esempio, è un’ottima soluzione.
Ricordate infine che anche un tele o uno zoom potrebbero essere utili, per riprendere particolari non facilmente accessibili (per esempio in alto). Per quanto riguarda questo tipo di obiettivo, cercate nuovamente qualcosa di molto luminoso e con un’escursione limitata (sempre per ridurre i problemi di luminosità). Inoltre, non portatevi dietro un tele molto potente, qualcosa che arrivi intorno ai 105mm è giù più che sufficiente.
Foto in esterno
Fotografare un edificio storico o una chiesa dall’esterno è forse uno dei modi migliori per raccontare la sua storia, ma anche una delle cose più difficili da fare. Gli edifici sono spesso imponenti e si elevano in altezza e/o in larghezza, il che non rende facile la cattura dello stesso nella scena. In più, se fotografate dal basso, avrete il problema delle linee convergenti (a meno di usare un obiettivo tilt-shift, come anche spiegato in quest’articolo circa il fotografare gli esterni di un immobile).
L’alternativa è ovviamente cercare un punto di vista differente, tipo il palazzo di fronte (sempre che possiate entrarci). Non sto dicendo di andare a bussare alle porte delle persone che abitano dinanzi all’edificio, ma (se l’accesso è consentito o se avete il permesso) di usare una delle finestre delle parti comuni (ad esempio quelle delle scale). Se al contrario non ci sono possibilità del genere, potete provare ad allontanarvi il più possibile ed usare un obiettivo tele per riprendere l’edificio in questione.
Non dimenticate inoltre la composizione visiva tipica dell’architettura, ovvero l’utilizzo di linee, di simmetrie e trame, tutti elementi che di sicuro non mancano in un edificio come una chiesa. La prima fotografia di questo articolo mostra proprio un abile uso di tutte queste cose.
Le Stagioni
Come è importante individuare (e cambiare) la propria posizione di scatto, è importante effettuare una visita fotografica dell’edificio più volte durante l’anno. Al cambiare delle stagioni cambia il contorno della chiesa con conseguente impatto sul come fotografare una chiesa. Non si può mai sapere comeil cambiamento delle condizioni climatiche o di luce influenzerà lo scatto. L’alternarsi delle stagioni ha un enorme impatto per esempio sui dintorni dell’edificio e sull’atmosfera all’interno della struttura stessa. Ad esempio, uno strato di neve o una leggera nebbia aggiungeranno un’aria di misticismo all’immagine catturata. Ovviamente, al cambiare delle stagioni, cambiano anche le impostazioni fotografiche, quindi siate pronti a mettere in discussione tutto ciò che avete sperimentato in passato. Occhio ovviamente anche al bilanciamento del bianco, molto influenzato sia dalla luce che dagli oggetti e dai riflessi presenti dentro e fuori la chiesa.
Le Vetrate
Insieme ai dettaglio architettonici, le finestre e le vetrate delle chiese sono probabilmente uno dei soggetti più belli in assoluto oltre ad essere degli straordinari soggetti fotografici.
La loro bellezza, però, va di pari passo con la difficoltà di fotografarle: la contrapposizione tra chiari e scuri è infatti molto alta, creando non pochi problemi di esposizione. Considerando che probabilmente non sarà possibile usare il flash (che in modalità fill-in potrebbe aiutare), avrete bisogno di lavorare molto su ISO, apertura e tempi. Iniziate con qualcosa come f4.0 a 1/4 sec con ISO 200 e vedete l’effetto ottenuto. Nel caso di una giornata di sole e vetrate non troppo spesse, dovreste riuscire ad ottenere un buon risultato. Ovviamente, considerando i tempi di esposizione lunghi, potete dimenticarvi la possibilità di scattare a mano libera. Anche la ricerca di appoggi di fortuna sarà inutile in quanto, se volete centrare la vetrata come nello scatto qui sopra, dovrete decidere con cura dove posizionarvi. Il che rende obbligatorio l’uso del cavalletto.