Quando si utilizzano teleobiettivi e gli obiettivi macro, è spesso necessario avere inquadrature più strette su un soggetto che viene fotografato. Uno dei motivi principali di questa necessità è quello di ingrandire il soggetto e migliorarne i dettagli per mostrarlo al meglio nella foto finale. Un altro motivo potrebbe essere correlato al miglioramento dell’inquadratura e della composizione: concentrandosi strettamente sul soggetto, è spesso possibile rimuovere ciò che circonda il soggetto stesso e che rischia di generare confusione visiva. Sebbene i fotografi possano spesso avvicinarsi ai loro soggetti per ottenere inquadrature più strette, a volte è fisicamente impossibile farlo a causa della natura del soggetto (come quando si fotografa la fauna selvatica) o quando l’azione si svolge ad una distanza particolare (ad esempio come quando si fotografano le attività sportive). In tali situazioni, un Un moltiplicatore di focale può venire in soccorso dei fotografi. Anche se i moltiplicatori di focale possono essere incredibilmente utili, presentano alcuni svantaggi piuttosto gravi che possono portare ad un aumento della sfocatura e alla perdita di nitidezza.
Cos’è un moltiplicatore di focale?
Un moltiplicatore di focale, noto anche come “estensore”, è un obiettivo secondario ingrandente che è in genere collegato tra un corpo macchina ed un obiettivo esistente compatibile. Lo scopo di un moltiplicatore di focale (TC nel gergo fotografico– da Tele Converter) è di aumentare la lunghezza focale effettiva dell’obiettivo principale, con il conseguente problema (o costo) di una riduzione della nitidezza e della riduzione dell’apertura massima (a causa della perdita di luce).
L’effetto di ingrandimento di un moltiplicatore di focale e il suo effetto sull’apertura massima dipendono dal suo fattore di moltiplicazione, che varia da 1.2x fino a 3.0x (i più comuni sono in genere 1.4x e 2.0x). Ad esempio, se si utilizza un teleobiettivo da 300 mm f/2.8, un moltiplicatore di focale 2.0x raddoppierà la lunghezza focale e diminuirà l’apertura massima di due stop, il che lo renderà un obiettivo 600 mm f/5.6. I moltiplicatori di focale hanno lo stesso effetto sugli obiettivi zoom: l’intera gamma di lunghezze focali viene ingrandita e la corrispondente massima apertura diminuisce. Ad esempio, un TC da 1.4x trasforma un 70-200mm f/2.8 in un obiettivo 98-280mm f/4.0.
Otticamente, un teleconvertitore è costituito da più elementi ottici, il cui numero totale può variare in base al design ottico e al fattore di moltiplicazione della lunghezza focale del TC. Tipicamente, più grande è il fattore di moltiplicazione e quindi più lungo è il moltiplicatore di focale, maggiore è la dimensione fisica del moltiplicatore di focale stesso. Poiché la maggior parte dei teleconvertitori sono progettati per essere utilizzati con un numero di obiettivi diversi, il loro design ottico incorpora normalmente lenti standard senza correzioni ottiche, che sfortunatamente sfociano in aberrazioni ottiche maggiori, come l’aberrazione cromatica laterale . Tuttavia, in alcuni casi, i produttori cercano di minimizzare l’effetto delle aberrazioni ottiche incorporando elementi di lenti più complessi, come quelli asferici. Ma si tratta di moltiplicatori di focale molto costosi e anche difficili da trovare sul mercato.
Anche l’uso di elementi di lenti a dispersione extra bassa è limitato nei moltiplicatori di focale, soprattutto a causa di potenziali problemi di incompatibilità con gli obiettivi primari. Ci sono ovviamente delle eccezioni, anche se a volte i produttori fabbricano i teleconvertitori appositamente per un obiettivo e in tal caso possono incorporare qualsiasi elemento ottico adatto come parte del gruppo di moltiplicatore+teleobiettivo.
Quindi, tenete presente che i teleconvertitori standard progettati per funzionare con più di un obiettivo saranno sempre costruiti con alcuni (o tanti) compromessi con i quali dovrete necessariamente scendere a patti.
Teleconvertitori comuni
Sebbene praticamente tutti i produttori di super teleobiettivi facciano anche i moltiplicatori di focale, i più comuni che si trovano sul mercato sono in genere limitati a fattori di moltiplicazione pari a 1,4x e 2,0x. Alcuni produttori, tuttavia, producono moltiplicatori di focale meno comuni con fattori di moltiplicazione differenti, ma il loro uso e la loro efficacia possono variare notevolmente a seconda della lente. Ad esempio, Nikon e Hasselblad producono moltiplicatori di focale 1.7x, mentre produttori di accessori come Kinko arrivano a produrre moltiplicatori anche superiori ai 3.0X. Sfortunatamente, come spiegato di seguito, i teleconvertitori hanno effetti piuttosto drastici sulle prestazioni dell’obiettivo sia in termini di nitidezza generale che di velocità di messa a fuoco automatica, quindi bisogna stare molto attenti quando si sceglie qualcosa di più lungo di 1,4x. In alcuni casi, potrebbe essere meglio ritagliare un’immagine nel software di post-elaborazione per avvicinarsi al soggetto, piuttosto che provare a fare lo stesso con un teleconverter (questo può essere particolarmente vero quando si tenta di impilare più teleconverter).
Compatibilità dell’obiettivo con il moltiplicatore di focale
Come accennato in precedenza, mentre i moltiplicatori di focale sono generalmente realizzati per funzionare con più di un obiettivo, non ci sono moltiplicatori sul mercato che funzionino con ogni obiettivo. Sia la Nikon che la Canon hanno elenchi di obiettivi piuttosto piccoli che sono compatibili con i loro moltiplicatori di focale per un motivo: la maggior parte degli obiettivi non è progettata per essere accoppiata con i TC. Alcuni obiettivi hanno limitazioni fisiche (come un elemento posteriore che si estende troppo), altri hanno limitazioni ottiche. Poiché la maggior parte dei moltiplicatori di focale sono progettati specificamente per i super tele professionali, la maggior parte degli obiettivi grandangolari, obiettivi standard e teleobiettivi non sono compatibili con essi. Esistono ovviamente delle eccezioni, come ad esempio il Nikon 105mm f / 2.8G VR che funziona accoppiato con un teleconveritore (ovviamente Nikon).
E’ importante sottolineare che, con pochissime eccezioni, i moltiplicatori di focale realizzati da un particolare brand sono progettati per funzionare solo con obiettivi di quel brand, anche se la montatura della fotocamera è la stessa. Anche i convertirori realizzati da aziende come la Sigma, non sono in grado di funzionare su Nikon e Canon contemporaneamente.
Di seguito l’elenco dei link ai siti web dei produttori di lenti e convertitori, con la compatibilità con i vari obiettivi:
Teleconvertitori: focale fissa vs Zoom
Generalmente, i moltiplicatori di focale funzionano molto meglio con i super teleobiettivi a focale fissa rispetto agli obiettivi zoom. Innanzitutto, a parte pochissime eccezioni, gli obiettivi zoom sono in genere più lenti degli obiettivi principali, il che significa che ricevono già meno luce per il sistema di messa a fuoco automatica della fotocamera a cui sono accoppiati. Di conseguenza, ci potrebbe essere un grande impatto sulla velocità dell’autofocus ma anche sulla sua precisione.
In alcuni casi, i moltiplicatori di focale possono ridurre in modo significativo l’apertura massima di un obiettivo, disabilitando (potenzialmente completamente) le funzionalità di messa a fuoco automatica della fotocamera. In secondo luogo, è molto difficile ottimizzare un obiettivo zoom in modo uniforme per tutte le lunghezze focali, il che rende la nitidezza irregolare in funzione della lunghezza focale quando viene aggiunto un moltiplicatore di focale. Infine, con più elementi dell’obiettivo che si spostano, il decentramento dell’obiettivo e altri problemi ottici diventano ancora più evidenti.
Tuttavia, ci sono casi in cui i teleconvertitori funzionano bene con gli obiettivi zoom. Ad esempio, il Nikon 70-200mm f / 2.8 è noto per funzionare bene con il TC-14E III.