Nel caso non lo sapeste, fotocamere ed obiettivi sono particolarmente ricercati dai ladri. Di solito si pensa che il furto dell’attrezzatura fotografica in nostro possesso non accadrà mai, ma ogni giorno migliaia di euro di attrezzatura passa dalle mani dei padroni a quelle di loschi figuri che rivendono il materiale rubato in pochissimo tempo, rendendo vana qualunque tipo di ricerca.
Evitare i furti di sicuro non è facile. Noi siamo dei pivellini se rapportati ai ladri “professionisti”, ma quando il furto è commesso da persone poco “esperte” in materia, forse qualche piccola speranza possiamo tenercela.
Assicurazione
La prima cosa da fare, come fotografo, è quella di assicurare il materiale. Lo so, si tratta di una spesa non proprio infima e soprattutto non esistono assicurazioni specifiche per attrezzatura fotografica, eppure esiste un escamotage molto semplice: le assicurazioni per le case. Molte compagnie assicurative, infatti, nella copertura assicurativa per un appartamento coprono anche danni alla persona compreso lo scippo. Normalmente queste coperture, da comprare a parte, coprono importi intorno ai 5.000€, più che sufficienti se, quando si va in giro con la macchina fotografica, non ci si porta dietro l’intero parco obiettivi. Occhio ovviamente a scegliere la polizza con attenzione e leggere le clausole: controllate che sia realmente specificato lo scippo, la franchigia e soprattutto le prove necessarie per dimostrare l’avvenuta rapina.
Registrazione dei prodotti
Quando si acquista un prodotto fotografico, le probabilità che il produttore offre la possibilità di registrarsi come proprietario del bene acquistato sono piuttosto elevate. Questa opzione è sempre disponibile con marchi come Nikon o Canon, per cui non disdegnate questa possibilità. Facciamo il caso di un obiettivo molto costoso: questo, in caso di problemi, verrà sicuramente portato in un centro specializzato per la riparazione o la pulizia del caso. I centri specializzati che si rifanno direttamente alle case produttrici effettuano (sempre, o almeno così dicono) un controllo sui seriali degli obiettivi in riparazione. Se qualcuno porta a riparare (gli obiettivi rubati vengono rivenduti e l’acquirente finale spesso è ignaro del fatto che sta acquistando un obiettivo, appunto, trafugato) un obiettivo che voi avete segnalato come rubato, riuscirete a rintracciarlo e, probabilmente, anche a tornarne in possesso.
Oltre alle case produttrici, esistono anche servizi online che permettono di registrare il vostro equipaggiamento fotografico tramite il numero di serie e quindi segnalare eventuali prodotti di cui si è subito il furto. Ovviamente nel caso di questi siti (come Stolenproperty.com o stolenlostfound.org) è necessaria la collaborazione degli acquirenti e funziona quasi esclusivamente per le transazioni online: se un acquirente teme che un obiettivo in vendita su ebay è rubato (prezzo particolarmente basso), può cercare il numero di serie sul sito succitato e segnalare un eventuale problema. LensTag.com è, tra questi siti, quello più interessante in quanto, in caso di furto, crea in automatico una pagina pubblica contenente tutte le informazioni circa il prodotto rubato nonché i vostri contatti. Purtroppo questi servizi hanno un’utilità molto bassa, soprattutto in paesi come l’Italia dove sono quasi del tutto sconosciuti. D’altro canto, usarli non costa nulla, quindi perché non farlo? Almeno eviterete che un ladro “furbo” registri la vostra attrezzatura a suo nome. e non essere in grado di dimostrare che si è posseduta.
Prevenzione per il Furto dell’attrezzatura
Impedire un furto è impossibile, prevenirlo al contrario, si. Non inviate mai la vostra attrezzatura fotografica nel bagaglio da stiva di un aeroplano, per esempio, ma portatela in cabina con voi. Non riempite il vostro zaino di lenti e soprattutto quando fate fotografie non lasciatelo mai incustodito ma cercate sempre di tenerlo, se non sulle spalle, almeno a pochi centimetri da voi. La realtà è che non possiamo assolutamente garantire il controllo della nostra attrezzatura per tutto il tempo. I fotografi di matrimonio, per esempio, devono lasciare dell’attrezzatura in giro mentre fanno le fotografie (a parte le macchine fotografiche che si hanno indosso, girare con uno zaino in spalla non è proprio il massimo). E lo stesso vale quando ci fermiamo a mangiare: uno zaino sulla schiena è alquanto scomodo se vogliamo sederci.
Come risolvere? Esistono delle soluzioni tecnologiche che ci vengono in aiuto, come gli allarmi di movimento. Un allarme di movimento, o anche di prossimità, è la forma più semplice di controllo: lo potete mettere dentro il vostro zaino e nel momento in cui qualcuno lo muoverà questo emetterà un allarme. L’allarme di movimento portatile è normalmente dotato di telecomando per cui vi basterà disinserirlo prima di prendere voi stessi l’attrezzatura evitando il suono della sirena. Un esempio è questo Allarme antifurto con sensore di movimento a batteria, dal costo di circa 45 euro, o un allarme universale un poco più economico e meno rumoroso, disponibile a poco più di 8 euro.
Nel caso invece vogliate mettere in sicurezza un cavalletto, la soluzione migliore è quella di avvalersi degli Allarme bicicletta, disponibili sul mercato intorno ai 13 euro.
Allarmi di prossimità intelligenti
Se si possiede uno Smartphone, si può fare un ulteriore passo nell’ambito degli allarmi, affiancando alla sirena anche la gestione dello stesso tramite il proprio terminale mobile. Un esempio è l’hipKey che permette, tramite un iPhone, di gestire tutti gli aspetti dell’allarme (potenza sirena, disattivazione/attivazione, tipo di movimento da rilevare, area di non attivazione e tanto altro ancora) nonché di rintracciare lo stesso nell’arco di una cinquantina di metri.
Localizzatori GPS
Una terza categoria di allarmi molto interessanti sono quelli basati sul GPS, ovvero sulla geolocalizzazione. Esiste una buona serie di dispositivi di localizzazione GPS disponibili, l’importante è prenderne uno sufficientemente piccolo da poterlo nascondere nella schiuma di protezione delle borse fotografiche, nel rivestimento della stessa o sotto il materiale plastico stampato degli obiettivi telezoom (per i piccoli, non si può fare molto per nascondere un GPS). Un buon Mini tracker Gps costa abbastanza, aggirandosi (come quello linkato), sui 149 euro.
Ovviamente i sistemi di tracciamento GPS sono più costosi dei semplici allarmi e richiedono anche la presenza di una SIM telefonica per poter comunicare la propria posizione. Un rilevatore GPS invia la posizione via rete dati o via SMS ad un ricevitore, come il nostro smartphone. Un sistema del genere non è ovviamente perfetto, potrebbe non essere in grado di individuarsi all’interno di un edificio ma considerando che un ladro tenterà prima di tutto di allontanarsi il più possibile da voi, le possibilità di individuarlo non sono poche. Ovviamente dovete essere altrettanto rapidi nel recarvi alla polizia per comunicare la posizione. A proposito, evitate di rintracciare da soli il materiale rubato. Non è detto che il ladro, vedendovi, vi renda il maltolto “ringraziandovi”.
Tagging dell’attrezzatura
Il tagging dell’attrezzatura può e non può essere una buona opzione. Questa pratica porta due possibili benefici. In primo luogo, un ladro può essere disincentivato a rivendere il prodotto rubato in quanto il tag è visibile, normalmente difficilmente eliminabile. Ovviamente il ladro se ne accorgerà e probabilmente non lo porrà in vendita, rendendo di conseguenza più difficile il tracciamento ed il recupero del maltolto. Ovviamente anche in questo caso è fondamentale la collaborazione di un possibile acquirente che si rende conto di acquistare un prodotto potenzialmente rubato, rifiutando di concludere la transazione o denunciando il problema (ma ovviamente, è tutta teoria).
Alcune persone sono molto riluttanti a etichettare la propria attrezzatura, in quanto potrebbe ridurre il valore di rivendita della stessa. . D’altra parte , mostrando l’etichetta antifurto e offrendosi di trasferire l’iscrizione contestualmente alla vendita potrebbe effettivamente essere un punto a favore del venditore. Le migliori etichette a prova di furto sono quelle facilmente visibili. Non nascondetele ma cercate di inserirle in un punto che, anche da lontano, possano essere viste: l’obiettivo è scoraggiare il ladro. Ponetene una anche sulla borsa: sarà magari facilmene eliminabile ma crea il dubbio in un possibile malfattore circa la possibilità che anche il contenuto sia etichettato.
Se si decide di etichettare l’attrezzatura, è meglio scegliere un’etichetta polivalente. Le etichette con codice a barre sono più piccole e oramai non hanno bisogno di dispositivi particolari per poterle leggere, è sufficiente usare il proprio smartphone (Google Goggles è per esempio un ottimo lettore gratuito). Alcune aziende offrono etichette antimanomissione con codici a barre e siti web dove è possibile accedere e registrare gli oggetti contrassegnati. Esistono decine di marche tra le quali l’americana STOP che fornisce delle etichette (l’immagine sopra) quasi impossibili da rimuovere. Se un ladro tenta di rimuoverla, la stessa si romperà marchiando di rosso brillante l’area sulla quale era attaccata: in questo caso l’apparecchio fotografico è quasi invendibile (a meno di danneggiare il corpo macchina, per esempio, al fine di rimuovere il materiale rilasciato). L’unico inconveniente di queste etichette è la dimensione, comprese tra i 2 ed i 3/4 pollici: grandi a sufficienza per non dare fastidio su una reflex ma sicuramente ingombranti per una mirrorless.
I Tag RFID
A meno che non si disponga di un sacco di attrezzi potenzialmente trafugabili, i tag RFID non sono così pratici come le semplici etichette. Essi hanno un grande vantaggio rispetto alle etichette: in teoria, una persona con uno scanner (che può essere anche uno smartphone di ultima generazione dotato di chip rfid) può identificare un elemento etichettato a diversi metri di distanza. Immaginiamo che siate abbastanza sicuro di sapere che il tipo dinanzi a voi sta usando del materiale di vostra proprietà. O che pensiate che l’attrezzatura in vendita al mercato delle pulci della vostra città potrebbe essere la vostra. Un agente delle forze dell’ordine, sulla base della prova del chip RFID potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) bloccare la persona in possesso dell’attrezzatura per dei controlli e restituirvi il materiale
Ci sono centinaia di etichette RFID e lettori disponibili. Alcune combinazioni tag- reader possono essere usate a lunga distanza (circa 10 metri), ma richiedono attrezzature specializzate che non sono proprio alla portata di tutti. Tag più pratici possono essere letti solo a distanze di un paio di metri ma hanno sempre il loro utilizzo. Esistono differenti modelli di tar RFID come i Tag adesivi (12 costano meno di 10 euro), i Tag plastici a forma di moneta o anche quelli gli RFID a forma di chiodo dal prezzo inferiore ai 3 euro. Ed in ogni caso, esistono innumerevoli forme e dimensioni, non dovete far altro che ricercare quello che meglio s’addice alle vostre necessità.
Ci sono un sacco di posti in si può mettere un chip: il tag a forma di chiodo può essere inserito nell’imbottitura di gomma della borsa, un tag a forma di anello può essere assicurato all’obiettivo, uno a forma di etichetta inserito nel vano batteria e così via. Alcuni fotografi portano gli obiettivi più costosi nei centri specializzati chiedendo di inserire un tag all’interno dello stesso: è un’operazione che dura al massimo cinque/sei minuti e vi garantisce la qualità del lavoro.
Che fare in caso di furto
Se avete subito il furto del vostro materiale, fate subito denuncia alla polizia. Non troverete probabilmente molta collaborazione ma insistete che nel rapporto vengano inseriti tutti i numeri di serie e tutte le informazioni circa le misure antifurto che avete preso: tag, etichette o quant’altro. Se siete fortunati (in America!), questi numeri verranno inseriti in un database di oggetti rubati consultabile ovunque. Come detto, purtroppo, questo avviene in America, in Italia, almeno, avrete un’ulteriore prova (o almeno tentativo di prova) che quel materiale è il vostro. Inoltre la denuncia è anche l’unico modo per chiedere un rimborso all’assicurazione, sempre che siate assicurati.
Nella maggior parte dei casi, la persona che ruba la vostra attrezzatura non è un esperto di fotocamere e cercherà di liberarsene quanto prima. Fatevi un giro su ebay, subito.it, bakeka.it o nei mercatini locali alla ricerca del vostro materiale. Utile anche farsi un giro presso i negozi dell’usato (a Milano per esempio ne ce sono un paio molto famosi) nonché presso i banchi di pegni (si, esistono ancora e non sempre fanno attenzione a ciò che viene portato loro). Chiedete di un particolare oggetto, tipo il modello della vostra macchina fotografica senza accennare che siete alla ricerca di materiale rubato. E se doveste trovarla, non fate nulla se non avvisare immediatamente la polizia.
Altra cosa da fare assolutamente è andare su internet. Sapevate che il numero di serie della vostra macchina fotografica è salvato nei dati EXIF? Fate una ricerca su internet per vedere se sono state pubblicate delle foto fatte con il vostro apparecchio. Esistono servizi ad hoc per questa ricerca come Stolencamerafinder.com o CameraTrace.com: si stratta di servizi a pagamento (pochi dollari) che scandagliano costantemente la rete alla ricerca dei dati che voi inserite e molto spesso permettono di aiutare a rintracciare il materiale rubato. In alternativa, google ci è sempre amico per questo tipo di ricerca. Una volta identificata la merce, ancora una volta bisogna rivolgersi alla polizia che provvederà a recuperare l’apparecchio (a farne le spese sarà l’acquirente, reo di incauto acquisto).
Che fare quando si acquista
queste regole valgono sia per i fotografi proprietari di attrezzatura sia per i fotografi che vogliono acquistare materiale in “offerta”. Ricordatevi sempre che in Italia esiste il Reato di ricettazione e di incauto acquisto. Il che significa che è un reato acquistare materiale che è stato oggetto di furto dell’attrezzatura fotografica di un’altra persona. Se venite “beccati” con una macchina fotografica rubata, acquistata magari su ebay al 30% di prezzo in meno rispetto al nuovo, sarà molto complicato per voi dimostrare di non essere colpevoli: fare i furbi potrebbe essere molto controproducente. Controllate quindi sempre cosa state comprando. In caso di compravendite su eBay chiedete di vedere l’oggetto o, in caso di spedizione, ricordatevi di farne un check dettagliato al momento del ricevimento e, per quanto possa essere costoso, rivolgetevi alla polizia nel caso trovaste segni o indizi che il materiale in questione è rubato.