Questo tutorial vi mostrerà come scansionare i negativi (tutti quei vecchi negativi che fanno la polvere nei vostri cassetti, per intenderci) che avete trovato sul fondo del vostro cassetto senza dover spendere un solo euro per acquistare uno scanner (un buono scanner) e senza dovervi rivolgere ad amici o a estranei per riversarli in digitale: tutto quello di cui avrete bisogno è la vostra fidata reflex, un cavalletto ed un po’ di materiale di risulta, come una vecchia cornice di un quadro.
In più, utilizzando una reflex per effettuare questa operazione, riuscirete ad eguagliare la qualità di scanner parecchio costosi, grazie alla grande risoluzione del sensore che andrete ad impiegare. Ovviamente l’uso di uno scanner professionale produrrà un risultato decisamente superiore, la quest’ultimo è sicuramente fuori dalla vostra portata e richiederebbe l’uso di uno studio fotografico esterno con conseguente esborso economico.
Cosa serve per scansionare i negativi
Prima di iniziare, è opportuno verificare di avere tutto il necessario per scansionare i negativi con una reflex:
- Una reflex digitale
- Un pezzo di vetro non troppo spesso, come ad esempio il rivestimento di un quadro o il vetro di una finestra. Anche un tavolo di vetro trasparente può andare bene. Anche i vecchi lucidi per le lavagne luminose potrebbero essere una soluzione accettabile. Se invece siete dei puristi, non vi rimane che comprare un Tavolo luminoso come un Tavolo da disegno LED. Se non volete usare una cornice, allora compratevi un tavolo luminoso. E visto che ci siete, prendetene uno che possa essere usato anche per altri scopi e non solo per la scansione dei negativi fotografici.
- Un flash o una lampada molto luminosa (anche da scrivania).
- Soffiatore d’aria (e altri strumenti di pulizia): Kit per la pulizia per fotocamera
Vale la pena di procurarsi un kit di pulizia completo, ma il soffiatore d’aria e la spazzola di questo kit di pulizia DSLR sono particolarmente utili per assicurarsi che l’attrezzatura e i negativi siano privi di polvere. - Un foglio di carta fotografica.
- Un Treppiede: Vanguard Alta Pro. Questo treppiede è fantastico! L’ho preso su Amazon per 1/4 del prezzo dei treppiedi più costosi, ma si comporta benissimo, e una volta invertita la colonna principale, è un treppiede perfetto per questa configurazione
- Un obiettivo macro (consigliato ma non obbligatorio).
- Photoshop o un altro programma di editing grafico.
Prepariamo il piano
L’idea di base è piuttosto semplice, serve una fonte di luce diffusa e omogenea, un modo per tenere la pellicola, e una macchina fotografica digitale focalizzata sulla pellicola. Poiché la messa a fuoco avverrà a distanza molto ravvicinata, la profondità di campo sarà molto stretta, quindi la messa a fuoco sarà precisa e la distanza tra la pellicola e la fotocamera sarà esattamente la stessa durante tutta la scansione. Per raggiungere questo obiettivo, diverse persone hanno sviluppato diverse tecniche, come l’utilizzo di una scatola di scarpe, un semplice treppiede e un tavolo di vetro, o anche un tubo fatto di rotoli di carta igienica. Personalmente ciò che mi ha permesso di ottenere il massimo della velocità e della praticità è l’uso di un tavolo di vetro.
Quindi, in primo luogo, sistemate il vostro pezzo di vetro (nella foto una cornice fotografica, facilmente reperibile in casa vostra) su dei sostegni (cartoni, libri….qualunque cosa vada bene) in modo che la lastra di vetro sia a circa 30cm da terra.Visto che ci siete, date una bella pulita alla lastra in modo da cancellare ditate, sporco ed aloni. Procuratevi, se l’avete, una livella a bolla e assicuratevi che il piano di vetro sia perfettamente parallelo al pavimento.
La macchina fotografica
Ora che abbiamo la nostra superficie di ripresa, impostiamo e sistemiamo macchina fotografica e treppiede. La lente che si utilizza determinerà quanto vicino al vetro dobbiamo sistemare la macchina fotografica: non importa quale lente si sta utilizzando, l’obiettivo è quello di riempire il più possibile la scena (l’immagine scattata) con l’immagine impressa sul negativo.
La cosa più importante da fare è assicurarsi che il piano del sensore sia perfettamente parallelo al vetro: se il vostro treppiede è dotato di livella, potete usare quella per aiutarvi. Altrimenti potete attivare la griglia sul mirino ottico per cercare, ad occhio, la posizione migliore. Posizionate la macchina fotografica, ovviamente, sopra il vetro.
Ciò di cui avete inoltre bisogno è scegliere l’obiettivo più nitido che avete, e renderlo abbastanza vicino alla messa a fuoco in modo che l’immagine nella pellicola riempia il più possibile il sensore della fotocamera. La combinazione di attrezzature che funziona meglio per me è un obiettivo 35mm 1.8G Nikon con un piccolo tubo di prolunga macro da 20mm. Su ebay si possono trovare tubi di prolunga molto economici per qualsiasi marca di macchina fotografica / attacco per obiettivo. Sto usando un tubo con controlli di messa a fuoco automatica per permettermi di usare il motore di messa a fuoco sull’obiettivo, il che mi fa risparmiare un po’ di tempo e qualche mal di testa quando scopro che tutta la pellicola che ho scansionato è così leggermente sfocata (cosa che mi è successa una o due volte).
Carta fotografica e pellicola
Sistemate il foglio di carta fotografica sul vetro, sotto l’obiettivo. Posizionate il negativo sopra il foglio, quindi tra il foglio e l’obiettivo. Occhio che il negativo potrebbe piegarsi, per cui posizionate dei pesi ai due lati in modo che sia quanto più possibile aderente al foglio. Occhio a non graffiare il negativo con i pesi.
La luce per scansionare i negativi
Sotto al vetro, in posizione speculare all’obiettivo posizionate la fonte luminosa, flash o lampada che sia. Fare attenzione se utilizzate una luce continua in quanto può creare (specie se alogena) una grande quantità di calore che potrebbe danneggiare la pellicola. A quel punto provate l’esposizione della fotocamera (essendo la luce sempre attiva sarà estremamente semplice). Se al contrario si utilizza il flash (che dovrà essere necessariamente remotizzato), sarà necessario fare qualche prova per trovare la giuste regolazione: l’obiettivo è quello di avere la carta fotografica bianca leggermente sopra esposta.
Evoluzione
Per chi fosse infine alla ricerca di un metodo ancora più “evoluto” di quello descritto in questo articolo, segnalo un ottimo dispositivo, dal costo di appena 10/15 euro, che vi permetterà di fotografare i negativi in modo ancora più comodo è preciso. Si tratta di un duplicatore di diapositive (cercate “PANAGOR SLIDE DUPLICATOR” su eBay), rappresentato nella foto qui di seguito:
La diapositiva va inserita nell’alloggiamento visibile sulla sinistra (il cassetto si estrae e si posiziona la pellicola su di esso), mentre lo schermo bianco(a destra) funge da vetro+carta fotografica. Dietro allo schermo bianco va sistemata la luce o il flash, mentre dalla parte opposta l’obiettivo si aggancia direttamente alla reflex. Il vantaggio di questo sistema è che non si rischia di perdere l’allineamento oltre ad evitare eventuali riflessioni o presenza di pulviscolo dovuto alla distanza tra obiettivo e lastra di vetro (qui quella distanza è coperta da un tubo chiuso).
Lo scatto
Di solito metto il flash a circa 30 cm di distanza dalla pellicola e lo faccio girare attraverso una scatola di cartone in modo che la luce non schizzi per tutta la stanza e non provochi riflessi indesiderati sulla pellicola. Ho anche fatto un piccolo buco nella scatola di cartone e ci ho messo sopra una lampada per far brillare un po’ di luce attraverso il negativo e rendere la mia vita più facile quando metto a fuoco.
- Ponete l’ auto-focus su off. Questo fa in modo che la fotocamera non cercherà di cambiare il fuoco ogni volta che si scatterà una foto.
- Impostate il bilanciamento del bianco per il colore più caldo possibile (come l’illuminazione a incandescenza o candele) per pellicole negative a colori. Alcune fotocamere consentono di configurare manualmente la temperatura della luce in modo da spingerlo fino al lato caldo. Questo va fatto in quanto i negativi a colori hanno una pellicola di rivestimento marrone, colorazione che dobbiamo neutralizzare il più possibile. Potremmo anche farlo in post-produzione ma è una buona idea procedere in questa fase.
- Impostate la modalità di esposizione a manuale e impostate l’apertura a f/8 (la maggior parte delle lenti hanno il loro diaframma più nitido intorno f/8)e il tempo di esposizione a circa 1/125 ( si tratta della velocità più lenta utilizzabile per sincronizzare correttamente il flash e contemporaneamente veloce in modo tale che riflessioni o rifrazioni dovute alla luce della stanza vengano “neutralizzate” .
- Selezionate il più basso valore possibile di ISO. Questo ci permette di evitare il rumore.
- Impostate il flash manuale e selezionate un valore di potenza media.
- Se volete fare i “sopraffini”, sistemate un tubo di qualcosa (tipo una scatola di biscotti) tra il flash ed il vetro: in questo modo eviterete la dispersione della luce e migliorerete la nitidezza della foto.
- Scattate in RAW: questo permette di utilizzare tutta la profondità di colore disponibile, che sarà molto necessaria in quanto aumenteremo il contrasto dell’immagine finale molto più tardi (che è la causa principale del rumore, ed è per questo che le impostazioni di cui sopra e alcuni suggerimenti di cui parlerò più avanti sono così importanti).
Scansionare i negativi
Questo processo è abbastanza semplice, una volta impostato tutto correttamente, basta far scorrere la pellicola al fotogramma successivo e scattare di nuovo. Assicuratevi solo di aver messo la pellicola nel modo giusto e non invertita, perché in seguito vi renderà la vita più facile.
Una cosa che faccio di solito è cercare di “esporre a destra“, il che significa rendere l’immagine il più luminosa possibile senza far saltare i punti salienti (renderli completamente bianchi, perdendo così i dati dell’immagine/dettaglio/tessitura dell’immagine – questo fa si di ottenere un ottimo risultato nel processo per scansionare i negativi con una reflex). Il modo in cui lo faccio è impostare la mia macchina fotografica per mostrare le immagini in modalità “Highlights”, il che lo rende ovvio quando faccio un errore. Si può anche usare l’istogramma per questo. Quindi quello che faccio è di mantenere il flash al massimo della sua forza finché non fa saltare i punti salienti e quando lo fa, abbassarlo di uno stop o due, e poi alzarlo di nuovo per l’immagine successiva.
Post Processing
Importate nel vostro programma preferito (supponiamo Photoshop) il negativo scansionato.
La prima cosa da fare a questo punto è il cropping dell’immagine. Per quanto possiate essere stati precisi, probabilmente avrete fotografato più della semplice immagine per cui un po’ di lavoro di taglio è necessario. Ovviamente, se avete operato senza mai muovere la macchina fotografica e mantenendo immutata anche la posizione del negativo (magari con lo strumento di cui sopra), potete operare direttamente in programmi quali Camera Raw su più immagini in contemporanea.
Dopo il crop, bisogna effettuare l’inversione dei colori. Su Lightroom o Photoshop (su Photoshop a dire il vero esiste una voce specifica), basta andare nella scheda di settaggio della curva dei toni, aprirla ed spostare fisicamente i vertici di “un angolo” (da sinistra a destra).
Il bilanciamento del bianco è il passo successivo da effettuare nel processo per scansionare i negativi con una reflex. Per bilanciare il bianco, dovete procedere per tentativi, confrontando l’immagine con l’originale (ammesso che abbiate una stampa). Usate lo strumento per il bilanciamento del bianco passando al programma il punto più grigio (o bianco) presente nell’immagine Provate a ripetere l’operazione fin quando il risultato non vi aggrada.
Finita questa operazione, passate a correggere particolari colori, usando i cursori di temperatura. Ricordatevi che, avendo invertito i colori, i cursori funzionano al contrario: se l’immagine è troppo blu, spostate il cursore del blu verso il blu e non viceversa come verrebbe spontaneo fare.
Dopo il bilanciamento del bianco, tocca nuovamente alle curve di contrasto (quella che abbiamo usato per invertire i colori dell’immagine). Riaprite la stessa schermata e, con un occhio all’istogramma allargate quest’ultimo (essendo l’immagine invertita dovreste spostare i punti dai vertici al centro del rettangolo) fin quando non diviene più morbida e espansa su tutta la gamma.
In questo modo la vostra immagine avrà guadagnato ulteriormente in qualità, avvicinandosi al risultato finale. Per quanto riguarda il contrasto, potete ulteriormente migliorarlo spezzando le linee diagonali inserendo dei punti nel messo del rettangolo (visivamente si trasformeranno i delle “s”).
Occhio che, ogni volta che interagirete con le curve di contrasto, andrete in qualche modo ad influire sul colore dell’immagine (con una dominante). E’ possibile correggerla agendo non sulla curva di contrasto RGB ma sulle singole tre curve (le potete selezionare con il menu a tendina subito sopra il quadrato – quindi andate di esperienza – ad esempio per ridurre una dominante blu spostate la curva B verso il basso): in questo modo riuscirete a raggiungere il risultato finale.
A questo punto, concentratevi sulla correzione di eventuali macchie, graffi o quant’altro il pennello di correzione potrebbe fare al caso vostro..ovviamente dipenderà tutto da quanto il negativo originale era deteriorato.
aggiornato Marzo 2020
Lo faccio da qualche anno usando un tavolino di vetro, un pezzo di plastica bianco latte, un vetro per mantenere piana da diapositiva e un faretto led per illuminare. Funziona benissimo, la scansione è velocissima e usando una fonte di illuminazione sempre accesa posso variare l’esposizione in base alla diapositiva.