Probabilmente avete già sentito parlare delle fotografie HDR (High Dynamic Range). Per I profani della tecnica, il processo HDR consiste nell’effettuare più fotografie (di norma tre) dello stesso soggetto (possibilmente fortemente contrastato) con differenti livelli di esposizione. Queste fotografie vengono poi “sommate” in un’unica foto che sarà il nostro risultato. Nella pratica ci ritroveremo un’immagine con una quantità di dettagli decisamente superiore a quanto otterremmo con i singoli scatti, molto più prossima a quanto otteniamo osservando l’immagine reale con i nostri occhi.
Occhio a non esagerare però: moltissime foto HDR che si trovano in giro hanno parecchio del surreale, con colori o dettagli che nella realtà non esistono. Queste foto non sono HDR, ma solo delle manipolazioni. L’HDR è la tecnica atta a portare una fotografia prossima alla qualità della vista umana.
Prendiamo la foto qui riportata: a sinistra la miglior foto possibile presa con la nostra Reflex (un mix di sovraesposizioni e sottoesposizioni). Sotto, i vari scatti effettuati con le diverse esposizioni. A destra l’immagine “sommata”. Nessuna zona sovraesposta o sottoesposta e una dovizia di particolari che altrimenti non avremmo potuto avere.
Step 1: Il manuale, questo sconosciuto.
Si, il manuale serve. E serve anche leggerlo! Tenetelo a portata di mano, lo dovrete usare….
Step 2: Scoprite dove si può settare l’ Auto Exposure Bracketing
La funzione che si deve individuare sulla nostra Reflex è l’Auto Exposure Bracketing (AEB).
Braketing è il termine che viene usato per descrivere lo scatto consecutivo di più foto della stessa scena ma con esposizioni differenti.
Perché è così importante? Facciamo un esempio, supponiamo di essere su di una spiaggia. Soggetto dinanzi a noi e sole alle sue spalle (siamo controluce, in pratica). Se facciamo una foto, ci ritroviamo una bellissima silhouette: bella ma…non voluta. In pratica la macchina fotografica non è stata capace di riprodurre tutta la gamma dinamica della luce della scena a causa della troppo forte differenza di esposizione del soggetto e del fondo.
Utilizzando il braketing, andremo a fare tre foto: la prima con la giusta esposizione per il fondo (il cielo ed il mare con il sole), la seconda con una esposizione “media” tra fondo e soggetto (che genera la silhouette), la terza con l’esposizione giusta per il soggetto. In pratica avremo tre foto con le esposizioni pari a -2 stop rispetto alla media, 0 (la media), +2 stop rispetto alla media.
La maggioranza delle Reflex vi permetteranno di fare solo tre foto, ma se avessimo tra le mani una full frame, potremo fare ben più scatti, settando fino a 7 esposizioni diverse:: -3,-2,-1,0,+1,+2,+3 (inutile dire che più sono, meglio è).
Step 3: Scattiamo in proprità di apertura
Settiamo la macchina in modalità apertura (Av, sulle Canon). Per le foto HDR non siamo interessati ai tempi, quindi lasciamoli decidere alla macchina stessa.
Perché è così importante l’apertura? Perché, se definissimo il tempo, la macchina modificherebbe l’apertura in modo tale bilanciare l’esposizione: tenderebbe ad aumentare l’apertura per le sottoesposte e ridurla per le sovaesposte…il che vanificherebbe il nostro obiettivo! Le foto HDR possono quindi essere ottenute mantenendo sempre la stessa apertura.
Quale apertura settare? L’apertura determina la profondità di campo: più grande è l’apertura, più grande è la profondità di campo.
Esiste un trucco molto semplice da ricordare per determinare la giusta apertura. Supponiamo di avere 20 persone in linea dinanzi a noi, una dietro l’altra. La prima quindi sarà molto vicina, l’ultima molto lontana. Se vogliamo che solo la prima persona sia a fuoco, settiamo l’apertura a f/1. Se vogliamo che le prime 10 persone siano a fuoco, settiamo f/10 come apertura. E se vogliamo tutte e 20 le persone a fuoco, settiamo f/20 come apertura.
Step 4: Quale metering usare
Questa è la parte più complicate in assoluto. In parole semplici, la modalità di metering permette di scegliere come la macchina fotografica leggerà e misurerà la luce per determinare l’esposizione corretta.
Ci sono varie modalità a disposizione: evaluative, partial, spot, centered e weighted metering. Il consiglio è di provarle tutte ma se proprio non volete perder tempo ed andare sul sicuro, usate evaluative.
Non fidatevi del bilanciamento del bianco automatico, ricordiamoci che le foto che andiamo a fare sono sottoesposte e sovraesposte. Per quanto sia molto avanzato il bilanciamento automatico, in questi casi potrebbe fallire. Settiamo il bilanciamento del bianco su personale. Fotografiamo un oggetto realmente bianco nella nostra scena (il solito cartoncino da cui non ci separiamo mai) e diamolo in pasto alla macchina. In questo modo saremo sicuri di fotografare i colori in modo corretto.
Sappiamo che aumentando gli ISO, possiamo catturare più luce. Ma aumentando gli ISO aumentiamo anche il rumore: se scattiamo più foto (come per l’HDR) e ogni foto ha del rumore, sommando le foto otterremo un risultato pieno di rumore! Questo non va bene: l’ISO deve essere esageratamente basso. Fissatelo a 50 se potete, altrimenti 100. Non uno step di più, altrimenti la foto finale sarà rovinata dal troppo rumore.
Step 7: Il cavalletto
Inutile dire che il cavalletto non è fondamentale, ma di più: stiamo per scattare più foto in successione che poi dovremo sommare. E le foto devono coincidere perfettamente.
Step 8: Auto scatto o telecomando
Anche qui sarebbe superfluo ricordarlo. Meno vibrazioni ci sono, meglio è. L’autoscatto o il telecomando (a filo o a radiofrequenza) sono fondamentali, anche perché, se procedessimo a mano, avremmo la prima foto leggermente mossa, le successive (essendo automaticamente scattate) no. Sommando alla fine le foto..avremmo un brutto effetto “3d” con lo sdoppiamento degli oggetti.
Step 9: Che obiettivo?
La fotografia HDR si sposa bene con i panorami, per cui una lente grandangolare è la preferibile. Tecnicamente, qualunque lente che può scendere sotto i 28mm va bene, quindi anche la lente che viene fornita standard con la maggior parte delle reflex.
Step 10: Fuoco manuale!
Altro punto importante che spesso viene dimenticato: il fuoco. La messa a fuoco automatica va disabilitata.
Questo perché la messa a fuoco automatica si concenterà su di un determinato punto della scena, mentre a noi interessa settare la messa a fuoco su infinito: un buon compromesso per avere l’intera scena a fuoco (ovviamente stiamo parlando di panorami eh!). Nel caso di soggetti predominanti, vi tocca mettere a fuoco. Ma NON con il mirino ottico, usate il liveview. Zoomate sul display centrando il punto più importante per la messa a fuoco e giocate con l’ottica. Quando quel particolare sarà perfettamente a fuoco, sarete pronti (usare l’ottica è impreciso: non riuscirete mai a mettere perfettamente a fuoco quello che vi interessa).
Step 11: La livella a bolla
Si, serve. Le immagini devono essere perfettamente livellate. Aggiustarle dopo significa perdere particolari, che è l’esatto opposto della fotografia HDR. Una livella a bolla da cavalletto o da toe del flash costa pochi centesimi…spendeteli.
Step 12: foto!
Non rimane che fare la foto. Anzi, le foto! Quindi riporre tutto…e tornare a casa.
Adesso infatti comincia la seconda parte, il postprocessing…..
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