In questo blog ho spesso nominato la licenza Creative Commons. Questo tipo di licenza, ottenibile in pochi clicks e senza alcun esborso, è il metodo più rapido e comodo per condividere le proprie fotografie preservandone comunque il diritto d’autore.
Il motivo è chiaro: se siete un fotografo non proprio affermato è fondamentale far girare le proprie opere in modo da farsi pubblicità, utilizzando blog o siti che utilizzeranno la vostra fotografia con il vostro consenso, in maniera gratuita ma riconoscendovene la paternità.
Le licenze Creative Commons sono in tutto 6:
- Attribuzione: concesso qualsiasi utilizzo, compreso quello commerciale. Concessa l’alterazione del vostro lavoro. Richiesta la citazione dell’autore.
- Attribuzione-Niente opere derivate: concesso qualsiasi utilizzo, compreso quello commerciale. Vietata la modifica del lavoro. Richiesta la citazione dell’autore.
- Attribuzione-Non commerciale-Niente opere derivate: concesso qualsiasi utilizzo di tipo non commerciale. Vietata la modifica del lavoro e l’uso commerciale dell’immagine. Richiesta la citazione dell’autore.
- Attribuzione-Non commerciale: concesso qualsiasi utilizzo non commerciale. Concessa l’alterazione del vostro lavoro. Vietato l’uso commerciale. Richiesta la citazione dell’autore.
- Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso Modo: concesso qualsiasi utilizzo non commerciale. Concessa l’alterazione del vostro lavoro. Il lavoro alterato dovrà essere concesso con le stesse modalità dell’originale (quindi gratuito). Richiesta la citazione dell’autore.
- Attribuzione-Condividi allo stesso modo: concesso qualsiasi utilizzo anche commerciale. Il lavoro commerciale derivante dovrà però essere rilasciato sotto la stessa licenza (gratuita). Richiesta la citazione dell’autore.
Per utilizzare una licenza Creative Commons è sufficiente visitare il sito Creative Commons e scegliere la licenza dalla pagina dedicata rispondendo a due semplici domande: concessione della foto per uso commerciale e autorizzazione alle modifiche sulla foto. Quindi vi verrà fornito un codice HTML che dovrete inserire sul vostro sito: potete inserire una licenza unica per tutto il sito (e quindi tutto il lavoro presente all’interno dello stesso) o per ogni singolo articolo/fotografia.
Le licenze Creative Commons funzionano: se doveste trovare il vostro lavoro utilizzato a scopo di lucro (venduto, come immagine di un prodotto da vendere o incluso in un e-book in vendita per esempio) avrete tutti gli “appigli” legali per ottenere un risarcimento, anche se sarete costretti a rivolgervi ad un avvocato.
Differente se il vostro lavoro è usato a scopi non di lucro: la giustizia non vi aiuta (anche perché non è previsto, almeno qui in Italia, un risarcimento economico) e l’unica cosa da fare per non buttar via soldi è contattare chi ha usato la vostra foto per chiedere la sua rimozione o almeno la citazione del vostro nome.
Come controllare se il vostro lavoro è usato da altri?
Ci aiuta Google per le immagini: Google Image permette di caricare (o linkare) un’immagine nel suo motore (premendo la “macchina fotografica”) e cercare eventuali copie in giro per la rete. Provate, funziona una meraviglia.
Per i testi la situazione non è molto differente: esistono servizi quali CopyScape che, linkando il vostro articolo, eseguono una ricerca su web individuando le copie anche di piccole frasi.
Il diritto d’autore
Il fatto che su un sito o su un’immagine o un testo sia specificata o meno una licenza Creative Commons non significa che un lavoro non è protetto da diritto d’autore. Qualunque lavoro, una volta realizzato, è automaticamente coperto dal diritto d’autore come specificato dall’Art6 legge 633/41 : Il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale.
Ovviamente non è facile controllare le immagini soprattutto perché motori di ricerca quali Google Images permettono di decontestualizzare la foto (se di foto parliamo) rispetto al vostro sito. In questi casi anche andare a mettere una caption sotto la foto con indicato il vostro nome potrebbe essere insufficiente per evitare che alcuni distratti (e ce ne sono) usino il vostro lavoro dimenticandosi di nominarvi.
Le strada per difendere il proprio diritto è quella di firmare la fotografia aggiungendo il vostro riferimento in calce o, se avete intenzione di non permettere ad alcuno l’uso del vostro lavoro, inserire un watermark sulla foto stessa.
Esistono programmi che permettono di aggiungere un watermark o una firma a volo, come il Watermark Factory: in pochi click si può decidere quanto invasivi si vuole essere: