Tutti i possessori di macchine fotografiche half frame (con sensore APS, quindi) si chiedono spesso cosa succederà nel momento in cui bisognerà fare il “salto” verso il pieno formato. Salto che in molti stanno considerando dopo la messa in commercio della Nikon D600. Il problema principale è il budget: il corpo macchina di una full frame ha un prezzo notevolmente elevato rispetto ad una macchina con sensore APS e lo stesso vale per gli obiettivi. O meglio, per questi ultimi non si considera tanto la differenza di prezzo tra formato DX o FX (nel gergo Nikon) quanto al fatto che normalmente su una FX si tende a prendere degli obiettivi più performanti e quindi più costosi.
Molti utenti, nel tentativo di risparmiare qualcosa, vorrebbero fare un passaggio graduale: acquistare un corpo full frame ed utilizzare gli obiettivi acquistati per la DX. Ma cosa succede se si utilizza un obiettivo progettato per un sensore 15 × 22 mm su un sensore a pieno formato (24 × 36 mm)?
Cominciamo con il dire che, con le Nikon, è possibile montare un obiettivo DX su una fotocamera FX. E la fotocamera “full frame” risponde riducendo automaticamente la copertura delle immagini nel mirino “croppando” la stessa. La riduzione, il crop, è ovviamente una cosa assolutamente naturale in quanto la lente è stata progettata per sensori più piccoli: la dimensione maggiore del sensore significa un maggior campo visivo. Gli obiettivi DX devono coprire quindi meno “spazio” e di solito sono più piccoli, concentrandosi in particolare sulla parte “centrale” dell’immagine e non sugli angoli dove la qualità dell’immagine potrebbe essere, su un corpo FX, bassissima. Nel disegno di sotto si vede la differenza tra un “vetro” creato per una FX ed uno per una DX: l’ottica DX addirittura potrebbe non coprire alcune zone dell’immagine il che si traduce nella foto di una zona “nera”.
E per Canon? Sulle reflex Canon, al contrario, non è possibile. Questo perché lo specchio della FX è maggiore di quello della DX e in alcuni vecchi modelli c’era il rischio che, nell’operazione di ribaltamento dello specchio in fase di scatto, questi andasse a colpire la lente…rompendosi. Canon ha quindi risolto il problema evitando la “promisquità”! Nikon, invece, ha sistemato lo specchio più “all’interno” del corpo macchina facendo quindi in modo che non vi siano rischi di rottura in fase di ribaltamento dello specchio. In ogni caso, prima di procedere all’uso di un qualsiasi obiettivo DX su una FX, è bene controllare con attenzione che l’obiettivo stesso non abbia corpi che sporgano troppo nel corpo macchina. Ed usare internet per leggere di altri utenti che hanno già usato quel particolare vetro.
Le immagini seguenti mostrano i risultati quando si utilizza un Tamron AF 11-18 mm f/4.5-5.6 su di un corpo Full frame.
Le tre foto sono solo i “pezzi” in alto delle originali ma sono più che sufficienti per mostrare i problemi. Nel primo caso, la vignettatura (nella sinistra) è appena accennata. Un software di correzione la riesce a risolvere quasi del tutto (a destra)…ma stiamo usando l’biettivo alla sua massima lunghezza, ovvero a 18mm.
Riducendo la lunghezza arrivano i problemi e la vignettatura si trasforma in zone nere (sensore non esposto all’immagine insomma!): a 14mm e soprattutto a 11mm la zona perduta è notevole.
Come accennato in precedenza, le Nikon effettuano un “auto crop” delle immagini in modo da evitare proprio quel festidioso nero agli angoli: nelle due foto di seguito vediamo la differenza tra una foto scattata con un obiettivo per una DX ed un obiettivo per una FX (a destra). Gli obiettivi hanno la stessa lunghezza focale, eppure la foto di sinistra è molto più ampia: la foto di destra è stata tagliata per evitare di mostrare la zona fortemente vignettata.
Per quanto riguarda la qualità dell’immagine, non ci si deve aspettare miracoli da un obiettivo DX usato con un corpo FX. Normalmente potrebbe andare bene….ma se avete speso un piccolo patrimonio per comprare una full frame, tecnicamente, una qualità non eccelsa non dovrebbe essere accettabile.
Insomma, un obiettivo DX può essere usato su una FX con risultati “discreti”. Ma significa anche usare la macchina ben al di sotto delle sue capacità: è come usare una Reflex con i programmi predefiniti e mai scattare in manuale o a priorità di tempo i di apertura…o possedere una Ferrari ed usarla solo in Città tra i semafori. Quindi, va bene usare un obiettivo DX su un corpo FX se questo significa rimandare di alcuni mesi la spesa per delle ottiche decenti…ma non di più!