ETTR (Expose To The Right) significa “esporre a destra”. Per meglio capire cosa significa e perché si dovrebbe esporre a destra, facciamo un semplice ma esplicativo esempio: supponiamo che una reflex digitale abbia una gamma dinamica pari a 5 stop (di solito gli stop sono 6). Quando si lavora in modalità RAW (cosa che dovrebbe essere sempre fatta), la maggior parte delle fotocamere memorizza un’immagine a 12 bit (i 16 bit che vengono dichiarati sono “fittizi”: l’informazione memorizzata è sempre di 12 bit, anche se memorizzata su 16 bit). Un’immagine a 12 bit è in grado di registrare 4096 (2^12) diversi valori tonali.
Come schematizzazione, consideriamo il disegno qui sotto: le cinque aree evidenziate (dalla più chiara a destra alla più scura a sinistra) corrispondono ai 5 stop che abbiamo considerato poc’anzi. Il disegno è inoltre la rappresentazione di un istogramma (a cui mancano semplicemente gli assi cartesiani).
Se la situazione fosse “ideale” (il disegno qui sopra), ogni stop della gamma dinamica (nel nostro esempio 5) conterrebbe circa 850 valori tonali (4096/5). Ma, nella realtà, ciò non è vero: gli stop più alti (quelli più luminosi) contengono molti più valori tonali degli stop meno luminosi, addirittura la metà: sono 2048 i valori contenuti nel più luminoso degli stop (dei 5 del nostro esempio). Il motivo è legato al tipo di sensore (CCD o CMOS che sia): questi sensori sono dispositivi lineari e, per ogni stop, memorizzano la metà delle informazioni dello stop precedente.
Quindi, sempre nel caso di 5 stop complessivi, il più luminoso memorizzerà la metà del totale dei valori tonali, ovvero 4096/2 = 2048. Il secondo degli stop memorizzerà 2048/2 = 1024, il terzo stop 1024/2 = 512, il quarto stop ne conterrà 512/2 = 256 ed infine, il più scuro degli stop (il quinto) conterrà appena 256/2= 128 differenti valori tonali. Se il numero degli stop a disposizione fosse superiore a 5, ogni stop alla sinistra del quinto avrebbe ancora meno informazioni, come schematizzato nel disegno qui sotto.
Va da se che il più importante degli stop, in quanto a informazioni memorizzate, è il più luminoso. Se quando fotografiamo “evitiamo” di usarlo (ovvero scattiamo una fotografia con un istogramma centrato o addirittura spostato a sinistra, stiamo riducendo drasticamente la gamma dinamica della macchina fotografica, perdendo di conseguenza parecchie informazioni.
Ciò quindi che andrebbe fatto, al fine di catturare quante più informazioni possibili, è fare si che le nostre esposizioni siano tali che l’istogramma sia quanto più a destra possibile, ma non fino al punto che alcuni punti cadano alla destra del limite destro…ovvero vengano buttati via.
Ora, naturalmente, quando si guarda il file RAW tramite il software di elaborazione RAW preferito (come Camera RAW), l’immagine sembrerà probabilmente troppo chiara. E questo è normale: basterà utilizzare i cursori disponibili nell’interfaccia per modificare il livello di luminosità e contrasto in modo che i dati si “spalmino” alla perfezione sull’istogramma e che l’immagine acquisti un bilanciamento ottimale. Effettuare questa operazione permette di ottenere due risultati: la massimizzazione del rapporto segnale-rumore e la riduzione al minimo del rumore e della posterizzazione che normalmente avviene nelle regioni più scure dell’immagine.
Ovviamente, per ottenere risultati ottimali, servono alcuni accorgimenti quanto si lavora in modalità 16 bit (12 bit) in un convertitore RAW. A differenza di quanto alcuni pensano, in modalità RAW la fotocamera non fa alcuna elaborazione non-lineare. Tutta l’elaborazione non-lineare è fatta nel convertitore RAW (dal software). Questo è il motivo per cui si deve scattare in RAW e quindi regolare manualmente l’immagine nel convertitore RAW, prima di esportare il file in Photoshop.
ETTR: Riassumendo
La tecnica ETTR permette di produrre con una certa costanza immagini con la massima quantità di dettagli nelle ombre senza andare a sovraesporre zone molto chiare che, a loro volta, devono mostrare dei dettagli.
ETTR prende il nome dal fatto che l’esposizione è regolata in modo tale che l’istogramma dell’immagine (che potete visualizzare sull’LCD della fotocamera) sia spostato verso destra. E ripeto spostato: la zona “piena” dell’istogramma non deve andare oltre il bordo dell’istogramma stesso, altrimenti avremmo una perdita di informazioni. Nelle due immagini sottostanti è presente un esempio di quanto scritto: l’istogramma (centrato) a sinistra è traslato verso destra nell’istogramma a destra. Come si vede, l’intero istogramma è ancora visibile e non è stato tagliato a destra.
Esporre a destra è un “esercizio” da fare in fase di preparazione dello scatto. Si comincia con l’esposizione automatica della macchina fotografica. Quindi si modifica l’incremento o il decremento di esposizione tra i parametri della fotocamera stessa al fine di far rientrare tutto l’istogramma nell’immagine tra gli assi cartesiani (se straborda), quindi la si modifica ancora fin quando l’istogramma non si sarà “spostato” a ridosso dell’asse destro. Si tratta di un processo manuale: si scatta, si valuta l’istogramma, si corregge l’esposizione e si comincia da capo.
Attenzione: ricordate che l’istogramma visualizzato sul display LCD della fotocamera è quello relativo all’immagine JPG generata dalla fotocamera, non quello relativo all’immagine RAW. Dato che gli effetti del bilanciamento del bianco incide sull’istogramma, è fondamentale che la definiate correttamente in fase di scatto e non in fase di post produzione come spesso si fa: se esponete a destra in fase di scatto e poi correggete il bilanciamento del bianco, sposterete ulteriormente l’istogramma, rischiando di perdere informazioni importanti.
Il problema con ETTR
Alcune aree molto chiare (le aree definite, in inglese, highlights) come quelle speculari, possono o meglio dovrebbero essere sovraesposte per ottenere la migliore esposizione per il resto dell’immagine. Questo significa che in questi casi l’istogramma deve essere spinto contro il bordo destro del grafico (quindi con perdita di informazioni), senza ovviamente esagerare se non si vuole perdere informazioni anche in aree di interesse che non siano quelle, appunto, speculari.
Se la zona chiara è molto larga, questa produrrà un picco nell’istogramma, molto facile da identificare rispetto al resto dell’istogramma stesso. Una volta identificato, dovete modificare l’esposizione in modo tale da spostare questo picco nella parte destra dell’istogramma, quanto più vicino possibile alla fine dello stesso ma senza andare oltre (ovvero la linea deve sempre vedersi non “scomparire” dall’istogramma stesso.
Quando al contrario la zona chiara è piccola, il picco sull’istogramma potrebbe essere troppo piccolo per essere individuato, cosa che non permetterebbe una “calibrazione” come descritto poco prima. Mancando un punto di riferimento visivo, la calibrazione dell’esposizione potrebbe non essere corretta (in quanto sarebbe una mera valutazione dell’utente).
Questa debolezza della tecnica ETTR viene superata nella variante HA- ETTR, ovvero una tecnica ETTR che utilizza l’highlight Alert (HA) invece dell’istogramma per determinare la giusta esposizione.
Così come l’istogramma, anche gli Highlight alert sono riferiti all’immagine Jpeg, quindi sono nuovamente legati alle impostazioni di scatto, primo fra tutti il bilanciamento del bianco. Fate quindi sempre attenzione a come impostate la fotocamera in fase di scatto se non volete perdere il bilanciamento dell’esposizione che avete scelto.
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