La più grande piattaforma di social media del mondo ha annunciato piani per un processo di appello per i contenuti vietati e ha brevemente delineato le linee guida in un comunicato stampa emesso pochi giorni fa. In particolare, sembra che Facebook stia finalmente lavorando nell’ottica di una più forte gestione della violazione del copyright, un problema non proprio piccolo sulla piattaforma social.
Queste nuove linee guida fanno parte della campagna di Facebook per diventare più trasparente nei suoi processi, soprattutto perché i consumatori hanno espresso sfiducia nel servizio dopo la rivelazione che alcune società di dati hanno raccolto informazioni sugli utenti (Qualcuno ricorda Cambridge Analytica?).
Uno dei punti più frustranti per i fotografi, è stata sicuramente la politica di Facebook in materia di nudità. Ora il servizio ha chiarito cosa è e cosa non è accettabile in termini di nudo: non aspettatevi rivoluzioni, le regole sono ancora particolarmente stringenti, fatte salve alcune eccezioni.
Ad esempio, la campagna “Free the Nipple” può pubblicare immagini di seni, ma in un altro contesto Facebook può vietare l’immagine. Altri motivi per cui Facebook può rimuovere a sua discrezione un contenuto fotografico pubblicato sono la violenza, incitamento all’odio e, ovviamente, la violazione del diritto d’autore. Un’area in cui Facebook è rimasta in ritardo, va sottolineato, è il suo processo di violazione del copyright. Questo in realtà si traduce in una perdita di reddito per i fotografi e la piattaforma in blu non ha mai dato realmente la possibilità ai fotografi di far rispettare i loro diritti. Ma finalmente, ciò sta cambiando, e speriamo per il meglio.
Facebook, già abbastanza robusta nella sua capacità di rilevare la musica protetta da copyright nei video caricati sulla piattaforma, sta ora espandendo questo tipo di tecnologia ad altre aree nello sforzo di combattere la pirateria e attirare più talenti (inclusi i fotografi) da altre piattaforme al fine di ottenere un ritorno economico maggiore.
Va notato che altri competitor, quali YouTube, stanno perseguendo con aggressività le violazioni del copyright e ne stanno persino controllando i contenuti sulla scia della crescente attenzione da parte dei governi di tutto il mondo per il tipo di contenuti che diffondono agli utenti.
Restiamo a questo punto in attesa delle prossime mosse del social network in termini di gestione della violazione del copyright, sperando di poter ottenere un po’ più di informazioni sul processo che verrà messo in atto. In fin dei conti, Facebook ha le carte in regola per estendersi anche al settore fotografico in senso lato, entrando in competizione con servizi quali 500px, Flickr e via discorrendo.