Si è fatto un gran parlare del nuovo smartphone di fascia alta marcato Huawei, ovvero Huawei P9 (o ancora meglio della Fotocamera Huawei P9), soprattutto per le sue caratteristiche fotografiche che lo pongono al di sopra della maggior parte dei dispositivi simili, nonché in aperta competizione con le macchine fotografiche compatte. Il particolare, il P9 di Huawei si contraddistingue per una co-lavorazione sul settore fotografico: come aveva fatto in passato Nokia con la Zeiss, anche il produttore cinese ha pensato bene di stringere una partnership tecnica con un altro gigante della fotografia, la Leica.
Il risultato di questa collaborazione non è, come si potrebbe immaginare, l’integrazione di prodotti Leica (ad esempio ottiche) nel terminale Huawei P9, quanto piuttosto un’ottimizzazione dell’intero comparto fotografico, al fine di migliorare quanto più possibile il binomio sensore-obiettivo. Il Huawei P9 è equipaggiato con un sensore principale da 12MP RGB ed è accompagnato da un chip 12MP monocromatico. Questa strana scelta è legata al fatto che, come Huawei afferma, combinando le informazioni d’immagine di entrambi i sensori, la Fotocamera Huawei P9 è del 100% più sensibile alla luce rispetto alle fotocamere di smartphone convenzionali. In sostanza, il sensore RGB si concentra sulla cattura informazioni del colore mentre, grazie alla mancanza di un filtro colore, il chip monocromatico cattura maggiore dettaglio e gamma dinamica così come una minore rumorosità.
Il P9 è anche in grado di realizzare alcuni trucchi grazie alla presenza della doppia fotocamera, come ad esempio la simulazione della profondità di campo. L’apertura della lente è un F2.2 ed è, come la maggior parte degli smartphone, priva di una stabilizzazione ottica.
Fotocamera Huawei P9: specifiche
- Doppio sensore fotografico Sony IMX 286 da 12MP
- dimensione dei fotositi pari a 1.25μm
- 27 millimetri di lunghezza focale equivalente
- diaframma F2.2
- AF assistito con laser
- cattura Raw
- Controllo manuale
- video 1080p Full-HD
- fotocamera frontale da 8MP con apertura F2.4
Fotocamera Huawei P9: caratteristiche
Come la maggior parte degli smartphone attuali, il Huawei P9 non dispone di un pulsante dedicato alla fotocamera, ma è possibile aprire l’app Fotocamera Huawei P9 da icone sia sullo schermo di blocco che dall’interfaccia principale. La schermata principale dell’applicazione fotocamera applicazione ha un layout abbastanza convenzionale: sul lato destro si trova il pulsante di scatto virtuale, l’interruttore di modalità video e l’accesso alla galleria. Sul lato sinistro ci sono le icone per il passaggio alla fotocamera frontale, l’accesso ai filtri di immagine, l’attivazione della modalità di profondità di campo e le impostazioni del flash.
Scorrendo verso l’alto dal basso, si apre il menu delle opzioni, molto vario: si va dalla modalità monocromatica al panorama, dall’HDR al time lapse e così via. Scorrendo verso il basso dal bordo superiore si apre il pannello delle impostazioni (disponibili solo in orientamento verticale): da qui è possibile modificare la risoluzione dell’immagine, attivare la griglia e perfezionare la saturazione, il contrasto e la luminosità, oltre ad una una grande varietà di altre opzioni.
Accanto al pulsante di scatto c’è la “leva manuale”. Attivandola (ovvero “tirandola” verso sinistra), si abilita la modalità manuale del P9. Come per le impostazioni, l’interfaccia utente in modalità manuale è stata ottimizzata per l’uso in orientamento verticale. Gli elementi di comando non ruotano, quindi se volete scattare in orizzontale vi serve un minimo di utilizzo per familiarizzare appunto con un’interfaccia “al contrario”. Toccando una delle icone dei parametri manuali, si apre una ghiera di regolazione virtuale. Inoltre, in modalità manuale, troverete anche la possibilità (tra le opzioni) di scattare in formato RAW. Ed al pari delle reflex, il Huawei P9 permette di salvare sia in RAW che in JPEG.
Durante la fase di scatto è possibile impostare l’esposizione e la messa a fuoco toccando qualsiasi punto dell’anteprima dell’immagine. Accanto al bersaglio di messa a fuoco c’è un cursore che permette di compensare l’esposizione. Insomma, l’applicazione fotocamera Huawei P9 è molto competa ma sopratutto è funzionale grazie ad un buon lavoro di ottimizzazione dell’interfaccia stessa. Difficilmente troverete così tante opzioni su un terminale simile.
Fotocamera Huawei P9: funzioni
Huawei ha puntato molto sulle caratteristiche fotografiche “complementari”, molto più di altre società concorrenti.
Modalità panorama
la modalità P9 panorama del P9 è molto semplice da impiegare. Una volta attivata la modalità, si possono realizzare sia panorami verticali che orizzontali. È possibile ottenere una linea guida che aiuta a mantenere le differenti immagini “in linea”. Per quanto riguarda la dimensione massima, parliamo di 10.000 pixel, un po’ meno dello “standard”. Zoomando nell’immagine la qualità dell’immagine è buona, mentre l’intera panoramica (anche a causa della lunghezza) non è particolarmente precisa.
Gli errori di unione non mancano e il P9 non utilizza l’esposizione dinamica in modalità panorama, quindi è meglio iniziare a catturare in una zona di luminosità media per ottenere un’esposizione decente su tutta l’inquadratura. Nel complesso, il P9 non riesce a tenere il passo con i migliori smartphone o compatte .
Modalità HDR
La funzione HDR è una modalità pura, quindi non può essere combinata con modalità manuale. Tuttavia, è ancora possibile applicare filtri e usare il flash quando durante l’acquisizione di immagini HDR. Il P9 si comporta abbastanza bene nel mostrare i dettagli nelle aree luminose in modalità standard, ma quando le cose si fanno veramente difficili, come in una scena ad alto contrasto, la modalità HDR aiuta e non poco a recuperare alcune texture nelle aree di luce. Le ombre vengono leggermente schiarite e la foto ottenuta è molto piacevole. Su questo settore il P9 è alla pari, se non migliore, dei diretti concorrenti.
Formato RAW
Quando si scatta in modalità Pro si ha la possibilità di attivare la cattura in formato RAW. Fortunatamente, a differenza di molti altri smartphone, il P9 salva un’immagine JPG e una RAW DNG allo stesso tempo. Una volta convertita l’immagine RAW, si può notare una quantità di dettaglio notevolmente migliore rispetto alla versione JPG, soprattutto del punto di vista del rumore che risulta essere notevolmente ridotto. L’immagine convertita appare più nitida, con migliori dettagli e meno sbavature (dovuto soprattutto al processo di compressione JPG). Il Huawei P9, dal punto di vista RAW, è probabilmente uno dei migliori smartphone in commercio, e non solo.
Filtri
Per coloro che non vogliono fare affidamento su applicazioni terze per modificare le foto, il Huawei P9 viene fornito con alcune opzioni integrate: un tap sul pulsante del filtro sul lato sinistro della schermata principale e si apre la schermata di selezione del filtro che consente di modificare (in modalità live-view) l’immagine originale. I filtri mostrati sono otto, predefiniti (quindi nessuna modifica è possibile apportare).
Modalità monocromatica
Il P9 è dotato di una modalità monocromatica dedicata. Quando questa modalità è attivata, la Fotocamera Huawei P9 utilizza solo i dati di immagine catturati dal sensore in bianco e nero e scarta le informazioni sul colore registrate dal sensore RGB. Questo porta una qualità maggiore e soprattutto una maggiore luminosità grazie alla mancanza della matrice Bayer sul sensore in bianco e nero. Proprio su questa modalità, la partnership con Leica ha portato i maggiori vantaggi, con gli ingegneri della seconda direttamente interessati nello sviluppo.
I risultati però sono leggermente deludenti: non vi è alcun notevole miglioramento in termini di dettaglio o di nitidezza dell’immagine rispetto alla versione a colori (provate a applicare un filtro b/n per comparare le due foto). Resta comunque il fatto che la qualità dell’immagine è a colori è molto alta, il che permette al P9 di svettare tra i vari concorrenti.
Simulazione Profondità di campo
Il P9 offre una modalità che simula la profondità di campo, similmente a quanto fatto da altri smartphone dual-cam, ad esempio l’HTC One M8. Quando la modalità viene attivata, va selezionato un valore di apertura tra F0.95 e F16 e, grazie alla capacità del dual-cam di distinguere tra il primo piano e lo sfondo, il P9 applica una “sfumatura” allo sfondo per, appunto, simulare la profondità di campo.
I risultati finali sono decisamente interessanti anche se, il bokeh sembra un po’ artificiale e vi è qualche problema nel caso di soggetti in movimento. Nel complesso la modalità può essere divertente da provare, specialmente quando si fanno ritratti, ma continua a non essere in grado di sostituire, ovviamente, una reflex.
Editing delle immagini
La modifica delle immagini, nel P9, è molto simile a quanto visto sugli altri smartphone di casa Huawei: il modulo di editing offre tutti gli strumenti usuali come il ritaglio e la rotazione., le correzioni tonali o la modifica del colore (o bilanciamento del bianco). Sul P9 sono inoltre presenti un gran numero di effetti filtro, molti dei quali offrono dei parametri per la messa a punto.
Qualità delle immagini e prestazioni della fotocamera Huawei P9
La Huawei P9 è uno dei pochi telefoni di fascia alta Android che non si basa su un processore Qualcomm. Costruito intorno al processore proprietatio Huawei Hisilicon Kirin 955 ed in combinazione con 3GB di RAM, rende il dispositivo molto prestante, con la fotocamera immediata nei tempi di reazione (1,5 secondi dal’attivazione al momento in cui è possibile scattare). Anche la batteria da 3.000 mAh permette di usare il telefono ed il comparto fotografico senza doversi preoccupare di restare senza “carburante”.
Nonostante il sistema AFassistito (laser), il P9 sembra essere un po’ più lento dei sui concorrenti per la messa a fuoco. In piena luce la differenza è trascurabile, ma quando le scene diventano più scure, il tempo necessario si dilata e non di poco. Alcune volte capita anche di avere immagini fuori fuoco o leggermente mosse: più che un problema di tempi di scatti sembra essere legato alla doppia fotocamera ed all’errore di “somma” tra le due immagini scattate, problemi che sicuramente si possono risolvere un semplice update del software.
Luce piena, basso ISO
Il sistema a doppia camera del P9 combina l’immagine a colori dalla fotocamera RGB con le informazioni monocromatiche catturate dal secondo modulo. Non solo acquisire da due telecamere permette di avere una maggiore luminosità (che si traduce in un rumore più basso), ma il sensore in bianco e nero fa anche a meno del filtro a matrice di colore (CFA), che, in teoria, dovrebbe aumentare il dettaglio dell’immagine.
In realtà, in termini di dettaglio, il Huawei P9 ha ottimi risultati se comparati ad altri smartphone, ma non è al livello delle macchine fotografiche compatte di fascia medio/alta. . Le texture a basso contrasto mostrano una certa sfocatura (dovuta probabilmente alla riduzione del rumore). Il rumore di luminanza, anche a bassi ISO, è abbastanza evidente in zone chiare quali il cielo azzurro. Di contro, il Huawei P9 gestisce molto bene il ma il rumore di crominanza, quasi assente. La lente è abbastanza nitida, con qualche piccolo accenno di morbidezza negli angoli.
L’esposizione è molto accurata: si tratta di uno dei vantaggi maggiori offerti dal dual-cam. Il Huawei P9 eccelle nelle scene ad alto contrasto, in quanto la doppia fotocamera permette di estendere la gamma dinamica, cosa che lo rende migliore di molte macchine compatte.
Poca luce, alto ISO
In condizioni di scarsa illuminazione, le immagini catturate dal P9 mostrano una buona esposizione e un buon colore su tutta la gamma ISO. Il sistema di bilanciamento del bianco è ottimale anche in situazioni di luce mista. In automatico, la fotocamera incrementa il valore ISO fino a 2000, un buon compromesso. L’unico vero difetto è la mancanza di stabilizzazione ottica: questa mancanza non è dovuta però ad una mera questione economica, quanto alla presenza della doppia fotocamera che ne impedisce l’installazione. Ciò significa che con tempi di posa lenti come 1/16sec il pericolo di mosso è superiore sul P9 rispetto ai concorrenti.
Ottimo anche in questo caso il rumore di crominanza e un po’ troppo marcato quello di luminanza. Nel complesso, comunque, il Huawei P9 ha un’ottima gestione del rumore, concorrenziale con fotocamere compatte di medio /alto livello
Flash
Quando si usa il flash integrato, uno dei problemi principali sono gli occhi rossi, quasi sempre presenti. Anche sovraesposizioni e sottoesposizioni sono in alcuni casi evidenti, ma è un problema legato ovviamente alla scarsa potenza del flash con lo smartphone che cerca di compensare.
Se le performance notturne del flash sono nella media, ottimo è il suo comportamento in caso di luce piena (come fill-in). L’aberrazione cromatica è molto ben controllata, l’immagine è ben definita.
Fotocamera Huawei P9: riassumendo
- Volendo riassumere i vantaggi e gli svantaggi, il Huawei P9 ha, come punti di forza:
Buona esposizione - ottima gamma dinamica
- riduzione del rumore ben bilanciato a ISO più alti
- set di funzionalità di imaging completa
- elaborazione RAW in grado di miglioraew sensibilmente dettaglio dell’immagine
- doppio salvataggio in RAW e JPEG
- modalità HDR efficiente
- qualità costruttiva solida
- E’ possibile fare alcune modifiche all’immagine, specie in ambito contrasto e saturazione
- Controlli manuali
invece, come punti di debolezza:
- rumore di luminanza evidente ai bassi ISO
- Alcune incongruenze con l’AF a tutti i livelli di luce
- esposizioni con flash incoerenti e effetto occhi rossi
- no stabilizzazione d’immagine
- Modalità panorama piccola, con errori di unione
- Nessun video 4K
Nel complesso
Il modulo dual-fotocamera Leica non permette di passare al “livello successivo” come la pubblicità recita, ma produce immagini di qualità allo stesso livello, se non superiore dei migliori smartphone in commercio nonché dei modelli di fascia media (e anche alcuni di fascia alta) delle fotocamere compatte. Ottima l’esposizione, la gestione delle immagini ad alto contrasto, la gestione ISO e la possibilità di salvare in RAW per poi post-produrre. Altro punto da tenere in considerazione è la modalità manuale, cosa che spesso manca su questa fascia di prodotti.
La presenza di Leica, onestamente, si vede. Ma non aspettatevi che le performance siano ai livelli dei prodotti Leica: stiamo parlando sempre di uno smartphone dotato di un sensore molto piccolo.
In breve, tra gli Spartphone, il Huawei P9 è probabilmente il migliore prodotto dal punto di vista prettamente fotografico e, considerato anche il suo prezzo, è un “must have“. Per la maggior parte delle persone può sostituire degnamente la compatta, permettendo di unire in un unico terminale non solo telefono e fotocamera, ma anche controlli avanzati spesso non disponibili..
L’articolo il lingua originale (dal quale questo articolo è stato liberamente tradotto ed adattato), nonché tutte le fotografie di prova e comparazioni con altri modelli, sono disponibili qui.